Passione Gourmet Bibi Graetz - Passione Gourmet

Bibi Graetz

Vino
Recensito da Luca Turner

Il vino come elemento che unisce e include

Ho trascorso due giorni pieni con Bibi Graetz. L’ho incontrato a casa sua, a Fiesole, pochi km a nord di Firenze. Gli ho stretto la mano, guardandolo negli occhi, occhi che accolgono: è felice di poter  raccontare la sua vita, far vedere la sua dimora, la sua cantina, le sue opere d’arte come quelle della sua famiglia. Artisti, perché di artisti trattasi, pittori, scultori e poi…e poi c’è il vino, che a ben vedere è una forma d’arte e come tutte le forme d’arte merita studio, cura, attenzione e tanta, tanta dedizione e sacrificio.  “Mi sono chiuso qui, in queste cantine ad assaggiare e riassaggiare, a provare ogni possibile blend, per quattro o forse anche cinque mesi, ho perso il conto”.

Eh sì i vini di Bibi Graetz la sanno lunga, sono buoni, ben fatti, personalità e temperamento spiccatissimi, eleganti, mai urlanti ma decisamente potenti, decisamente espressivi, ciascuno della sua annata di riferimento. E ciascuno porta in sé il terreno, sapientemente e rigorosamente collinare. Bibi è molto chiaro su questo aspetto. I miei vigneti devono essere in collina: apertos Bacchus amat colles, Bacco ama le colline ben esposte, (frase contenuta nel II libro delle Georgiche di Virgilio, in cui lo scrittore discute della coltura della vite). I vigneti devono poter vivere e crescere in una porzione di geografia felice in cui il connubio tra gli elementi terra, sole, vento e non da ultimo anche il mare devono poter esprimere ciascuno la propria riconoscibile ed apprezzabile caratteristica. Sia che si tratti delle colline intorno a Fiesole sia che si tratti dei pendii dell’Isola del Giglio, ciascuna parcella ciascun appezzamento deve assorbire quanto ha intorno a tutto tondo. La mano dell’uomo diventa un facilitatore, una sorta di negoziatore tra natura ed intelletto, qui senza andare a scomodare Baruch Spinoza. Ho trascorso due giorni pieni con Bibi Graetz tra Fiesole e l’Isola del Giglio.

Abbiamo parlato di vino, certo, ma abbiamo parlato del vino come elemento che unisce e include, abbiamo abbracciato storia, filosofia, pittura, scultura, gastronomia, agricoltura, tradizioni, persone, luoghi… sono stati due giorni intensi, immersivi e sono certo che rimarranno un tempo molto presente piuttosto che semplicemente passato.  

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