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Fiera e custode “feroce”

10-12-2019
di Passione Gourmet

La Terra Trema

Dal 29 novembre al 1 dicembre si è tenuta la XIII edizione de “La terra trema: fiera feroce di vini, cibi, cultura materiale”. L’evento ha occupato il Leoncavallo, il più noto centro sociale di Milano, che dal 1994 ha traslocato in via Antoine Watteau ma dal 1975 ospita attività politiche e culturali autonomamente gestite.

La manifestazione nasce con l’obiettivo di dare visibilità a tutti quei piccoli produttori “resistenti” che difficilmente trovano spazio in un mercato dominato dalle multinazionali e che sempre più risulta appiattito e globalizzato. Tre giorni in cui il pubblico ha potuto conoscere più di cento piccoli produttori, composti in prevalenza da vignaioli, ma anche da birrifici, sidrerie e artigianato di vario genere. Girando tra gli stand non sono mancate le proposte insolite, ma il dato più evidente è stato quanto fosse alta mediamente la qualità dei prodotti.

Siamo partiti assaggiando la Birra di Natale del Birrificio a bassa velocità -Exilles (TO)- un nettare torbido dalle note speziate e cioccolatose.
Poi un Passito secco da uva chiavennasca che dolce non era affatto –Az. Agricola Pietro Selva, Castione Andevenno (SO)- e un Mantonico passito, vitigno calabro davvero poco conosciuto, che ci ha stupiti per le note scure e la pulizia in bocca –Az. Agricola Santino Lucà, Bianco (RC)-.

Oltre alla bontà di ciò che abbiamo assaggiato, l’altro aspetto che ci ha stupiti di questa fiera è stata la passione che hanno saputo trasmettere i produttori. Impossibile non tornare con la mente a Daniele Garella -Masserano (BI)- e al suo Vermouth Monterosa, che lui racconta come una fiaba, riassunta sulla bellissima etichetta, e che immagina di bere tra le vigne in una sera d’estate. O a Paola Leonardi e suo figlio Florian –Terra d’Arcoiris, Chianciano Terme (SI)- che spiegano con orgoglio come fu lo stesso Luigi Veronelli a definirli “custodi nomadi” poiché con le loro arnie giravano l’Italia alla ricerca delle migliori fioriture.

Ed è la stessa fiera a farsi feroce custode di tutte queste piccole realtà meritevoli, grazie alle quali possiamo dire di vivere nel paese più variegato e bello del mondo e che mai e poi mai dobbiamo dimenticarci di tutelare.

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