L’azienda rispettosa A U Matta’
Classe 1979, Luca Deperi prima di essere un vigneron è un padre di famiglia, sposato con due figli. Uomo dalla fisionomia magra e sottile, letteralmente un fascio di nervi che, come tanti liguri, non parla facilmente con chiunque, ma che quando decide di farlo lascia trasparire tutta la sua personalità decisa sul filo dell’anarchia, con idee precise, colte, non radicali.
Chi ha avuto modo di conoscerlo durante manifestazioni e fiere vinicole perlopiù alternative è rimasto incuriosito, ha voluto assaggiare i suoi vini e li ha acquistati. Infatti ogni prodotto degustato colpisce per personalità, schiettezza, ricerca dei profumi e di soddisfazione gustativa. In vigna il rispetto per la natura è sicuramente al primo posto, ma senza ossessione per il biologico ad ogni costo.
Luca infatti crede nella scienza, nello sviluppo dato all’agricoltura dall’intelligenza umana, nella concretezza di un approccio artigianale fondato sull’osservazione, che rinuncia ai protocolli reinventando a ogni stagione le strategie di lavoro in vigna e in cantina, per approdare a un oggettivo incremento della biodiversità e della qualità. Non è dando il rame ogni tre giorni o abbandonando il mosto al suo destino che, crede, si rispetti l’ambiente e il vino.
Dietro l’apparente semplicità Luca Deperi vuole essere portatore di un’idea complessa, profonda: l’amore per la manualità, la mancanza di automatismi e di interventi preconfezionati. Da qui la conseguente scelta di non omologarsi alla Doc o ad altre sigle, assieme alla scelta di un lavoro esclusivamente manuale in vigna, su vigneti molto curati e trattati con inerbimento e diserbo meccanico. Tutti i terreni vantano un’esposizione sud, sud-ovest dove il sole del pomeriggio inoltrato asciuga la terra e la preserva dall’umidità della notte. La zona di Ranzo è particolarmente vocata, tanto che ogni produttore ne vorrebbe un appezzamento, come accade in altre realtà più famose.
Il vino come compromesso tra tradizione e modernità
La produzione è limitata a 5.000 bottiglie, un numero esiguo che, se induce a chiedere come possano essere conosciute ed ambite da ristoranti blasonati, trova risposta nell’assaggio.
La vinificazione è un compromesso tra tradizione e tecniche moderne: temperatura controllata senza grande ossessione, in alcuni casi un lieve contatto con le bucce nei bianchi. Il vitigno utilizzato è in maggior parte Pigato, ma in etichetta non compare perché stiamo parlando di vini da tavola: la Doc rappresenta infatti un vincolo troppo pressante per Luca che, da anarchico, appunto, vuole che le sue creazioni siano libere di essere ciò che sono, senza vincoli di sorta.
La vinificazione è dunque un coerente compromesso tra tradizione e tecniche moderne. La fermentazione è spontanea con lievi contatti sulle bucce anche sui bianchi, la temperatura controllata con attrezzature semplici. I bâtonnage costanti e la pulizia rigorosa accompagnano e sostengono l’evoluzione dei vini.
Secagna 2020
Ottenuto da uve Pigato, è limpido e trasparente e, sebbene non sia filtrato, ha un profumo intenso e molto persistente e, nel contempo, fine e schietto di pesca gialla matura, salvia e rosmarino. Al palato è pieno e intenso, con una sorprendente persistenza gustativa ed equilibrata freschezza. 92/100
Orocastagno 2020
Anch’esso Pigato 100%, fermenta sulle bucce in tino di castagno prima di affinare in barriqueCon "barrique" si intende una piccola botte di legno adatta all’affinamento di vino dalla capacità compresa tra i 225 e i 228 litri.... Leggi non tostate. Il risultato è un vino di grande personalità. Al naso è intenso e persistente, con fini sentori di frutta matura e una lieve mineralità, al palato risulta pieno, persistente e con buona freschezza. 90/100
Rusureo 2020
Ottenuto da un blend di Rossese di Albenga, Ormeasco e Granaccia, il vino, come riportato in etichetta, è a “uso famiglia”; si tratta di un vino volutamente semplice, per il consumo quotidiano, non per la semplicità del prodotto, ma per la facilità di abbinamento con il cibo. Rosso rubino scarico limpido, sentori di fragola, lamponi e mirtilli. Al palato la tannicità equilibrata si accompagna a una nota acida fresca ma non invasiva, di intensità media e buona persistenza. 91/100