Valutazione
Pregi
- Location unica sul mare.
- Materia prima di qualità a vista nel banco del pesce.
- Cucina di mare autentica.
Difetti
- Servizio in fase di rodaggio.
Nell’Alto Salento, il bistrot di mare che mancava
Pescheria e cucina. Vista mare. Recita così il claim di Dentromare, novità ittico-gastronomica nel panorama della ristorazione delle marine brindisine, fino a oggi orfane di un indirizzo in cui mangiare del buon pesce con “lu rusciu de lu mare” come sottofondo. Pescheria, asporto e bistrot per un pranzo, cena o aperitivo, con i crudi di mare, al calar del sole.
Dentromare è un concept multifunzione e “multiemozione”, dove la materia prima di mare, ma non solo, è regina indiscussa. I colori e i profumi del banco del pesce sono il viatico per un’esperienza a tavola che coniuga la bellezza e il mood del moderno bistrot coi sapori e gli odori di un’autentica trattoria di pesce. A guidare la brigata di cucina c’è Michele Panzarini, cuoco “contadino” e al tempo stesso frequentatore di cucine stellate per anni. Già sous chef di Sebastiano Lombardi nelle esperienze al Pellicano di Porto d’Ercole e allo Chalet d’Adrien in Svizzera, Michele è pugliese autentico, che voluto fortemente il ritorno nella terra natìa, desideroso di ritrovare quella cucina pugliese vera, fatta di mare e di terra, di tecnica e di cuore.
Sull’onda della nuova cucina italiana
La catalana in versione pugliese è un combinato composto di colori vivi e gusto: dolcezze e acidità in un piatto icona dove più varietà di pomodori pugliesi esaltano il gambero crudo di Gallipoli. Mare e terra continuano a combinarsi nelle strascinate con crema di zucchine, pomodoro confit, zucchine alla poverella, mazzancolle, ricotta salata e menta, così come nella personale interpretazione dello chef del piatto simbolo di Bari, riso patate e cozze. In questa circostanza lo troviamo in versione risotto, con una patata croccante e cozze quasi crude (o quasi cotte?). I puristi potrebbero storcere il naso, ma più di qualcuno potrebbe anche esclamare “è una cosa mondiale”!
E poi i dolci: Michele Panzarini nasce pasticcere e cura direttamente anche la parte golosa del menu. La ricotta, pere e cioccolato scomposta è decisamente buona, con un apprezzabile equilibrio dolce-amaro arrotondato dal burro della frolla.
L’occasione è ghiotta, la location dir poco suggestiva: che sia al calar del sole o con la luna piena, non trascurate l’idea di un’esperienza gastronomica dentro mare.
Perché senza valutazione?
Perchè l'apertura è inferiore ai 3 mesi canonici che normalmente usiamo come regola per assegnare un voto. Locale pertanto con voto sospeso ma scheda molto ben incoraggiante. A presto.
Location mozzafiato. Per una 'polentona' del nord trovarsi davanti a tanto mare è una esperienza straordinaria, una festa del cuore ancor prima di mettere piede all'interno. Il personale ti fa sentire a casa tua offrendo la 'consumata' spiegazione dei piatti in chiave casareccia, assecondando anche le domande più particolari di chi è curioso, non si lesinano particolari che fanno del momento conviviale una preziosità anche culturale. I piatti presentati come vere e proprie opere d'arte accostano la tradizione all'innovazione: sgombro con pollo alla cacciatora convivono in una aura di sospensione dei tradizionali accostamenti per dare vita a vere e proprie esperienze gustative non sempre 'facili' da proporre ma che sbalordiscono. Anche chi non ha grosse esperienze culinarie - come la sottoscritta - ed è legato alla tradizione trova in questo locale la summa di tradizione e innovazione, di ricerca e sodalizio col passato, di slancio e 'temeraria' resa alle cose certe. Spero di poterci tornare, bravo l'imprenditore ad essersi intestardito e, con passione e amore, avercelo reso disponibile: la bellezza aiuta a guarire ogni cosa, ne sono certa, le pene di chi ha patito per strapparlo alla burocrazia non saranno lenite ma certamente gli anni che verranno risarciranno tanta attesa. Complimenti.