Passione Gourmet Assyrtiko - Passione Gourmet

Assyrtiko

Vino
Recensito da Emiliano Castelli

Assyrtiko: la principale bacca ellenica

C’è un filo indissolubile che unisce la storia enologica moderna della Grecia e l’Assyrtiko, la sua uva più rappresentativa.

L’Assyrtiko ha svolto un ruolo di apripista, la prova evidente che in Grecia non esiste solo un passato ma anche un presente concreto così come un futuro florido. L’Assyrtiko è un’uva costosa ma ben poco capricciosa e, ben adattabile a climi diversi, è robusta e tenace. Il suo pregio più grande è anche il suo più grande difetto: l’Assyrtiko ha la capacità di trasmettere istantaneamente le peculiarità minerali del luogo di coltivazione.

Uno specchio meraviglioso che conserva le immagini dei luoghi in cui cresce ma che spietatamente punisce la mediocrità. Non c’è trucco e non c’è inganno, l’Assyrtiko non darà mai quello che la natura non gli ha dato. Senza un terroir d’eccellenza alle spalle quest’uva non restituirà grandi vini a prescindere dalla tecnica, dagli affinamenti e dalle conduzioni in vigna.

Santorini: mineralità greca

Mineralità si è detto. Be’, è innegabile che la Grecia sia terra di grande ricchezza geologica ma lo è in maniera molto disomogenea. C’è un filo conduttore legato alla sabbia, una ricorrente presenza di calcare a profondità più o meno consistenti, sporadici ma ricercatissimi filoni di granito. Quello che è pressoché unico invece è il presentare diversi territori vulcanici straordinariamente diversi fra loro, per età e composizione minerale, luoghi unici, mistici e dotati di una voce narrante irripetibile.

Uno di questi è Santorini e Santorini è l’Assyrtiko

Santorini è un cratere parzialmente crollato a seguito di un’eruzione, un luogo di vento, di mare e di luce, dove quest’uva pare esser nata ma dove è certo abbia trovato la sua dimora eletta e prediletta. La luce talvolta acceca; va gestita, immagazzinata e restituita limpida e tersa. Un gioco di stile molto naturale che riesce grazie ad rapporto simbiotico tra territorio, pianta e clima. Un rapporto costruito nei secoli con piante spesso ultra centenarie ed a piede franco che fanno dei vini istantanee di scogli e onde, brezze salate e orizzonti distesi. Qui, l’allevamento a cesto ha un doppia valenza, pratica ed estetico-rappresentativo: proteggere la pianta dal vento e il frutto dal sole.

L’Assyrtiko è un vino che durante la degustazione si eleva lentamente, in rapporto simbiotico e virtuoso con l’ossigeno e lo fa tornando ciclicamente al punto di partenza, a quelle stesse note gustative ma in modo sempre più definito e nitido. È un vino che cambia e non si stravolge, che racconta e incalza la beva. C’è acidità, una trama sapida e una potenza alcolica mansueta. Un’uva coltivata in quasi tutta la Grecia, sulla scia di una moda che ne ha alzato il valore economico e la richiesta di mercato, Assyrtiko assume caratteri antitetici rispetto a Santorini dove i terreni si ingrassano, cala la mineralità e si arrotonda il frutto; quello che resta, quasi aggrappato con le unghie, è l’alto tenore acido che comunque va a stemperare le morbidezze di un corpo importante, di un calore mediterraneo che, soprattutto sulla terra ferma e sulle isole orientali dell’Egeo, porterebbe a vini sciropposi e ben diversi da quello che quest’uva può regalare.

Ktima Karamolegos – 34 – Santorini Assyrtiko

Un luogo relativamente piccolo – pochi, pochissimi, i tentativi di zonazione – con terreni piuttosto uniformi, altimetrie relativamente poco variabili ma microclimi ed esposizioni al vento leggermente discostanti. Nonostante questo, a Santorini bisogna non avere aspettative perché è come aprire un libro di magie. E ad una pagina casuale si può, ad esempio, scoprire verso quale viaggio ci si sta approcciando. Le discriminanti sono principalmente legate all’uomo, alle sue idee e le sue interpretazioni. In questo caso parliamo di uno dei personaggi che più stanno segnando il presente enologico dell’isola, Ktima Karamolego che con le sue sperimentazioni riesce fattivamente ad esprimere l’isola per quello che è: un incredibile caleidoscopio di sensazioni. Mare, vulcano, macchia mediterranea, mineralità a profusione, acidità spinte ma raramente fuori controllo. Luce, sole e vento. Nel bicchiere 34 è piuttosto complesso ed articolato, un vino di potenza marina ed espressività territoriale; un carattere libero dalla capacità di elevare lo status della Grecia enoica e proporsi come un prodotto di primissimo livello.

92/100

Lascia un commento

La tua email non sarà pubblicata. I campi obbligatori sono contrassegnati *