Passione Gourmet Coulée de Serrant 1999 Nicolas Joly - Passione Gourmet

Coulée de Serrant 1999 Nicolas Joly

Vino
Recensito da Orazio Vagnozzi

Che bello quando, consultando una lista dei vini piuttosto fornita e con ricarichi più che onesti, trovi una chicca che avevi voglia di bere e che sai già che sarà perfetta per i piatti che avevi in mente di ordinare, piatti che includevano la terrina d’oca con il suo foie gras e i cappelletti di stracotto.

Per quanto non infrequente, quando questa cosa ti capita, te lo ricordi. Eravamo al Merlo di Lido di Camaiore con l’obiettivo di recensire il ristorante e, tra le tante belle proposte in lista, troviamo il Coulée de Serrant 1999. Capiamo dal bravo sommelier che è l’ultima bottiglia, il ché se da un lato è un rischio dall’altro ha aumentato la nostra voglia di non farcela scappare. 

Nicolas Joly e la sua Clos de la Coulée de Serrant 

Nicolas Joly, proprietario e vigneron del Clos de la Coulée de Serrant, rappresenta un’icona della viticoltura cosiddetta naturale in Francia, per il suo impegno pioneristico nell’adozione e diffusione della modalità biodinamica di conduzione delle proprie vigne.  Già dai primi anni ‘80 Nicolas ha iniziato ad adottare metodi naturali di coltivazione e vinificazione, all’epoca totalmente rivoluzionari, dello Chenin blanc, nei suoi terreni a ovest della Valle della Loira. Il domaine produce tre etichette, tutte da Chenin blanc in purezza: “Coulée de Serrant” (AOC Coulée de Serrant), il vino di punta del domaine, dall’omonima appellazione e vigna posseduta in monopolio, “Clos de la Bergerie”, dall’appellazione Savennières-Roche aux Moines e “Les Vieux Clos”, dall’appellazione Savennières.

Il Coulée de Serrant viene coltivato in una vigna piantata dai monaci cistercensi intorno al 1130 che da allora per 900 anni ha sempre prodotto uva da vino. Con il Coulée de Serrant, Nicolas è riuscito creare un vino che possiede un’inconfondibile identità, complesso negli aromi ed emozionante nella beva. Di elevato tenore alcolico e dotato di una notevole dose di glicerina è un vino caratterizzato da un ampio profilo aromatico, opulento e ricco di estrazione, in parte dovuto a una certa percentuale di uve botritizzate.

Il colore è di una tonalità giallo oro intenso che vira verso l’ambrato. Al naso si percepiscono note di pesca gialla, noce di cocco, malto, fumo e nocciole tostate, e una leggera sfumatura di albicocca appassita e miele di acacia a denunciare una piccola quantità di botrytis. In bocca il vino è ricco e denso bilanciato da una buona acidità che dona freschezza e una salinità che dà slancio. Per quanto la bottiglia non sia durata molto, il vino è cambiato molto nel bicchiere mostrando una dinamicità che abbiamo riscontrato in questo nettare, in molte annate degustate. Grazie a una bottiglia ben conservata abbiamo apprezzato un vino in perfetta fase di maturità, di grande piacevolezza e intensità, dotato di una lunga persistenza aromatica e un retrogusto di buccia di arancia candita. Sicuramente, si berrà benissimo per ancora una ventina di anni (per i fortunati che ne hanno ancora).

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