Valutazione
Pregi
- La collaborazione con Corrado Assenza.
- La versatilità del locale.
Difetti
- Aperto solo 3 giorni a settimana.
E’ sicuramente una delle realtà più interessanti del panorama catanese questa (relativamente) recente apertura nella centralissima via Umberto: Bianca Celano e Fabio Gulino, dopo un recente passato nell’impresa di famiglia, hanno deciso di reinventarsi e reinventare, proponendo un format decisamente fuori dagli schemi abituali. E’ sempre bello raccontare la storia di qualcuno che ha deciso di fare della propria passione un lavoro.
Difficile definire con esattezza il locale, perché non è proprio un classico ristorante.
Si vede che i padroni di casa hanno viaggiato e lo hanno fatto con occhi curiosi, perché hanno saputo mescolare con personalità tanti spunti e dettagli.
Il tavolone unico ci ha richiamato alla mente il vecchio locale parigino di Antoine Westermann (mon vieil ami, anche se qui l’arredo è decisamente più moderno): un posto, quindi, dove venire a cenare anche soli e, chissà, fare amicizia col compagno di banco.
Ma questo loft sembra tanto una casa ed è stato sicuramente questo il filo conduttore del progetto: il soppalco con poltrone e tv, l’ambiente rilassato, la cucina aperta dove la padrona di casa si muove rapida assistita da qualche aiuto. Un luogo di ritrovo quindi, non solo un posto dove mangiare.
Che sia cucina di autodidatta lo si coglie da alcuni dettagli non completamente a fuoco (vedi cotture) ma a vincere è comunque il gusto e la grande qualità degli ingredienti.
Di grandissimo valore, poi, la collaborazione con un pasticcere che non ha bisogno di presentazioni: Corrado Assenza non è solo un fornitore, ma un vero e proprio partner, dal momento che settimanalmente elabora un paio di dessert da proporre sulla base del menù pensato da Bianca Celano.
E’ un ristorante creato mettendosi nei panni del cliente e andando a ricercare proprio quelle cose che la clientela può richiedere: un menù che cambia settimanalmente, con pochi piatti dalla lavagna semplici e ben fatti, una carta dei vini non chilometrica ma intelligente e con i nomi giusti. E poi informalità, freschezza, vivacità. Dalla cucina escono piatti costruiti tutti in maniera molto simile, ma sono buoni, leggeri e con ingredienti di primissima qualità.
Qualche ingenuità anche nel servizio, ma sono, a nostro avviso, dettagli poco importanti in una impostazione di questo tipo.
Si sta bene, ci si diverte….non è forse quello che conta di più?
Appetizer
Cicoria, ricotta e barbabietola…
…e briciole di grano Perciasacchi, insalata di arancia, acciuga, miele al peperoncino.
Macco di fave di Leonforte al finocchietto, cicoria selvatica e galletta di pecorino.
Polpo cotto nella sua acqua, crema di patate affumicate e salsa al rosmarino: il piatto migliore, esecuzione davvero perfetta.
Fresine di Gragnano “Pastificio dei Campi” con cicale di mare, la loro acqua e briciole di pane al limone.
Filetto di cernia in olio cottura in crosta di olive su crema di mandorle di Noto, pomodorino candito e polvere di capperi di Salina: non perfetta la cottura della cernia (eccessivamente cruda al cuore), ma un buon piatto.
Torta fiordilatte al mandarino, salsa di pere e pere sciroppate.
Gelato d’inverno: Fiordilatte alle arance, salsa di aiti (bietole selvatiche), frollino al pistacchio di Bronte Dop, canditi di topinambur.
Tutta la classe di Corrado Assenza in 4 ingredienti.
Degustazione di cioccolato Sabadì.
La carta dei vini bianchi.
I vini della serata.
La lavagna.
Il soppalco.
Erbe a disposizione della cucina.
Tovagliette griffate.