Verso

VALUTAZIONE

Cucina Moderna

17,5/20

OSPITALITÀ

18/20

PREGI
Due cuochi nel pieno della maturità.
Location estremamente cool.
DIFETTI
Ingresso un po’ nascosto.

Il verso giusto è questo: classico, contemporaneo e molto cool

Uno dei ristoranti più belli di Milano. Sia per l’ubicazione, in un palazzo storico con vista sulla Piazza del Duomo, sia per gli interni eleganti, moderni, molto cool. Tra sala a cucina non c’è distinzione. È la cucina ad essere in sala o la sala ad essere in cucina? Punti di vista.

Un unico ambiente con tre eleganti banconi affacciati sulla bellissima cucina, solo un paio di tavoli “tradizionali” ed una saletta riservata.

Di grande effetto vedere all’opera la numerosa brigata. Tutti i piatti sono preparati e rifiniti sotto gli occhi dei commensali per un’esperienza di fine dining davvero immersiva.

Al timone di questo meraviglioso luogo del bello e del buono ci sono due fratelli: Mario e Remo Capitaneo – in rigoroso ordine alfabetico –  chef con esperienze in grandi tavole da Berton a Cracco a Crippa, fino agli ultimi 10 anni trascorsi al fianco di Enrico Bartolini condividendone i grandi successi e i riconoscimenti ottenuti.

Dopo anni di esperienze al fianco di grandi Maestri, Verso è oggi la loro Creatura ed il successo di pubblico e di critica è stato immediato.

Merito di un contesto bello come pochi e soprattutto di una cucina che convince, dai contenuti estetici importanti, basata su sapori netti e puliti, accompagnata da materie prime di assoluta eccellenza.

Si può scegliere di mangiare alla Carta o optare per il degustazione di 6/8 portate.

Una cucina “rotonda” che ha il chiaro obiettivo di piacere e arrivare al cuore e alla pancia del commensale, riuscendoci in pieno

Si parte in quarta con l’Alice che nell’idea degli Chef nuota da nord a sud: parte marinata con sale, limone nero e prezzemolo e poi incontra il gusto intenso del saor.

Grande l’Animella di vitello, ricci di mare e bernese al caffè, piatto che si annuncia prima al naso, profumatissimo, al palato ricco di contrasti, tutti risolti nella suadenza di un fondo di vitello d’alta scuola.

Per restare sul classico, ineccepibile si è rivelato il Piccione con uva fragola, lampascioni e capperi, cotto un po’ in padella e un po’ alla brace, accompagnato da uno spiedo con cuore e fegatino, e, anche qui, brilla un eccellente fondo con riduzione al Porto dalle note dolci che contrastano perfettamente il retrogusto leggermente selvatico della carne.

Grande l’apporto degli elementi di contorno, studiati nei dettagli per esaltare l’ingrediente principale, impreziosendo il risultato finale in maniera decisiva, come negli Spaghettoni al granchio reale, marasciuoli e finger lime, in cui la cottura della pasta – perfetta – termina in una bisque ottenuta con la corazza del granchio reale, ma, soprattutto, è decisivo l’apporto dei marasciuoli e del finger lime per regalare, rispettivamente, toni amaricanti e acidi al piatto che risulta una vera e propria sferzata al palato. A nostro giudizio il piatto migliore di un percorso di alto livello che trova, a nostro giudizio, l’unico limite in una eccessiva rotondità di fondo.

Servizio di sala impeccabile e carta dei vini di respiro internazionale. Un gran posto!

IL PIATTO MIGLIORE: Spaghettoni al granchio reale, marasciuoli e finger lime.

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Giovanni Gagliardi

Avvocato gourmet napoletano emigrato a Milano. Seguace del Buono in ogni sua espressione, della stagionalità, del rispetto delle tradizioni e del contesto culturale e territoriale in cui ogni cucina anche d'avanguardia deve esprimersi. Adora le innovazioni purchè siano emozionanti, e l'Alta cucina, ma solo se la A è maiuscola, convinto che per andare oltre la tradizione un cuoco necessiti di tanto talento.

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VALUTAZIONE

Cucina Moderna

17,5/20

OSPITALITÀ

18/20

PREGI
Due cuochi nel pieno della maturità.
Location estremamente cool.
DIFETTI
Ingresso un po’ nascosto.

INFORMAZIONI

PREZZI

Menù degustazione da 220 € e da 270 €. Prezzo medio alla carta 200 €

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