Passione Gourmet IM Teppanyaki Wine Hong Kong - Passione Gourmet

IM Teppanyaki & Wine

Ristorante
134 Tung Lo Wan Road, Tai Hang, Hong Kong
Chef Lawrence Mok
Recensito da Leonardo Casaleno

Valutazione

16/20 Cucina prevalentemente classica

Pregi

  • Una cucina materica eseguita con grande tecnica.
  • L'atmosfera rilassata.

Difetti

  • Quel melone giapponese che ha disatteso le aspettative.
Visitato il 08-2017

Un intimo e raccolto angolo di Giappone in una zona residenziale di Hong Kong

La cucina giapponese, quella eseguita da veri artigiani che vivono il mestiere del cuoco celebrando il valore della quotidiana gestualità (necessaria per il raggiungimento della perfezione), riserva sempre piacevolissime sorprese. Non conta l’ubicazione del luogo, ma la mentalità culturale di questo popolo.

La cucina giapponese risulta tanto rigorosa quanto capace di approdare in modo concreto oltre confini nazionali: è facile rintracciare infatti, anche fuori dal Sol Levante, ottimi ristoranti specializzati in tempura, nello yakitori, nel ramen, nel sushi o, come in questo caso, nel teppanyaki, ossia la cottura sulla plancia (o piastra).

Proprio in una zona residenziale di Hong Kong, lontano solo geograficamente dalle ritualità nipponiche, IM Teppanyaki esalta l’arte del teppanyaki attraverso le abilità dei cuochi e un cibo eccellente, distante  dai modelli acchiappa-turisti di alcune catene giapponesi aperte a metà degli anni sessanta negli Stati Uniti.

L’atmosfera è rilassata, intima, con una ventina di posti a sedere, tutti distribuiti in due minuscole salette, entrambe con confortevoli sedute attorno ad un bancone dove operano i cuochi.

Cucina materica e sapiente trattamento dell’ingrediente

Lo chef è Lawrence Mok, atleta di triathlon che espone con fierezza coppe e medaglie di fianco alla teca delle bottiglie di vino, champagne e sake.
Tutto qui ruota attorno all’ingrediente, che viene preparato, pulito e porzionato davanti agli occhi del commensale, come uno straordinario sashimi servito come appetizer, o come l’astice che viene preparato praticamente quando è ancora vivo.

Sono millimetriche sia la tecnica che le tempistiche di cottura, apprezzabili a pieno in esercizi come l’abalone, dalle carni perfettamente trattate ‘à la minute’; o l’intenso brodo di alghe e burro all’aglio, che ricrea la variante marina delle escargot à la Bourguignonne, senza coprire l’apprezzato sentore fenico delle lumache.
I picchi della cena arrivano proprio da ingredienti del mare, come l’”amadai”, un pesce giapponese simile alla triglia cotta solo sulla pelle in una padella ermetica per cinque minuti (con le squame che diventano croccanti) e quindi servita con una crema ai ricci di mare di grande intensità.

In chiusura, riso saltato, preparato al momento, l’eccezionale filetto di wagyu con verdure di stagione e ottimi sottaceti. Una fetta di melone giapponese (quest’ultimo soltanto buono, ma non straordinario) rinfresca il palato nel solco della tradizione.

L’elevato rapporto qualità prezzo è apprezzabile durante il servizio del pranzo. Alla carta e a cena, invece, l’esperienza è costosa (se si calcola anche il 10% di tasse da aggiungere al conto), ma non lascia indifferenti.

La galleria fotografica:

 

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