Passione Gourmet Le Quattro Spezierie, Lecce, chef Donato Episcopo. Di Carlo Cappelletti. - Passione Gourmet

Le Quattro Spezierie, Lecce, chef Donato Episcopo. Di Carlo Cappelletti.

Ristorante
Recensito da Presidente

Valutazione

14/20 Cucina prevalentemente classica

Pregi

Difetti

Visitato il 09-2024

Recensione ristorante.

Ho il forte sospetto che i due eventi non siano collegati, ma da quando per ragioni uxorie ho iniziato a frequentare regolarmente Lecce è in corso in città una vera e propria rinascita, culturale e soprattutto architettonica. Ogni volta che torno ho modo di notare l’aggiunta di spazi per i ragazzi, la pulizia di facciate un tempo devastate dall’incuria e dall’obsolescenza, ripavimentazioni, insomma il denaro portato dal copioso flusso turistico degli ultimi anni viene finalmente reinvestito in ottica lungimirante, e questo ci conforta. E se più di una volta ho avuto modo di segnalare come a questa rinascita non sia ancora associata un’offerta gastronomica di livello non è detto che non ci siano lodevoli eccezioni. Proprio all’interno dell’Hotel Risorgimento, il cinquestellelusso storico della città (1880), ristrutturato anch’esso di recente, è collocato infatti il ristorante Le Quattro Spezierie, che d’estate si trasferisce sulla terrazza dell’hotel, l’Altavilla Roof Garden. Dai tavoli in terrazza si può inoltre assistere all’intera performance culinaria grazie alla piccola postazione a vista (i dettagli di linea e cantina giungono invece sull’attico grazie ad un ascensore collegato con la cucina permanente al piano terra).

Cambia la location, ma non cambia la guida, che è sempre quella di Donato Episcopo, classe ’73, un passato da capo cuoco alla Pergola e da chef a Casa del nonno 13 e Marennà. Episcopo non ha paura di osare qualche colpo gobbo, si vede, e molto spesso gli accostamenti più azzardati ci son parsi funzionare più che a dovere, a volte in modo anche inaspettato. Ci piace molto questa fiducia nei propri mezzi, con compromessi moderati con la realtà assai conservatrice del Salento e con la ristorazione d’albergo. A fronte di ciò, abbiamo avuto l’impressione che talvolta nei piatti si sarebbe potuto sottrarre qualcosa, o modificare un’impostazione costantemente settata sull’avere una crema o una salsa sul fondo, elemento che offusca il nitore dei sapori (che comunque son stati quasi sempre ben definiti).
Interlocutoria l’entrata, con un’alice in pastella accompagnata da verdure e da un pan brioche poco convinto ancor più che poco convincente.

Ben riuscito l’accostamento tra i gamberi gallipolini ed il peperone arrostito, ridotto a salsa, accompagnato da patate al viola di cavolo cappuccio. Forse la temperatura di servizio dei gamberi avrebbe potuto essere più alta che ambiente per creare un interessante contrasto con la crema.

Molto buona la parmigiana di melanzane “Don Pasta”, nella versione con polpettine, elemento decisamente Salento-style.

I primi ci hanno decisamente convinto. L’insalata fredda di orecchiette con cipollotto fresco, peperone cornetto, crema di burrata ed olio al basilico è estiva ed oculata nella sua piacioneria, con il tocco hard core della cipolla cruda.

Ancora meglio il timballo di pasta e patate con caciocavallo podolico su guazzetto di mitili e pomodoro confit, con una presenza decisa del sedano a rinfrescare e riequilibrare la dolcezza altrimenti eccessiva dell’insieme.

Non scherza, né come equilibrio né come materia prima, la tagliata di tonno alle mandorle su crema di cicoriette e cipolla rossa al Negramaro e miele d’acacia. Ottima la cottura, bella temperatura e tenuta dei succhi ideale.

Rimane un pelo più sapido del lecito e anche piuttosto confuso il trancio di baccalà bollito su crema di cavolfiori (che ci lasciano come il precedente cavolo viola qualche perplessità circa il rispetto delle stagioni), accompagnato da pomodori confit e riso nero.

Al capitolo dolci rimane un po’ monocorde la bella mousse (foto di copertina, in realtà lo definirei più un semifreddo per temperatura e consistenza, ma magari sbaglio) di ricotta di pecora su salsa di melone giallo con perle di mele verdi e frutti di bosco. La ricotta è il supporto per “giocare” con gli abbinamenti ai vari frutti.
Molto buono senza se e senza ma invece lo spritz di vodka “belvedere” con tonica rucola e limone, botta d’amaro e d’acido interessante e defatigante.

Eccellenti i due assaggi offerti a chiosa, di pasticciotto (in realtà grazie all’amarena più simile al fruttone, o al bocconotto martinese) e di pesche con gelatina al Negramaro. Quest’ultimo potrebbe tra l’altro assurgere in modo ottimale anche al ruolo di predessert, che nell’occasione non è stato servito.

Da una cantina fornita di rossi ma decisamente scarna sul versante bianchi abbiamo estratto il sempre onesto Bruno Bistecca (copyright Fabrizio Nobili) a supporto della cena.

Ci auguriamo che questo locale possa crescere ulteriormente e far da traino alla ristorazione della zona, soprattutto speriamo che inizi ad essere frequentato assiduamente non solo dai turisti di passaggio.

il pregio : finalmente a Lecce una vera cucina gourmet.

il difetto : qualche impiatto non riuscitissimo, ma l’ho visto solo in foto, perchè in terrazza non si vede una mazza.

Le Quattro Spezierie (Altavilla Roof Garden in estate) del Risorgomento Resort
Via Augusto Imperatore 19
73100 Lecce
Tel. 0832 246411
Fax 0832 245976
Sempre aperto a cena.
Prezzi: alla carta 50-60 euro

www.risorgimentoresort.it

Visitato nel Luglio 2011

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Carlo Cappelletti

31 Commenti.

  • giancarlo26 Agosto 2011

    Carlo, che sorpresa! la cucina pugliese, cosi' materica, tradizionale, terrena e territoriale....pigra e distratta (Paris per un pugliese al massimo e' una bionda anemica e un po' zoc...), interrogativa dinanzi a schiumette e trancetti, petali ed erbette........da sempre lascia a desiderare i fini palati gourmet.......per fortuna che ogni tanto qualcuno di questi va a dare una sveglia a quella gente li' e ad elevare il livello.....grazie grazie grazie

  • alberto cauzzi26 Agosto 2011

    Non capisco Giancarlo, prendi per il C@#O ? :-) Guarda che è in arrivo una orda di recensioni (siamo sulla 10ina mal contata) del buon Cappelletti sul territorio pugliese. L'abbiamo spedito in perlustrazione, ed il suo resoconto è stato puntuale, preciso, circostanziato e molto attento. Non mi pare di scorgere motivi per cui debba essere così tirato in ballo. Ricordo a te, come a tutti i nostri lettori, che per noi i voti non sono geo-riferiti. Pertanto un giudizio, ed un voto, di 14/20 a Milano è identico come a Lecce. Questo non significa che non teniamo conto della territorialità e delle esigenze funzionali ed operative dei luoghi a varie latitudini. Sempre però con rispetto e stima per chi ci capita di recensire.

  • giancarlo26 Agosto 2011

    non prendo per il C@#O...sono solo ironico....in piu' non sono cosi' convinto che, in un paese come il nostro, con profonde diversita' di tenore di vita/capacita' di consumo, un 14/20 a Milano possa equivalere ad un 14/20 a Taranto/Matera ect...se non altro perche', viste anche le esperienze comuni, la qualita' delle materie prime che possono, per ragioni di budget, mettere nel piatto a Milano e' inferiore. Poi si puo' perdere qualcosa in raffinatezza, innovazione ed eleganza, ma cio' e' dovuto prevalentemente al fatto che non c'e' domanda e tu che sei un venditore come me sai benissimo che non ha senso provare a vendere un prodotto che non ha domanda. se Carlo e' ancora sul posto, consiglio di visitare lo stabilimento Posto9 a Campomarino - http://www.posto9campomarino.com/ - e di concordare con Giancarlo, uno dei proprietari, la cena ed in particolare la zuppa di pesce ed i fritti. in assoluto, la migliore zuppa di pesce mai mangiata in 37 anni di vita!!! A Marsiglia ho provato la bouillabaisse al Miramar...pensavo di essere su scherzi a parte e che qualcuno mi stesse riprendendo...suggerisco a qualche chef pugliese di registrare il sito www.zuppadipesce.com (il dot .it e' gia' registrato da qualche furbo) e di iniziare a farci del business come fanno i marsigliesi. tornando al tema iniziale.....lo sai che voglio bene a PG e che ogni tanto scherzo quando vi prendete troppo sul serio :-)....pero' e' normale quando si e' molto bravi....;-)

  • Puccio26 Agosto 2011

    Mi pare di capire quindi che le condizioni fototipiche del terrazzo sono molto "Uliassi playa Style"... :-)

  • Carlo (TBFKAA)26 Agosto 2011

    buona parte degli stellati italiani è in località montane. Si mangia cervo, capriolo, c'è burro a pro-fusione.eppure c'è frande finezza. Gennaro Esposito cucina materie di grandissimo carattere e non mi pare difetti in finezza. Per questo dovremmo considerare i pugliesi degli incapaci e valutarli con condiscendenza? Sarebbe offensivo, a mio parere. Oltretutto il mio discorso è circostanziato al basso Salento che, a differenza di altre zone della regione, non ha una stella michelin, tanto per dire, e vede uno chef di talento come Guida operare lontano dai luoghi nati. Non mi prendo affatto sul serio, chi mi conosce lo sa, Tomba atleta campione, fa notisia non fa notisia. Riguardo a Episcopo, è evidente la dicotomia fra l'ex Pergola e l'ex Casa del nonno. Ma in conclusione non ho capito se ritieni la valutazione troppo alta, troppo bassa o semplicemente non ti va che si rilevi che i ristoranti pugliesi spesso difettino di finezza.

  • Carlo (TBFKAA)26 Agosto 2011

    le peggiori condizioni in cui mi sia mai trovato. Davvero ho mangiato al buio.

  • giancarlo26 Agosto 2011

    Ma no Carlo, se provi a cercare e ricercare, vedrai che anche in Puglia troverai finezza ed innovazione....ma il punto è che non è un mercato per finezza ed innovazione...è un mercato in cui il consumo della ristorazione è un diversivo al pranzo o cena del weekend in famiglia o con gli amici e l'aspettativa minima accettabile è che non si mangi peggio che a casa propria. Il nord italia, non solo Milano, ha poi differenti frequentazioni...in un modo o nell'altro ci passa tutto il mondo ed è naturale che si alimentino e sviluppino mode, correnti, gusti nuovi e diversi........io sono un pugliese trapiantato al nord da 19 anni (e ne ho appena 37)....non vado a cena a Milano o Bergamo tanto per allungare un weekend con la moglie o fidanzata....a Milano ci vivo da 11 anni.....adesso tu penserai: ma in puglia ci vanno in vacanza da tutto il mondo e quindi ci sarebbero nuovi spazi......la mia risposta è che forse a gran parte di questa gente piace la puglia così come è....la finezza e l'elenganza la mangiano tutto l'anno al nord o dove pare loro...(domanda: ma non vi rompete mai i cojones di 'sta finezza ed innovazione?....non sentite mai il bisogno di disintossicarvi?)......se ci ostiniamo a perseguire a tutti i costi un principio di eguaglianza in tutti gli ambiti la condanna sarà la diseguaglianza...vado a dormire...domani mi aspetta Vittorio :-)

  • Carlo (TBFKAA)26 Agosto 2011

    sta di fatto però che i 5 stelle lusso che costellano la zona di fasano sono spesso pieni, segno che un certo tipo di turismo c'è, e soprattutto mi ha sorpreso molto il fatto che ad esempio nel complesso Torre Coccaro/Maizza a Savelletri (il cui ristorante di punta, Le Palme, sarà presto su questi schermi) gli stranieri puntino molto più sulla più "tecnologica" Maizza che sulla rustica Coccaro in cui ho dormito e che è una masseria ristrutturata alla grande (appunto 5*L) che quindi dovrebbe dare un'idea più "vera" della Puglia. Quindi è tanta la gente che, come noi, non riposa mai :-)

  • giancarlo27 Agosto 2011

    stai scherzando tu ora giusto? Torre Coccaro/Maizza sono luoghi molto belli ma costruiti per intercettare lo stesso cliente del Bulgari di Milano.....mi auguro che tu non creda seriamente che quella sia la "vera" Puglia....e che Torre Coccaro sia rustica.....mi fai morire dal ridere...:-)

  • giancarlo27 Agosto 2011

    tornando a questo chef Donato Episcopo, non credo che tu gli abbia fatto un gran favore a fare questa recensione, benchè il 14/20 sia un buon voto. ad esclusione della parmigiana di melanzane “Don Pasta”....:-), tutti gli altri piatti sono confusi o mal serviti....non mi riferisco alla raffinatezza/eleganza, ma alla cura ed attenzione. se il tuo 14 è un 18 per materie prime+cotture+abbinamenti etc - 4 per presentazione...allora ok!

  • Carlo (TBFKAA)27 Agosto 2011

    non è vero che non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, non c'è peggior sordo di chi non sente. Stiam parlando di cucina gourmet, di hotel a 5 stelle come il Risorgimento in questione in questa rece. Di andare nei posti da turisti con palato asfaltato sinceramente a me e ad i miei soci non importa granchè. Siamo snob? No, mangiam meglio a casa nostra (o, nel caso mio presente, da mia suocera). Si parla di grandi trattorie o di ristoranti gourmet su questo sito quindi perchè devi far finta che non sia così per il gusto di procacciarti una fetta di ragione? GIova alla discussione? Non mi pare. In quanto al tuo intervento sotto, mi pare evidente che le presentazioni evochino più il periodo "casa del nonno" di quello "pergola", ma penso che in un 14 per giunta blu si possa anche non fossilizzarsi sull'aspetto visivo. I piatti in generale funzionano bene, alcuni sono molto buoni. In tutto questo, ci sei stato, hai un'opinione sul luogo specifico da condividere? E comunque Torre Coccaro è rustica. Ovviamente lussuosa, ma in stile rustico. Tanto è vero che gli stranieri pensano addiruttura che i pavimenti siano sporchi, mentre sono fantasticamente tenuti.

  • giancarlo27 Agosto 2011

    @Carlo (TBFKAA): dai...hai ragione! finiamola qui.

  • Norbert27 Agosto 2011

    18-4= 14? Mi sa proprio che le cose non stanno così :-)

  • alberto cauzzi27 Agosto 2011

    Caro Giancarlo, qui non si fanno medie o calcoli così rigorosi. E ti garantisco che ci si prende veramente poco sul serio, per fortuna. Noi ci si diverte come matti, si gira per ristoranti per passione, si hanno un sacco di scrupoli ogni qualvolta dobbiamo recensire un locale e ci si confronta molto al nostro interno. La valutazione va sempre integrata con il testo, importante quanto il numeretto. Ma si sa, è quello che fa discutere :wink: Un abbraccio

  • giancarlo27 Agosto 2011

    come le interpreti affermazioni scritte del tipo:..."Stiam parlando di cucina gourmet, di hotel a 5 stelle come il Risorgimento in questione in questa rece. Di andare nei posti da turisti con palato asfaltato sinceramente a me e ad i miei soci non importa granchè.."? tra l'altro improprie visto che PG è anche un sito di scoperta e novità.... un abbraccio a te, gf

  • Carlo (TBFKAA)27 Agosto 2011

    si tratta semplicemente dell'argomento della recensione. QUESTO è un ristorante di un 5 stelle. I posti turistici non sono posti che ci interessano, ma ce ne sarà uno che uscirà a breve che è "borderline" e perciò son stato felice di visitare e recensire. Ritieni snob non mangiare qualunque cosa, non provare neppure a mettere sotto i denti un panino dell'Autogrill o un Big Mac? Liberissimo. Per me è spendere ragionevolmente i miei risparmi. Qui nessuno a parte te pensa di avere la verità in tasca o pretende di avere ragone. Arrivi prendendo in giro non si capisce bene perchè, e.tutto ciò che tii si chiede è solo di rimanere nel merito di questa scheda, che essendo di un locale gourmet va inquadrata nel panorama della cucina gourmet. E comunque in Puglia ci sono anche la monnezza in mezzo alla strada, i parcheggiatori abusivi e le strade sgarrupate, ma dubito che i turisti non ne farebbero a meno perchè a loro "piace la Puglia così com'è". E non serve essere pugliesi per ritenere che Paris sia un cesso. Vogliamo piantarla con le questioni personali, ora (che peraltro non avendo l'onore di conoscerti non comprendo)?

  • Norbert27 Agosto 2011

    Francamente mi sembra ci sia poco da interpretare sul virgolettato. Invece mi risulta più ostico il tuo successivo riferimento a PG. Forse che parlare di tavole e cercare novità gourmet come facciamo noi implichi necessariamente un cortocircuito con posti per turisti o comunque con target diverso? Non capisco.

  • giancarlo27 Agosto 2011

    ne sono consapevole che non può funzionare così...ma pure questo 14 non gira bene...allora meglio l'Osteria degli Spiriti, sempre a Lecce. se non ti consideri un turista col palato asfaltato (dotta citazione 5 stelle) oltre a suggerirti una cena affascinante e buonissima al Posto9, propongo mete vere come Al Fornello-da Ricci e Cibus a Ceglie, oppure il Maestrale a Massafra ed ancora Masseria il Frantoio ad Ostuni...saluti, g

  • Carlo (TBFKAA)27 Agosto 2011

    provati 3 su 5. Non quest'anno. L'Osteria degli spiriti è una discreta trattoria, ma è un altro target rispetto a questo. Son cipolle. Il Fornello con la sua cucina che non si sa bene da che parte voglia stare a mio parere vale mezzo punto più di questo, non di più (per cui mi pare evidente che il 14 sia un arrotondamento, ma d'altronde dai uno sguardo alle guide che lo valutano più generosamente) . Cibus è pure per me una trattoria, come mi pare che, a vedere i piatti, definirei Il Frantoio, che peraltro mi attrae molto. Quello che non ho capito se hai ben chiaro è che per noi nessuno di questi posti è un posto turistico.Per posto turistico intendo o la trattoria "da battaglia" o il ristorantino fighetto ma di qualità bassa, che spesso l'appassionato subodora (magari, in un pugno di casi sbagliando) alla sola vista dell'ingresso o dal sito.

  • giancarlo27 Agosto 2011

    Carlo, non sono stato io a parlare del turista col palato asfaltato...non so a chi ti riferivi e non mi interessa. chiaro che cibus e osteria degli spiriti sono trattorie, ma l'output è decisamente migliore di quello mostrato nella tua recensione.....ma li hai visti bene quei piatti? Carlo, va bene difendere a tutti i costi il proprio lavoro e PG ed il sistema punteggio e via dicendo....però ad un certo punto fare un passo indietro è segno di forza! sono curioso di leggere le tue rece su Coccaro&co....personalmente ho visto più personalità ed aderenza col territorio da Ricci. saluti, g

  • giancarlo27 Agosto 2011

    @ Norbert: mi riferivo al fatto che le rece di PG non sono circoscritte ai ristoranti noti e multi recensiti, ma danno una vetrina anche a posti nuovi, fuori dalle rotte e con scoperte di successo.

  • Carlo (TBFKAA)27 Agosto 2011

    non ho bisogno di difendere questa valutazione. E' quella corretta in base ai parametri PG. Se ho segnalato le lacune di presentazione proprio come difetto evidentemente non ritieni che la cosa l'abbia pesata e considerata? Per cui se invece della presentazione ti mettessi a considerare la cottura del tonno, che è perfettamente visibile, la freschezza dei gamberi, che è visibile, la raffinatezza violenta nell'abbinamento a freddo limone-rucola ed hai fiducia nel palato di uno che di ristoranti 2 o 3 ne gira e si confronta quotidianamente sulle esperienze, comuni e non, coi propri compagni di viaggio allora converresti che 14 è l'unico voto praticabile, visto che un piatto come questa pasta e patate per esempio vale individualmente 15.

  • Paolo29 Agosto 2011

    e allora mi dispiace ma qui avete proprio toppato il voto. ho cenato qui due settimane fa (non per la prima volta), e la mia esperianza è stata imbarazzante, sia per l'approsimazione in cucina, che per il servizio, pretenzioso ma ridicolo. un esempio per tutti: eravamo in due a tavola, e ad OGNI portata il cameriere ci ha chiesto "la carne per chi è?", "Le orecchiette per chi sono", e così via. inaccetabile in un ristorante che vorrebbe darsi questo tono. sulla cucina stendo un velo pietoso, come avete giustamente riportato, ad esempio, il baccalà era talmente salato da risultare immangiabile, ma tutte le portate sono state deludenti, dando la chiara impressione di una cucina che "vorrebbe ma non può". se pertanto il voto non è geo-riferito, mi spiace, ma 14 per questo ristorante non sta al mondo, o altri 14 sono troppo bassi. bellissima la terrazza, comunque. che poi in media in salento si mangi peggio che qui è sacrosanto, ma non mi sembra una giustificazione. ciao

  • Carlo (TBFKAA)29 Agosto 2011

    e allora perchè ci sei tornato? :-) scherzi a parte, la cucina ha dimostrato vera imprecisione solo sul baccalà (che nel mio caso, pur non essendo un grande utilizzatore di sale, non era affatto immangiabile), e non ho visto un'ambizione tale da giustificare il "vorrei ma non posso". Detto ciò mi fido di quanto mi dici e mi dispiace al limite che la cucina non si esprima su livelli costanti. Onestamente come spesso capita la valutazione è un'approssimazione. A volte capita che fra due 14 ci sia un punto secco di distacco, ma è bello che invece che i giudizi sui piatti siano sempre i voti a far discutere. Sul servizio sono invece d'accordo con te. Tra l'altro lo champagne è arrivato in pesante ritardo sul cibo. Ma come sai, questo non condiziona la valutazione. Piuttosto mi piacerebbe scendessi nel dettaglio se hai provato qualche piatto in comune con i miei. Un saluto.

  • Paolo29 Agosto 2011

    Ciao, ci sono tornato perchè la prima volta era stato quando avevano appena aperto, e mi sembrava giusto andare a vadere come si fosse sviluppato il tutto. Inoltre, ad onor del vero, non è che le alternative siano molte a Lecce, nevvero... anzi forse nessuna. Per quanto mi riguarda il ristorante migliore in zona è il Bolina di Tricase Porto (anche se non mancano grossissime pecche anche lì, vedi la carta dei vini "a voce", peraltro un pò più accetabili viste le minori pretese del locale), ma non è che potessi farmi 70 km ogni sera per andarci. Per quanto riguarda i piatti, purtroppo l'unico in comune era proprio il baccalà che non siamo riusciti a finire per l'eccesso di sapidità (e sono uno che ama mangiare salato), gli altri erano tutti diversi, ma altrettanto deludenti. Comunque mi pare che in un ristorante con certe pretese e costi che PER LECCE non sono irrilevanti non si possa prescindere da un servizio decente, soprattutto alla luce di una cucina scarsetta. Non voglio tornare su vecchie discussioni, ma dare a questo posto lo stesso voto dell' Antica Osteria del teatro di Piacenza... beh, uno dei due voti è sbagliato di grosso! Ciao

  • Carlo (TBFKAA)29 Agosto 2011

    a breve potrai leggere il resoconto di un locale di Lecce che ho trovato assai più deludente, nonchè quello di un ristorante salentino che invece mi ha sorpreso e che va considerato, pur quasi sconosciuto, fra i migliori dell'intera regione. Però considero anche che, per quanto pensi che le Spezierie e Bolina abbiano ambienti diversi, è anche vero che i conti si assomigliano molto.

  • ddluca13 Ottobre 2011

    Sono nato in provincia di Lecce, ma vivo fuori per lavoro. Torno nella mia amata terra ogni anno d'estate (e cerco di beccare il periodo meno affollato per ritrovare il mio Salento).... e sono stato alle Quattro Spezierie già tre volte (l'ultima recentemente). Viaggio molto per il mio lavoro e ho conosciuto tanti ristoranti di diverso e diversificato livello. Lo ammetto in premessa, mi piace la terrazza: poter gustare qualcosa, magari in buona compagnia, con il campanile sullo sfondo di una notte stellata, secondo me, è impagabile. Mi da un senso di lentezza, di slow: che è quello che cerco nella mia vacanza. Ed i piatti sono sufficientemente illuminati! Almeno per me..... Ma veniamo ai cibi : mi piace essere guidato e non mi piacciono i menù freddi, inespressivi. Preferisco qualcosa di più "recitato" e lo chef, da questo punto di vista, è stato un ottimo attore. Mi sono state consigliate pietanze diverse e quasi sempre quello che mi è stato proposto mi è piaciuto. Non posso dire "sempre" in senso assoluto: qualche accostamento non mi ha del tutto convinto, qualcun'altro mi ha lascito decisamente freddo. Ho gradito molto l'alice in pastella e la parmigiana di melanzane: sapori "old Salento" che mi hanno fatto ritornare bambino. Gustavo il singolo boccone ad occhi chiusi. Ho trovato eccellente, ripeto, eccellente il trancio di tonno: una meraviglia, un dono di dio ai pochi mortali che hanno la fortuna di assagiarlo. Ho trovato meno interessanti alcuni abbinamenti fatti di caldo/freddo o con verdure (cavolo nero!) che considero un pò aliene rispetto alla collocazione geografica del locale. In altre parole: quando reinventa il Salento lo chef è sublime, quando si distacca dalla madre terra (e probabilmente innova) ci fa andare un pò meno sul sicuro. Annotazione negativa: la carta dei vini. Soprattutto nella sezione "bianchi": l'ho trovata carente e scolastica. Sarà che io amo i vini bianchi (friulani su tutti)...... Divini i dolci: ho mangiato qualcosa al cioccolato (di cui non ricordo il nome) e poi il pasticciotto che mi ha rimesso in pace col mondo intiero. Avevo chiesto un bas-armagnac: non l'avevano. Peccato! Concludendo: ottima la location, buoni i primi e l'apertura, ottimi i secondi (con quelle eccezioni di cui parlavo prima), divini i dolci. Da rivedere e migliorare: la carta dei vini e il servizio (qualche evidente sbavatura da parte dei camerieri che mi sono sembrati, a tratti, approssimativi). Io lo consiglio vivamente. Se devo dare un voto come fate voi, dico 16.50/20. Alla prossima a Lecce. ddluca

  • matteo15 Ottobre 2011

    Sono nato a Tricase in provincia di lecce, e vivo al nord da ormai vent'anni...ma il salento resta comunque la mia terra, e le mie tradizioni non le ho affatto dimenticate.. sono un tipo al quale piace molto viaggiare, e di ristoranti e alberghi di un certo livello,posso dire che ne ho valutati un bel pò (e che anche me ne intendo).... notando il nome dello chef Gennaro Esposito citato su,sono andato a mangiare anche da lui... e che dire dello chef Donato Episcopo?? era impossibile non andare a mangiare in un ristorante di lusso che si trova proprio nel mio Salento... al centro di Lecce,una città d'arte barocca... Ho mangiato sul Roof Garden Altavilla di questo bellissimo albergo, con un panorama davvero spettacolare, il Duomo.. Con una musica di sottofondo molto rilassante,in cui ti creava un senso di tranquillità e pace... il servizio non dico che è stato ottimo, ma buono, molto gentile e disponibile,ma i piatti del giovane chef mi hanno lasciato davvero sorpreso sia dal punto di vista visivo,che gustativo; a partire dalla" terrina di cernia"cm piccolo Benvenuto,una "mille foglie di astice con melone"cm antipasto,fino ad arrivare ai favolosi dessert, cm il "cremino",e la chiusura con la piccola pasticceria.. (ho citato solo alcuni piatti).. Ci ritorno ogni qualvolta che scendo dalle mie zone,sempre con una compagnia diversa...e devo essere sincero, fino ad ora non mi ha mai deluso e 16/20punti sono davvero meritati... Se vi capitasse un giorno di trovarvi lì , e non sapreste dove andare,provate quì: alle Quattro Spezierie del Risorgimento Resort , al centro di Lecce in piazza S.Oronzo.. Spero di rivederci presto....!!!

  • Gabriele18 Ottobre 2011

    Sono assolutamente d'accordo con matteo che è riuscito a capire che questa a Lecce è la scelta migliore che si possa fare, ma lo sarebbe anche a Milano, Modena o Barcellona ( sia chiaro, questa è un' iperbole). Facendo riferimento allo chef Gennaro Esposito bisogna dire che, a volte, abbia delle giornate "no", o forse, semplicemente io non sono stato capace di apprezzarne le qualità. Comunque, il ristorante di Donato Episcopo è uno dei migliori in tutta la Puglia, anche meglio di Giá Sotto l' Arco, il cui chef è stato "sorpreso" ad acquistare delle costolette d' agnello surgelate alla Metro. Inoltre il baccalà salato in casa è uno dei miei piatti preferiti e bisogna dire che nel piatto in questione l' accostamento con i pomodorini canditi è ottimo. Anche i dessert, nessuno escluso, sono deliziosi. Il mio commento potrà sembrarvi indifferente, visto che ho solo 14 anni e che Giancarlo mi definirebbe un terrone, ma credetemi, non è così

  • pantagruel27 Ottobre 2011

    ...difficile per un peccatore come me affermare...che anche la vista vanta i propri legittimi diritti! (ricordo a me stesso che oltre 80% delle nostre percezioni sensoriali - la conoscenza del mondo direbbe Aristotele - sono attivate dagli occhi). A parlar di cotanta grazia...e a veder simil penoso reportage fotografico viene da pensare...che siano scatti furtivi, di colui che tema di esser beccato con le mani nella ...marmellata (cotognata si direbbe in loco). Ai dispensatori di consigli offro il mio - si parva licet! -: fatevi aiutare nelle riprese...chiedete ausilio, bussate alla porta di colui che, umilmente e atavicamente, crea... e vi sarà dato... altrimenti sarò meglio bussare più avanti! Sine qua non direbbe illo...

  • Carlo (TBFKAA)27 Ottobre 2011

    Dottor Lotito, anche lei da queste parti, qual piacere! Se invece di cedere alle lusinghe dell'onanismo letterario si fosse preso la briga di leggere quanto scritto dal suo penoso fotografo di riferimento (di seguito PFR) avrebbe letto che PFR ha fotografato cotanta grazia, come elegantemente afferma attraverso la sua raffinata ed autocompiaciuta prosa, senza essere in grado di VEDERE non tanto quanto stesse fotografando, ma quanto stesse in quel momento MANGIANDO. Per quel che riguarda la furtività degli scatti, mi par difficile che a 10 metri fronte cucina una sequenza di flash possa passare inosservata. Fotografare un piatto è un diritto di chi cena, quando non espressamente (e discutibilmente, per ciò che mi riguarda) vietato. Complimenti per l'acquisto di Klose.

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