Il Nord Europa nel Mediterraneo
“Delta è la maiuscola della quarta lettera dell’alfabeto greco, un triangolo con tre lati in perfetta armonia, come il ristorante Delta. Un progetto che ha preso forma su tre principi: Gastronomia, Sostenibilità, Cultura“, così si presentano sul loro sito. Una location decisamente affascinante, con alberi sospesi per aria, all’interno della Stavros Niarchos Foundation, un nutrito team di persone per un servizio super efficiente, rilassato e accogliente; un ristorante che, in due anni, ha preso due stelle Michelin e, non pago, anche quella verde. Due Chef, George Papazacharias e Thanos Feskos, con esperienze importanti maturate da Geranium e Maaemo, portano la cucina Nordica nel Mediterraneo. Una grande attenzione all’estetica, alla perfezione dei dettagli e un uso di tutte le tecniche di fermentazione portate alla ribalta da Redzepi per una proposta che va molto, in termini di gusto, nella direzione del Noma.
Omnivore
Omnivore è l’unico percorso degustazione a dodici portate, intrigante e vario, coprendo vari spettri di gusto, esplorando dolcezza, acidità, sapidità e anche qualcosa di amaro con una alternanza dei piatti decisamente ben pensata. Ci sono molti giochi di apparenze: il Gambero ha un carapace ricostruito con carote; la Chela di astice viene ricreata con una laccatura di pesca alla griglia e fa da involucro ad un ripieno di aragosta e latte fermentato; quella che sembra una capasanta gigante con il suo corallo in realtà è Merluzzo aromatizzato con fiori di mandarino e il corallo sono cozze affumicate. Ci sono poi insetti giganti e fiori che celano ripieni particolari; ogni piatto nasconde una preparazione impressionante e accostamenti di tanti elementi, che scoprirete nella descrizione nella galleria fotografica. Si va alla ricerca di sapori insoliti, l’utilizzo delle varie tecniche di fermentazione portano in tanti piatti l’elemento di acidità che aggiunge sia una spinta sia originalità. Secondo i principi della sostenibilità viene utilizzato tutto della materia prima e non si butta nulla. L’esperienza nel suo complesso è decisamente di livello, unica cosa è che forse ci si aspetta, soprattutto per chi ha già avuto la fortuna di frequentare i ristoranti di riferimento dei paesi Nordici, di avere una proposta che si sposti e si contamini ancora di più con la cucina greca, per essere ancora più affascinante. Per tutti gli altri, questa sarà una esperienza assolutamente insolita, sorprendente e, citando sempre quello che è riportato sul sito, un game changer della percezione del gusto, più mediterraneo, che ci si può aspettare ad Atene.
IL PIATTO MIGLIORE: Chela di aragosta ricreata con involucro di salsa di pesca alla griglia, aragosta e latte fermentato.
La Galleria Fotografica:
Gambero in limone e melograno fermentato, carapace di carota. Girasole croccante, anemoni di mare serviti su pelle croccante di pollo, uova di pesce e loro crema. Chela di astice ricreata con involucro di salsa di pesca alla griglia, aragosta e latte fermentato. Calamaro, crema al limone e rose. Ostrica marinata in olio al nasturzio, grigliata e vinaigrette di noccioli di prugna. Fragole, erbe fresche e panna acida di rose sott’aceto, in accompagnamento… …a un insetto ripieno di aragosta. Merluzzo aromatizzato con fiori di mandarino, cozze affumicate e salsa di mare. Seppia alla brace, carciofi conservati, alga grigliata, verza sott’aceto, salsa di mele conservate. Cipolle fermentate grigliate, crema di uova di pesce… …coperte da una salsa di vino frizzante al rabarbaro… …all’interno carne cruda di manzo in conserva. Pluma Iberico marinato in lattofermentazione di koji, eucalipto acido. Farfalla di crema fredda di cera d’api, pane alla camomilla e ciliegie fermentate. Fiori di papavero, olivello spinoso, mousse di burro caramellato, caramello di miso di pistacchio aromatizzato con bergamotto. La postazione del bar. La sala.