Sapidità montana e salinità marina
Vigneti delle Dolomiti “448 s.l.m. Bianco” IGT 2018_ Girlan
Un nome molto noto fra i grandi produttori altoatesini. Girlan ha iniziato la sua avventura nel 1923, presso un maso storico in cui tutt’oggi vengono coltivati i vitigni della tradizione. Il “448 s.l.m. Bianco” si origina proprio da quei vigneti, portando nel nome l’indicazione altimetrica di essi. I terreni minerali di tale area regalano bacche dalla sapidità spinta, che esaltano l’aromaticità varietale presente per natura negli acini di Pinot Bianco, Chardonnay e Sauvignon, che compongono il blend del “448 s.l.m. Bianco”. È l’intensità fruttata altoatesina ad essere protagonista del naso, armonizzato nello sfondo roccioso con una punta verdognola di erbe aromatiche. Mango, papaya e pesca bianca esaltano il bouquet, così come il fiore di sambucoIl sambuco è un genere di piante tradizionalmente ascritto alla famiglia delle Caprifoliacee, che la moderna classificazione filogenetica colloca nella famiglia Adoxaceae. I fiori del sambuco trovano impiego in erboristeria per la loro azione diaforetica. Con i fiori è possibile fare uno sciroppo, da diluire poi con acqua, ottenendo una bevanda dissetante che è molto usata in Tirolo, in Carnia... Leggi e la salvia. Il sorso è piacevolmente coeso nelle sue parti, vivace nell’intensità aromatica e destato nella sapidità scattante. Parimenti fresco e morbido, avvolge il palato con una carezza glicerica in equilibrio con le durezze, definendo una beva precisa e pulita. Lo consigliamo in abbinamento a un filetto di maiale con mele caramellate.
Prezzo di scaffale presso enoteca Enoclub (Via Friuli 15, Milano) : 9 euro
Vermentino di Sardegna “I fiori” DOC 2018_ Pala
Da una delle più note realtà vitivinicole sarde, un grande classico di pura territorialità. Un Vermentino in purezza, di quelli che respirano i profumi mediterranei e li restituiscono nel calice. Le vigne che danno origine al Vermentino “I fiori” respirano tale aria da ben 25 anni, radicate nei terreni argillosi e calcarei posti su dolci colline che sfiorano i 180 m.sl.m. Il naso si introduce discretamente, aprendosi poco alla volta. Le prime note ad emergere dalla tela sono quelle immancabili delle erbe aromatiche, del rosmarino, della lavanda e, in seconda battuta, della pesca bianca. La polpa del frutto bianco prende ancor più spessore dopo qualche rotazione del calice, seppur lasciando il ruolo trainante alla pungente nota di macchia mediterranea. Senza alcun dubbio, sapido. La determinazione del sorso risiede proprio in questa salinità, che non straborda però dall’equilibrio, dato dalla morbidezza e da una buona carnosità. Sfuma in una lieve accezione amaricante. Da provare con uno spaghetto alle vongole.
Prezzo di scaffale presso enoteca Enoclub (Via Friuli 15, Milano) : 9,90 euro