Passione Gourmet The Cesar, La Posta Vecchia, Chef Michele Gioia, Ladispoli (RM), Norbert - Passione Gourmet

The Cesar, La Posta Vecchia, Chef Michele Gioia, Ladispoli (RM), Norbert

Ristorante
Recensito da Presidente

Valutazione

14/20 Cucina prevalentemente classica

Pregi

Difetti

Visitato il 10-2024

Recensione ristorante.

Ostia, Fregene, Passo oscuro, Ladispoli: con la bella stagione diventano meta di centinaia di migliaia di bagnanti che, alla ricerca di refrigerio e distrazione, le trasfigurano, rendendole una piccola via crucis, soprattutto se ci si capita nei giorni festivi e negli orari sbagliati.
Sembra difficile immaginare incastonata in questo delirante litorale romano una perla di assoluta bellezza.
La Posta Vecchia, nella località di Palo laziale a Ladispoli, è, infatti, una vera e propria cattedrale nel deserto.
Alla fine del lunghissimo viale che attraversa il parco della tenuta, in un’anonima frazione di Ladispoli, questa villa si staglia in posizione felicissima sul mare proprio accanto al castello degli Odescalchi.
Già ospite di un museo, segnatamente di una villa romana sui cui resti è stata edificata, essa ha beneficiato delle migliorie strutturali di Paul Getty che la ristrutturò da capo a piedi negli anni sessanta. Ora è una risorsa alberghiera di indubbio e discreto fascino titolare anche di un ristorante adeguato al contesto.
La cucina di Michele Gioia, di stampo mediterraneo, ne è onestamente e professionalmente al servizio e, giovandosi delle verdure provenienti da un orto all’interno della tenuta, presenta anche qualche timido tentativo di contaminazione con elementi di diversa cultura.

Detto che dalla lista dei vini, con vette fortunatamente meno iperuranee del temuto, ho scelto l’ottimo Batàr di Querciabella 2008, uno chardonnay e pinot bianco ricco di personalità nel cuore del sangiovese chiantigiano,

stavolta si è pescato qua e là da una carta allettante.
Dopo una buona ricotta mantecata alle erbe con cipolle rosse e salsa di piselli

segue il crudo di ricciola, di orata ed un’ostrica con riduzione di aceto balsamico e pesca

e l’astice su tavolozza di calamaro e frutta assortita

entrambi di ineccepibile ed appagante freschezza anche se, credo sia il caso di sottolinearlo, siamo in presenza di pietanze poco più che assemblate.
Ed allora scegliamo di assaggiare un antipasto che ci aveva intrigato non poco alla lettura del menù stagliandosi dall’offerta media del ristorante: capesante al tandoori masala con crema di cetriolo e ricci di mare. Mal ce ne incoglie purtroppo perché il tandoori è quasi impercettibile ed il riccio di mare lo è totalmente. Regna sovrano il cetriolo, neanche fosse uno tzatziki, che dovrebbe dare solo freschezza, con le capesante ridotte a substrato comprimario.

Addiveniamo a più miti consigli con i buoni e golosi ravioli alle erbette con pomodoro e basilico

e gli strigoli fatti a mano con melanzane, gamberetti e pinoli

cui segue un altrettanto buon vialone nano con gambero d’ordinanza, timo e limone dell’orto dalla mantecatura perfettibile.

In attesa del risotto ci è stata gentilmente portata un’alice con baccalà mantecato in salsa di pomodoro (eccessivamente) caramellato.

Squisito il branzino con zucchine su salsa basmati allo zenzero ed albicocche, cottura impeccabile e dai sapori in equilibrio

mentre è più discutibile la triglia con melanzane con ras el hanout, porri, salsa al nero di seppia e scampetti alla curcuma.
Qui, della serie errare è umano ma perseverare è diabolico, siamo all’eccesso opposto con l’invadente presenza del blend di spezie a scapito soprattutto della triglia.
Al capitolo dessert ecco la golosa mousse al cioccolato con glassa all’arancio e crema inglese,

il deludente cannolo al pistacchio con gelato e mousse alla ricotta,

le buone fragole al rabarbaro con tuile alla cannella e gelato alla cassata

e l’anonima crepe al Bayley’s con crema di cocco e frutto della passione(?) e gelato alla banana

a chiudere un pasto complessivamente piacevole la cui plusvalenza è legata senz’altro ad un luogo bellissimo progettato per rilassarsi.


il pregio : un’oasi di pace assoluta a mezz’ora dalla capitale.
il difetto : spezie da maneggiare con cura.

The Cesar ristorante de La Posta Vecchia
Località Palo laziale Ladispoli(RM)
Tel 069949501
Menù degustazione 120, 115, 85. Alla carta circa 100-110 euro.

www.lapostavecchia.com

Visitato nel mese di Giugno 2011
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Norbert

2 Commenti.

  • GIUSEPPE D'ANGELO16 Agosto 2011

    Nessun cenno sul servizio!

  • Marco23 Agosto 2011

    A proposito d servizio: sono stato a pranzo @ ferragosto 2010 e il servizio e' stato un po' "arrembante" per un locale stellato. Comunque condivido giudizio complessivo: la location è il quid che distingue il locale.

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