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The Quarantine’s Club – Aviation

di Alessandro Pellegri

Aviation

Nuovo episodio di Quarantine’s Club, eccoci a parlare di un cockatil che negli ultimi anni ha purtroppo subito suo malgrado una parabola discendente di popolarità, nonostante resti un drink eccellente nella sua eleganza, con una piccola e inconfondibile particolarità: ecco a voi il protagonista di oggi, l’Aviation Cocktail.

Drink della famiglia dei Martini, le prime notizie dell’Aviation risalgono all’inizio del novecento, e la sua prima comparsa ufficiale avviene nel 1916, quando Hugo Esslin ne trascrive la ricetta all’interno del libro Recipes for Mixed Drinks.
Non vi sono – come sempre – notizie certe in tal senso, ma il suo nome ed il suo classico colore azzurro si dice siano degli omaggi, per alcuni ai piloti dell’aviazione della prima guerra mondiale, secondo altri al mondo dell’aviazione in generale, pionieristico ai tempi.

Storia curiosa quella della ricetta: la composizione originale del 1916 vede come ingredienti il gin, il succo di limone, il maraschino e la crème de violette, colei a cui è dovuto il classico colore azzurro/violetto.
Durante gli anni del proibizionismo, e la relativa fortissima restrizione sulla produzione e la commercializzazione degli alcolici, la crème de violette sparì letteralmente dal mercato, costringendo i bartender a codificare una ricetta priva di essa (e priva quindi anche della tonalità azzurra): il mitico Savoy Cocktail Book di Harry Craddock, datato 1930, riporta la
ricetta solamente con gin, succo di limone e maraschino.

E’ solo ai giorni nostri, nei primi anni duemila, che la crème de violette è ricomparsa sul mercato, e grazie ad essa alcuni barman ricominciarono a proporre l’Aviation nuovamente completo di tutti i suoi ingredienti – e tutti i suoi colori – al posto giusto.
A distanza di qualche anno diversi produttori hanno ricominciato a proporla nei loro cataloghi, al punto che nell’ultimo ricettario IBA è stata reinserita ed ufficializzata la ricetta originale: 45 ml di Gin, 15 ml di Maraschino, 15 ml di Succo di Limone e 1 bar spoon di Crème de Violette.

Nel dettaglio noi abbiamo utilizzato 45ml di Gin Fifty Pounds, il classico Maraschino di Luxardo, il succo di un limone di Sorrento e la Crème de Violette di Bitter Truth.
Inserire tutti gli ingredienti in uno shaker, preventivamente colmato di ghiaccio grossolanamente tritato. Shakerare una trentina di secondi e filtrare in una coppetta fredda da freezer (o pre-raffreddata con alcuni cubetti di ghiaccio).

Varianti

Avendo una variante “ufficiale” nella propria storia, la prima che vi suggeriamo di provare è proprio questa, ovvero quella senza la Crème de Violette. E’ realizzabile alla stessa maniera del drink precedente, semplicemente omettendo il quarto ingrediente: utilizzeremo quindi 45 ml di gin, 15 ml di succo di limone e 15 ml di maraschino. Rinunceremo però non solo al bel colore, ma anche alle eleganti note floreali della violetta.

Un’altra variante, quella dal risultato più contemporaneo, è quella che vede l’omissione (parziale o totale) del Maraschino, ed è quella che a gusto preferiamo.
Il Maraschino è per sua natura estremamente dolce, ed apporta al gusto del drink certamente una buona complessità, ma attraverso note dolci e “calde”, un po’ agée.
Per provare una variante più attuale, potreste provare semplicemente a ridurre la quantità di Maraschino, oppure a rimuoverla completamente inserendo un bar spoon di sciroppo di zucchero, per bilanciare l’altrimenti eccessiva acidità del succo di limone.
Sempre per piccoli passi e tentativi, potreste provare ad aumentare lievemente (7.5 ml anziché 5) la quantità di Crème de Violette, insieme allo sciroppo di zucchero, in modo da provare ad amplificare la nota floreale, prestando attenzione a non sconfinare -nuovamente – nel troppo dolce.

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