Panettone is on the table – Degustazione panettoni 2018
La nostra degustazione orizzontale di panettoni per l’anno 2018
Benché non articolato in settantadue stagioni come l’anno giapponese, anche il calendario del gourmet è una successione di imperdibili appuntamenti golosi. E così, se a scandire la marcia di avvicinamento alle feste sono i profumi del tartufo bianco e delle pietanze di cacciagione, la conclusione dell’anno è accarezzato dalla fragranza di burro che si sprigiona dalle buste dei panettoni. Come da tradizione, allora, anche quest’anno lo staff di Passione Gourmet ha assaggiato qualche decina di lievitati nelle fiere specializzate, ha acquistato i più interessanti e si è riunito per degustarli alla cieca, valutandone le caratteristiche organolettiche. Le sorprese, come al solito, non sono mancate, in positivo come in negativo. Da un lato, per una volta, nessun esemplare ha mostrato importanti difetti come muffe evidenti o macroscopici errori di cottura o lievitazione. Dall’altro, dal discreto livello medio si sono elevati alcuni prodotti evidentemente migliori, nessuno dei quali ci ha tuttavia regalato l’assaggio memorabile, quello che fa immediatamente aprire Google Maps per programmare una deviazione di qualche centinaio di chilometri allo scopo di rimediarne qualcuno fuori tempo massimo.
Con la solita avvertenza di prendere la nostra classifica per ciò che è, ovvero una classifica dei singoli panettoni degustati (tutti tradizionali) e non delle competenze generali degli artigiani che li hanno sfornati, passiamo a scalare il podio. Al terzo posto la classifica 2018 vede la rivincita di un grande del Panettone, quell’Achille Zoia di Concorezzo (MB) che lo scorso anno si era dovuto accontentare della medaglia di legno e che invece quest’anno porta la grande esperienza di un indiscusso maestro sul gradino più basso del podio. Il suo è un panettone di moderata umidità, come da tradizione milanese, e di grande equilibrio gustativo, con una nota agrumata in bassorilievo. Al secondo posto una splendida novità: Paolo Sacchetti della Pasticceria Nuovo Mondo di Prato. Prodotto decisamente modernista, opulento nel quadro olfattivo, con un’uvetta di intensità non comune. Ne sentiremo ancora parlare. Il gradino più alto, invece, vede il ritorno di un maestro della nouvelle vague meridionale, Vincenzo Tiri di Acerenza (PZ). Tiri sbaraglia la concorrenza con un panettone estremamente equilibrato, burroso ma fine, dalla fitta e intensa canditura. Due segnalazioni di merito vanno a Roberto Ripani Cantolacqua della pasticceria Mimosa di Tolentino (MC), già secondo classificato lo scorso anno e penalizzato in quest’occasione da un esemplare in forma non perfetta (durante la manifestazone I Maestri del Panettone l’assaggio ravvicinato lo aveva invece visto prevalere persino sul primo classificato) e per la pasticceria Marlà, nuova realtà meneghina che ha portato sul nostro tavolo l’esemplare più fedele alla tradizione milanese. Ma, si sa, le tradizioni sono fatte per essere superate. Buone feste golose a tutti!
Ecco allora la classifica completa:
1° – Vincenzo Tiri, Tiri 1957, Acerenza (PZ)
2° – Paolo Sacchetti, Pasticceria Caffè Nuovo Mondo, Prato
3° – Achille Zoia, La boutique del dolce, Concorezzo (MB)
4° – Roberto Ripani Cantolacqua, Pasticceria Mimosa, Tolentino (MC)
5° Ex aequo:
– Marco Battaglia e Lavinia Franco, Marlà Pasticceria, Milano
– Luigi Biasetto, Pasticceria Biasetto, Padova
7° – Alfonso Pepe, Pasticceria Pepe, Sant’Egidio del Monte Albino (SA)
8° – Mario Bacilieri, Pasticceria Bar Cioccolateria Bacilieri, Marchirolo (VA)
9° – Pasquale Marigliano, Pasticceria Pasquale Marigliano, Ottaviano (NA)
10° – Pavè Milano, Milano
Complimenti a MARLÁ di Marco e Lavinia, squadra giovanissima con un potenziale enorme. Auguri per il futuro in crescita.
Buona sera, mi permetto di segnalare l'eccellente Panettone dello Chef Vivalda dell'Antica Corona Reale