Un concentrato di Nebbiolo
Nelle giornate del 27 e 28 gennaio, la città di Alba ha ospitato la quinta edizione di Grandi Langhe 2020. Un’occasione unica riservata agli operatori del settore che quest’anno ha registrato un incremento del 30%, con un’affluenza stimata intorno alle duemila persone. Le due giornate di degustazione si sono confermante un appuntamento internazionale e di rilevante importanza per diverse figure professionali, soprattutto buyer, horeca e giornalisti.
Un evento che risuona tra i professionisti anche oltreoceano, facendo eco in 34 paesi del mondo, tra cui Europa, Usa, Australia, Hong Kong e Tokyo. Come afferma Matteo Ascheri, Presidente del Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani: “Oltre un terzo dei partecipanti è arrivato dall’estero; cresce, inoltre, la presenza degli operatori italiani provenienti da 69 province, soprattutto da Piemonte, Lombardia, Veneto, Liguria e Toscana”
Presenti all’appello 206 cantine che annunciavano le nuove annate di Barolo 2016, Barbaresco 2017, Roero 2017 insieme ad altre denominazioni di Langhe e Roero.
Analizzando per sommi capi le annate 2016 e 2017 in Langa, sono state identificate le rispettive caratteristiche che ne descrivono i parametri essenziali.
La vendemmia 2016 è stata sicuramente la più lunga degli ultimi anni, dove l’inizio ritardato del ciclo vegetativo si è notato sin dai primi mesi dell’anno. Il freddo tardivo ha prolungato la ripresa vegetativa di circa 10 giorni in media, per le varietà prese in esame. La primavera è stata caratterizzata da fenomeni piovosi abbastanza intensi ma non tanto invasivi da causare danni fitopatologici. I fenomeni grandinigeni sono stati meno intensi e più sparsi rispetto alle annate precedenti.
Le uve in linea generale si presentavano sane, con un buon tenore in zuccheri e quindi con propensione ad ottenere vini con una buona struttura ed equilibrio. Nella seconda metà dell’anno, il ritardo della ripresa vegetativa di cui sopra, è stato colmato nei mesi di agosto e settembre, fase determinante per l’accumulo della sostanze fenoliche e la conseguente struttura dei vini.
Si prospettava un’annata caratterizzata da un ottimo equilibrio, con una complessità aromatica rilevante e un’eccellente struttura: un’annata significativa! Dal prospetto, la realtà non si è discostata di molto: finezza, struttura, calore, aromi varietali netti e un grande lavoro sulla valorizzazione del terroir hanno distinto gli assaggi delle annate 2016.
L’annata viticola 2017 verrà ricordata per l’andamento climatico caldo e sopratutto per le scarse precipitazioni. L’inverno è stato mite, mentre la primavera è stata contraddistinta da piogge e da temperature sopra la media stagionale. A differenza della 2016, nella 2017 si è dimostrato un anticipo della fase vegetativa che si è mantenuto per tutta la durata della stagione. Dal mese di maggio iniziò un lungo periodo di bel tempo, con una situazione meteorologica stabile che ha permesso di non intaccare l’aspetto fitosanitario della pianta. Verso la fine dell’estate le piogge hanno riequilibrato in parte la dotazione idrica degli acini. Dalla prima settimana di settembre, invece, le temperature si sono avvicinate alla media stagionale tipica. Questa condizione ha giovato sicuramente a varietà come Nebbiolo e Barbera, le quali hanno registrato un accumulo di sostante polifenoliche – antociani e tannini – influendo in termini di estraibilità di tali molecole, fattore essenziale sui vini da invecchiamento.
In sintesi è stata un’annata delle più precoci degli ultimi anni, ma la vite ha comunque potuto compiere il suo sviluppo in modo completo.
La vendemmia 2017 si congeda lasciando vini di grande prospettiva e ciò è riscontrabile negli assaggi provati: un grande potenziale di invecchiamento si amalgama ad una buona freschezza, un tannino giovane, scalpitante ma che non perde di eleganza.
A testimoniare l’ evidente vocazione e la forte capacità di adattamento della viticoltura collinare delle Langhe, sono gli incontri avuti durante il corso della manifestazione.
Ascheri: Langhe DOC Bianco, MonteLupa 2016
ArnaldoRivera: Barolo DOCG, Monvigliero 2016 – Barolo DOCG, Ravera 2016
Barale Fratelli: Barolo DOCG Cannubi, 2015
Bera: Barbaresco DOCG Serraboella 2016 – Barbaresco Riserva DOCG Rabaja 2012
Ciabot Berton: Barolo DOCG Ciabot Berton 1961, 2015 – Barolo DOCG, Del Comune della Morra 2016
Diego Pressanda: Barolo DOCG Bricco San Pietro, 2015 – Barolo DOCG Le Coste di Monforte 2016
E.Pira & Figli Azienda Agricola: Barolo DOCG Mosconi Chiara Boschis, 2015 – Langhe DOC Nebbiolo, 2017
Elvio Cogno: Langhe DOC Nebbiolo Montegrilli, 2018
Ettore Germano: Barolo DOCG Riversa Lazzarito, 2013 – Barolo DOCG Del Comune di Serralunga, 2016
Figli Luigi Oddero: Barolo DOCG Vignarionda, 2014 – Barolo DOCG Rocche Rivera Scarrone, 2016
GD Vajra: Langhe DOC Riesling Pietracine, 2018 – Barolo DOCG Bricco delle Viole, 2016
Giuseppe Cortese: Barbaresco Riserva DOCG Rabajà, 2017
Massolino – Vigna Rionda: Barolo DOCG, 2016 – Barolo DOCG Parussi 2016
Negro Angelo & Figli: Roero DOCG Riserva Ciabot San Giorgio, 2016 – Roero DOCG Riversa Sudisfà, 2016 – Barolo DOCG Basarin, 2016
Parusso Fratelli: Barolo DOCG, 2016 – Barolo DOCG Mariondino 2016, Barolo DOCG Mosconi, 2016 – Barolo DOCG Biasia, 2016
Pira Luigi: Barolo DOCG, Margherita, 2016 – Barolo DOCG Marenca, 2016 – Barolo DOCG Vignarionda, 2016
Produttori di Barbaresco: Langhe DOC Nebbiolo, 2018 – Barbaresco DOCG, 2016
Ratti: Barolo DOCG Rocche dell’Annunziata, 2016 – Barolo DOCG Conca 2016, Barolo DOCG Marcenasco del comune di La Morra, 2016
Rocche dei Manzoni: Barolo DOCG Big D’ Big, 2014 – Barolo DOCG Bricco San Pietro Vigna D’La Roul, 2014
Roccheviberti: Barolo DOCG, Bricco Boschis, 2015
Vietti: Barbaresco DOCG Masseria, 2016 – Barolo DOCG Rocche di Castiglione, 2016.
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