Passione Gourmet Mattia, San Benedetto del Tronto (AP). Di Carlo Cappelletti. - Passione Gourmet

Mattia, San Benedetto del Tronto (AP). Di Carlo Cappelletti.

Ristorante
Recensito da Presidente

Valutazione

12/20 Cucina prevalentemente classica

Pregi

Difetti

Visitato il 04-2024

Recensione Ristorante

L’anno scorso, in occasione della recensione di Messer Chichibio a San Benedetto mi era stato suggerito di buttare il mio importante naso anche da Mattia, locale di lunga tradizione ma reduce da recente cambio generazionale. Incoraggiato anche dal recente piazzamento dello chef Marco Cameli al concorso Emergente relativo al Centro Italia al primo riassaggio da queste parti eccomi qui. Ho trovato in questo locale una cucina leggermente rivisitata senza troppi fronzoli nè particolari guizzi creativi, sufficientemente contemporanea da sfuggire all’omologazione della ristorazione imperante sulle coste adriatiche. La nostra cena, però, in una serata di sostanziale calma, è stata tutt’altro che esente da pecche, tanto riguardo il servizio (e questo non riguarda, come ben noto, la valutazione), quanto circa la realizzazione dei piatti che ci sono stati proposti. La carta offre un’ampio ventaglio di possibilità, con diversi menù guidati, tra cui il nostro con un’ampia selezione di antipasti ma senza secondi, e molte proposte alla carta di carne e di pesce. Discreta per varietà e ottima per ricarichi la lista dei vini, Ipaddata come si conviene ad un locale che strizza l’occhio al glamour, da cui estrarremo la Vitovska 2000 di Kante e il Verdiccio Stefano Antonucci 2004 di Santa Barbara, non senza esserci trastullati a dovere con l’Aipèd. Al menù aggiungiamo un assaggio di crudi., La materia prima non è male, ma non è quella che ci aspetteremmo in mesi di non pienone turistico in un ristorante di pesce a pochi passi dal mare.

La serie di antipasti si apre con il carpaccio di ricciola con pistacchi di Bronte, in cui l’eccesso di olio e di componente acida lasciavano poco spazio al pesce per esprimersi.

Molto simpatica l’insalata di mare shakerata con scampi, calamari, rucola e carciofi con sale rosa dell’Himalaya (anche in copertina). Al cliente il compito di emulsionare l’olio con i succhi dei molluschi e dei crostacei agitando il barattolo con il vigore di un quattordicenne in tripudio ormonale. Decisamente il piatto migliore, per quanto a titolo assolutamente personale devo dire che il grano di sale rispetto al fiocco, per esempio di Maldon, alla lunga mi infastidisce.

Discrete le mazzancolle al rosmarino, con il loro brodetto che si distingueva più per grassezza che per concentrazione.

Buona invece la trippa di coda di rospo con pecorino di fossa, servita in dosi piuttosto omeopatiche (2 piatti per 5 persone).

Sicuramente dev’esserci stata una permanenza in cucina non prevista per i fusilloni Verrigni con vongole e crostacei. Scotti ed asciutti, appena sopra il limite della commestibilità, anche per la cospicua presenza di sabbia.

Saltati i secondi, fra i dessert abbiamo apprezzato il semifreddo ai pistacchi di Bronte con sciroppo d’acero,

mentre la panna cotta al ginepro con frutta fresca ci ha lasciato interdetti. Non sappiamo se volutamente o meno, la gelatina era raggrumata in uno spessa membrana elastica a fare da superficie di separazione fra la panna cotta e la frutta soprastante.

Insomma di buone intenzioni ne abbiamo viste molte, tra cui l’attenzione alla selezione dei fornitori (ottimi i salumi di Passamonti adocchiati in carta), ma se questo locale vuole staccarsi nettamente dalla media della ristorazione del litorale il grado di attenzione nelle esecuzioni deve fare un netto salto di qualità. Ci torneremo, comunque.

Il pregio: per gli amanti del genere, la collezione di scarpe in bella vista.

Il difetto: per me, la collezione di scarpe in bella vista.

Mattia
Via F.lli Cervi 8
63039 S.Benedetto del Tronto (AP)
0735/654125
Menù da 30 a 50 euro
Alla carta 35-70 euro
http://www.ristorantemattia.com

Visitato nel mese di Aprile 2011

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Carlo Cappelletti

21 Commenti.

  • Albertone25 Maggio 2011

    Certo che una recensione di un posto così dopo Sua Maestà Georges Blanc... è come mettere a confronto Leo Messi a Felipe Melo...

  • divadivina25 Maggio 2011

    La storia di mattia e la storia di una famiglia e della ristorazione San Bendetto purtroppo io credo che ora stia toccando il suo punto piu basso,,,,

  • leo25 Maggio 2011

    Sono curioso dell'argomento scarpe più dei piatti che francamente vedo piuttosto mediocri per la spesa media indicata. Ma poi perchè pochissimi secondi piatti a prezzo fisso ? tutto quel " a etto" sa sempre di fregatura.

  • Carlo25 Maggio 2011

    se proprio ci tieni :-) http://www.porzionicremona.it/2011/04/07/mattia-a-san-benedetto/

  • vito siragusa26 Maggio 2011

    Beh Carlo all'apparenza il Sig Cremona ha mangiato di gran lunga meglio di te.

  • Carlo26 Maggio 2011

    Ecchettedevodafà? So' sfigato, io.

  • Marco Cameli26 Maggio 2011

    La prego di argomentare questa sua affermazione, come ha giustamente fatto il Sig. Carlo Cappelletti! Sono assolutamente disposto ad accettare critiche e consigli, visti i miei 27 anni di età (di strada credo di averne ancora molta di fronte), ma non le permetto di parlare o giudicare la mia famiglia, in quanto io non mi permetti di giudicare la sua...

  • Marco Cameli26 Maggio 2011

    Gentilissimo Sig. Carlo Cappelletti, mi spiace non essere riuscito a dare il meglio di me il giorno della sua visita...le motivazioni possono essere tante e varie, ma a lei, da cliente, potrebbero non interessare, giustamente! Siamo esseri umani, non macchine, e magari dopo qualche giorno sotto pressione (tra lavoro e competizione) ci possiamo rilassare, errando, avendo un calo di concentrazione! Mi spiace sia incappato anche l'ultimo giorno in cui proponevo quel menù in quanto il giorno seguente erano presenti in lista anche i piatti presentati durante il concorso Emergente. Non posso far altro che scusarmi, in quanto sono sicuro che potevo farvi star meglio. Per quanto riguarda la creatività, le assicuro che sarebbe molto difficile riuscire a lavorare, qui, estremizzando il menù...e lei capirà sicuramente che perdendo clientela non quadrerebbero più i conti, cosa che non possiamo permetterci in questo periodo che stiamo vivendo. La clientela locale cerca una cucina per lo più tradizionale, quindi bisogna mediare per far si che restino soddisfatti! Spero di poterla avere di nuovo a cena da me, e magari la prossima volta mi chieda anche un consiglio, come fanno spesso i clienti da me...sono certo che non se ne pentirà! PER LEO: Il nostro menù non prevede solo degustazioni a prezzo fisso, il Sig. Carlo ha scelto una combinazione che prevedeva una selezione di antipasti ed il primo piatto ad € 40,00 escluse le bevande. Quella dicitura che indica lei "a l'etto" è per vendere pesci pescati che, come lei certamente saprà, non sono tutti della stessa pezzatura come quelli di allevamento! Non le posso far pagare un rombo da 600gr come uno da 1 Kg...bisogna quantificare in qualche modo la differenza tra i due pesi, visto che anche io quando li acquisto li pago al peso...cosa ne pensa?? è una fregatura o una correttezza nei confronti del cliente??? Le scarpe sono una produzione artigianale limitata disegante e realizzate da mia sorella...credo non ci sia nulla di male se un fratello voglia aiutare sua sorella nel promuovere il suo prodotto! Grazie dell'attenzione e buona giornata a tutti! Marco Cameli

  • Carlo26 Maggio 2011

    Ciao Marco e innanzitutto benvenuto Come avrai notato abbiamo percepito che quelle espresse in quest'occasione non sono le reali potenzialità della tua cucina. Il "ci torneremo" non è di facciata ma è proprio l'espressione di questa sensazione. Non ho nessuna difficoltà con i locali dal tasso di creatività molto basso. Penso che dipenda molto dal "taglio" che lo chef vuole dare alla propria "linea produttiva", per rimanere nella metafora delle scarpe. In tal proposito è una mia opinione del tutto personale il fatto che un'esposizione di scarpe mal si addica all'ambiente dove si cena, ma è noto che i miei gusti siano piuttosto tradizionali in tal senso. Chiudo segnalandoti che nel momento in cui scelgo un menù degustazione sto già in partenza accettando un consiglio della casa. Girano voci che il fegato di merluzzo sia ottimo. A presto.

  • divadivina26 Maggio 2011

    Forse sono stata fraintesa,,,, La sua e la piu nota e piu inportante famiglia di ristoratori di San Benedetto. Si magiava benissimo nel piccolo ristorante del centro e ancora meglio nel piu grande e importante ristorante sulla statale. Ricordo con piacere la trippa di pescatrice e a distanza di molti anni delle piacevolissime seppioline arrosto. Ricordo un bellissimo articolo sul sole 24 ore lasciato da uno dei piu grandi gastronomi italiani, e ricordo molti buoni pranzi di pesce con suo padre sempre attento e grande professionista in sala. Ricodo altrettanto spiacevolmente una pessima esperienza nel nuovo "MATTIA" ma non si proccupi questo e sono un blog dove ognono puo lasciare le proprie opinioni ... e vada pur sereno per la sua strada...a... e mi scusi di averla ofesa non era nelle mie intenzioni.

  • leo26 Maggio 2011

    Gentile Marco, è già positivo il fatto che risponda su un blog in maniera pacata: molti colleghi avrebbero insultato il buon Cappelletti (e pure me). Comprenda però che le foto dei piatti (e le descrizioni) non invogliano eccessivamente noi avventori "forestieri" a prenotare un pranzo presso il suo ristorante. Sicuramente la qualità del pescato è ottima e le sue intenzioni, vista la giovane età, lodevoli. Quando però faccio due conti con la sua carta e leggo che per i classici quattro piatti (senza toccare portate a peso) occorrono circa 50 euro mi viene da pensare che un ristorante come Uliassi dovrebbe far pagare 200 euro alla carta e non i 100 che attualmente costa. Non credo poi che il suo ristorante dia "fregature": oggi però i ristoranti con il prezzo all'etto sono rimasti quelli che, spesso, danno fregature. Vada a rileggersi sui vari blog le disavventure di qualche turista l'anno scorso con astici e branzini... Sta all'intelligenza del ristoratore utilizzare in maniera adeguata le varie parti del pescato in modo da riuscire a stilare un prezzo "fisso" per un piatto. Ben 10 piatti a quantità in un pur ricco menù come il suo non aiutano certo a contenere i costi di un pranzo. Se mi capiterà comunque l'occasione verrò a trovarla e magari cambierò la mia opinione. Con stima Leo

  • Marco Cameli27 Maggio 2011

    Io non mi permetterei mai di insultare nessuno, sono una persona pacata ed educata che accetta a pieno le critiche, soprattutto se le stesse hanno una logica e se eseguite da persone competenti come in questo caso! Io non voglio nemmeno paragonarmi con un 2 stelle michelin quale il grande Mauro Uliassi; dico solo che il prezzo delle materie prime è lo stesso sia se le compro io, sia se le compra Uliassi...quindi di conseguenza se da me paga 50€ per un pasto completo e da Uliassi ne paga 100€ già da qui si nota che ci sarà sicuramente una certa differenza (è il doppio!!)! Che poi da lui ci sia maestria nell'esecuzione, grande tecnica, e 40 anni di esperienza....beh che le devo dire, spero un giorno, dopo 40 anni di esperienza, di poterci arrivare anche io! Sul discorso dei pesci venduti al peso io la sfido a venire ad aprire un ristorante nelle nostre zone, analizzare la media della clientela, capire da questa media quali sono gli ordini, i prezzi che vogliono spendere i clienti ed i piatti che vogliono mangiare....dopo aver fatto questa analisi di mercato capirà per quale motivo siamo ancora "costretti" a tenere in lista pesci da vendere al peso: anche io non vorrei più cucinare il famoso "rombo al forno con le patate" o la "grigliata mista" ma si fidi, non si può, è davvero impossibile se si vuol lavorare, tirare avanti la baracca, pagare gli stipendi dei dipendenti, ecc ecc ecc.... Immagino siano discorsi che a lei potenziale cliente non interessino, fuor di dubbio ed ha ragione, ma ci sono tante altre persone che impiegano il loro tempo e la loro fatica e che vanno onorate! Mi scuso se mi son dilungato in discorsi che forse potrebbero essere fuori luogo, ma credo che se si voglia parlare di ristorazione, fare critica di piatti, servizio e via discorrendo, bisognerebbe a volte analizzare anche questi altri aspetti: dietro anche al più semplice e banale piatto c'è qualcosa di più della sola materia prima!! Grazie ancora dell'attenzione, e spero un giorno di poterla avere mio ospite per poterle far cambiare idea, Marco Cameli

  • Marco Cameli27 Maggio 2011

    Non mi sembra di aver detto di esser stato offeso da lei, forse anche lei ha frainteso le mie parole come sicuramente anche io avrò frainteso le sue, ma se le rilegge sicuramente converrà con me che non spiegano assolutamente ciò che poi ha giustamente articolato nella successiva risposta! Mi spiace che lei mi giudichi da un piatto di foie gras, venuto male, come ha scritto in altri blog...se non sbaglio questa sua esperienza risale a circa un anno fa? In quanto l'ho tenuto in lista per molto poco visto che era un prodotto di difficile vendita e se la memoria non mi abbandona all'incirca nel periodo sopra indicato! Non sono assolutamente una persona suscettibile come lei dice e tantomeno allenato a nulla...l'unica cosa a cui sono allenato è lavorare almeno 14 ore al giorno per cercare di far uscire dal mio locale i clienti soddisfatti e magari, quando non ci riesco, me ne dispiaccio visto l'impegno e la fatica! Tanto per la cronaca mio padre, Vittorio, lavora al mio fianco e mi supporta in sala: cosa che abbiamo sempre fatto, anche quando veniva a mangiare la trippa di pescatrice, le seppioline arrosto ed i molti buoni pranzi di pesce che lei faceva nel vecchio locale... La invito a venirci a trovare, nostra ospite, magari assaggiando qualche piatto di mare piuttosto che il foie gras per poi magari mettere a confronto insieme il lavoro che oggi facciamo al "Mattia" con quello che prima facevamo al "da Vittorio". Con simpatia e stima Marco Cameli

  • Cris27 Maggio 2011

    Tanto di cappello a Marco per le risposte e per il confronto "pubblico".

  • Rob7827 Maggio 2011

    L’umiltà è una dote favolosa per un ristoratore. Complimenti Marco, continua con questa determinazione che i risultati arriveranno di sicuro. Il coraggio e la pacatezza poi con cui ti sei buttato nel confronto, ti rendono ai miei occhi ancora più simpatico. Spero un giorno di poter passare ad assaggiare la tua cucina. Buon lavoro!

  • pumpkin27 Maggio 2011

    Ci complimentiamo anche noi con Marco, che riesce a essere sempre corretto e paziente (si vede dalle risposte) e, come più volte abbiamo visto direttamente, cerca di accontentare la clientela in una zona molto difficile. Qui regna ancora il "faccia lei, ci porti antipasti, pesce arrosto e fritto" (in gran quantità) ed è davvero complicato proporre qualcosa di diverso. A volte per sopravvivere si è costretti a rinunciare al personale necessario, perché manca la continuità del lavoro (si passa dal pienone dei due mesi estivi al vuoto invernale). Marco e la famiglia Cameli stanno cercando di proporre una ristorazione dignitosa, caratterizzata soprattutto da un'ottima materia prima, con una moderata creatività e a prezzi contenuti. Qualche piatto talvolta può uscire sbagliato o non perfetto (la pasta che ha mangiato Carlo sembra davvero poco riuscita), ma nel complesso la nostra esperienza è sempre stata positiva (e frequentiamo il ristorante da molti anni, anche nelle due sedi precedenti). Ci siamo tornati giusto un paio di giorni fa e abbiamo mangiato tra l'altro un'ottima ostrica fritta, l'insalatina di pesce (una sicurezza), tartare di salmone con mela, trippa e vongole, tutto di buon livello. Qui l'alternativa è spendere gli stessi soldi (se non molti di più) per mangiare negli chalet sul mare dove li sì che si trovano le 'fregature' ... Marco va incoraggiato, per l'entusiasmo e la sua giovane età. Luca e Paola

  • Marco Cameli27 Maggio 2011

    Grazie Cris e Rob78, spero un giorno quando sarete di passaggio nella meravigliosa San Benedetto del Tronto di poter cucinare per voi! A presto e con simpatia Marco

  • Marco Cameli27 Maggio 2011

    Grazie mille Luca e Paola per il supporto (anche morale) che spesso mi date! Avervi come clienti (ottimi intenditori direi!!!!) mi rende sempre felice e sono proprio i clienti come voi che mi danno lo stimolo e la voglia di proseguire questo duro ed arduo lavoro senza virare nei meandri della ristorazione "antipasti caldi e freddi, mezze maniche allo scoglio, pesce arrosto e frittura"!!! Vi aspetto presto, un abbraccio, Marco

  • leo27 Maggio 2011

    Va beh, Marco, ti ringrazio della gentile risposta. E chiaramente niente di personale. Ho elencato una serie di "difetti" che, a leggere i commenti, mi sembrano piuttosto diffusi in regione. Di fronte a tali manifestazioni di stima mi prostro e ti auguro buon lavoro !

  • Tito30 Maggio 2011

    Mattia è il ristorante in cui mi rifugio quando voglio essere sicuro di trascorrere una bella serata, dunque mi sorprende una recensione di questo genere, che in alcuni passaggi assume i toni, inappropriati, del sarcasmo. Dalle esperienze fatte mi sembra di poter dire che ci troviamo al cospetto di un giovane chef che ha i numeri per farci divertire e per proporre una cucina interessante, in un territorio depresso dal punto di vista gastronomico. Credo che i piatti fantasiosi piacciano a tutti i lettori di passionegourmet, quindi anche al sottoscritto, ma le spiegazioni dello chef raccontano di una situazione difficile che va affrontata con intelligenza e mi pare che Marco lo stia facendo.

  • divadivina6 Giugno 2011

    caro signor Marco la sua risposta mi e proprio piaciuta ,,,,, e allora sul far dell autunno verro a trovarla di nuovo,,,, lei è giovane e molta strada da fare, ma il suo e un attegiamento positvo e questo va bene, come ho scritto per altri cuochi marchigiani studi e non smetta di sperimentare, la nuove tecniche al servizio delle buone materie prime che gia adopera daranno sicuro i buoni risultati che spera, Per il momento le faccio i miei migliori auguri per la vincita del concorso per lo chef emergente delle marche a cui so che partecipa.

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