Serica
Giovani forchette alla riscossa. In questo spazio di PG, raccogliamo dunque testimonianze, racconti, itinerari e segnalazioni di giovani penne dall’attitudine ‘buongustaia’, che autonomamente hanno trovato affinità con il nostro approccio. Non sarà consentito loro, per ora, di esprimere un voto, ma solo commenti e descrizioni della loro esperienza. Il canale ‘Young Forks’: ai giovani parole e forchette, a voi la lettura”.
Sulla via fra Italia e Oriente
Serica, ristorante guidato dello chef Chang Liu, propone una contaminazione tra sapori orientali e italiani, in un incontro tra culture che punta ben più in alto delle classiche proposte fusionFusion è una tipologia (o scuola) di cucina che combina elementi associati a differenti tradizioni culinarie per produrre menù o piatti non riconducibili ad alcuna tradizione culinaria precisa.... Leggi. Lo chef offre una lunga degustazione a un prezzo competitivo, con una carta dei vini corta, ma convincente, e piatti che spiccano per intenzioni originali quali il cervello con nduja, tecnicamente ottimo e goloso, o le alici marinate nella kombuchaIl kombucha è una bevanda leggermente effervescente che si ottiene dalla fermentazione del té con una colonia simbiotica di batteri e lieviti. Si tratta di una bevanda molto utilizzata dalle popolazioni asiatiche e da quelle dell’Europa dell’Est, Russia in particolare, dove la kombucha è nota con il nome di “fungo cinese”. Sembra che l’assunzione di questa bevanda sia stata associata alla rilevazione... Leggi, il cui sapore si esalta e si arrotonda nell’abbinamento col vino. Notevole la rivisitazione del gelato fritto, reinterpretato come un gelato alle patate al forno che ricorda il contorno in ogni cucchiaiata senza però risultare pesante.
Tuttavia, se i piatti più spinti convincono e sorprendono, per parte del percorso si ha l’impressione che lo chef viaggi col freno tirato proponendo portate ben eseguite, ma che non rendono sempre giustizia alla filosofia del ristorante. È il caso della piadina con cipollotto, golosa e dai sapori molto veraci, che però ci si aspetterebbe piú ricercata nei gusti espressi, o dell’ostrica fritta con wagyu e riso fermentato, dove la frittura sovrastava il sapido dell’ostrica e la delicatezza del wagyu.
Il locale è moderno e ben gestito da un personale attento e solerte, che pecca solo in qualche tecnicismo. Insomma, una contaminazione tra sapori che ha parecchie potenzialità, a patto che lo chef abbia il coraggio di esplorarle.
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