Valutazione
Pregi
- L’aperitivo con il loro vermouth e una piccola selezione di piatti.
- Il connubio ristorante e giardino pubblico.
Difetti
- La mano pesante in alcune preparazioni.
50 sfumature di vegetale di Pier Giorgio Parini, a Forlì
Chi ha amato la cucina di Pier Giorgio Parini in quel di Torriana al Povero Diavolo, ha atteso la recente apertura del ristorante Benso per riassaggiarla. Chiariamo però che il talentuoso (già stellato) chef di San Mauro Pascoli non è qui stanziale, ma presta la propria consulenza.
L’architettura del locale è accattivante: nel cuore di un giardino pubblico si staglia un cubo di vetro trasparente, caratterizzato dal ricorso al legno sia nella pavimentazione esterna sia nella fattura di tavoli e sedie; l’effetto è quello di un unicum senza soluzione di continuità con verde e alberi circostanti, che idealmente lambiscono le tovaglie. Ciò, insieme ai colori degli arredi, fa di Benso la cornice ideale per la cucina di Parini, tutta declinata sui toni del marrone e del verde. La collocazione rende l’aperitivo particolarmente amabile; con il sole a capolino tra le fronde abbiamo apprezzato un autoctono vermouthIl vermut, o vermutte, oppure vermouth, in grafia francese e vèrmot in quella piemontese, è un vino liquoroso aromatizzato creato nel 1786 a Torino. È riconosciuto come prodotto agroalimentare tradizionale italiano ed è un ingrediente primario di numerosi cocktail. Il vermut si beve soprattutto come aperitivo ed entra nella composizione di molti cocktail, tra quali famoso è il Martini ma... Leggi vellutato, overture giusta e perfetta (in barba al barbaro apericena) all’imminente vitto.
Nuovi piatti sul pianeta “pariniano”
I piatti iniziali, nel complesso tutti concettualmente “pariniani” (vegetali, ortaggi, erbe spontanee), sono tuttavia parsi sbilanciati verso il sapido, caratterizzati da alcuni passaggi con piccole imprecisioni di esecuzione da sistemare. Il percorso è stato sicuramente più convincente nella seconda parte del menu. Tuttavia, la squadra giovane, motivata e in gamba così come il mentore-consulente fanno bene sperare, per una valutazione a oggi arrotondata per eccesso, ma sicuramente raggiungibile dal luogo.
Senza sbavature l’insalata d’apertura, soia e capperi dà lo sprint, mentre le arachidi fanno capolino in insolita versione bollita. Dei vizi della Seppia con il pane al nero, crema di rafano e bietola abbiamo detto, idem per il Carciofo in tegame, con polpettina di quinoa, salsa al gelsomino e pomodori secchi, polvere di carciofo. Il Pollo e bietola ha una meritevole caramellizzazione della proteina, ma il boccone concede una punta di troppo alle note dolci. Cambio di marcia con l’Uovo, pane e cipolla, una frittata della consistenza di una voluttuosa Crema ingleseCrema vellutata a base di latte, tuorli, zucchero e vaniglia. Variante della crema pasticcera, da cui differisce per l'assenza di farina, la crema inglese si utilizza principalmente calda in accompagnamento a dolci a temperatura ambiente, oppure nella preparazione di charlotte, bavaresi e nella creme brûlée, nella quale il latte viene sostituito dalla panna liquida.... Leggi al bicchiere, con divertenti micro croccantini sul fondo: povero ma bello. Originali gli Spaghetti acciughe e liquirizia, celanti un chiodo di garofano di acuta persistenza. Il Bestiarium, piatto elegante a dispetto del nome, è un blend di tre carni (stinco, coda di manzo, coniglio) arrostite al millimetro, servite con la ghiotta salsa di cottura, cipollotto e purea di mele sgrassante. La fresca Granita al sambucoIl sambuco è un genere di piante tradizionalmente ascritto alla famiglia delle Caprifoliacee, che la moderna classificazione filogenetica colloca nella famiglia Adoxaceae. I fiori del sambuco trovano impiego in erboristeria per la loro azione diaforetica. Con i fiori è possibile fare uno sciroppo, da diluire poi con acqua, ottenendo una bevanda dissetante che è molto usata in Tirolo, in Carnia... Leggi e fragola prelude al “Riso cotto” nel latte con confettura al bergamottoIl bergamotto è un agrume coltivato quasi esclusivamente in Italia, in particolare nella provincia di Reggio Calabria. Ha forma sferica o a pera ed è di colore giallo. Il frutto viene raccolto tra novembre e marzo. Non è commestibile (il gusto acidulo della polpa è assai sgradevole), ma è molto ricercato per la sua aromaticità. Se ne ricava un olio... Leggi, coccoloso nella consistenza, e profumatissimo grazie a erbe e origano, da bis! Piatto della serata senza dubbio.
Benso chi?
Il nostro giudizio è frutto di un pensiero che sottoponiamo al lettore così come ci si è palesato a qualche giorno dalla visita. L’esperienza da Benso si presta a due diversi approcci valutativi. Il primo è quello di chi capiterà da profano, senza conoscere la mano di chi, seppur da consulente, lo guida: sarà soddisfatto. L’offerta gastronomica è rock, gli spazi accattivanti, i sapori persistenti, il servizio giovane e attento. Il secondo canone valutativo è quello di chi si approccerà a questa tavola con l’aspettativa, o forse con la bramosia, d’incontrare il Parini dei tempi che furono. Non fate questo errore, perché, pur avendo di fronte una cucina scintillante e intrigante, l’approccio più corretto è il primo, non rimarrete delusi. Un plauso al servizio, giovane e spigliato, davvero all’altezza del luogo e dell’iniziativa.