Passione Gourmet TapaSotto, Galleria Pelliciai, Verona, di Roberto Bentivegna

TapaSotto

di Roberto Bentivegna

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Tapas, Pintxos, Cicchetti, Rubitt: chiamiamoli come vogliamo, le differenze indubbiamente ci sono ma la sostanza non cambia molto.
Un modo semplice e veloce per mangiare qualcosa di sfizioso, in maniera molto versatile: non c’è ora per una tapas e una birra fresca, non bisogna avere necessariamente fame… o anche sì. Si può fare un aperitivo, uno spuntino pomeridiano o anche una cena completa.
Ecco un locale veronese di fresca apertura dove trovare delle tapas fatte come si deve.
TapaSotto, un gioco di parole legato alla collocazione, nella Galleria Pellicciai a fianco della Pizzeria Du De Cope e a pochi passi dalla Arena di Verona.
Il Deus ex machina è sempre lui: Giancarlo Perbellini, all’ennesima avventura dopo l’apertura della Locanda Quattro Cuochi.
La città si presta alla ristorazione veloce e informale: per un classico pre o post-teatro questo locale è perfetto. Qualche tavolo all’esterno e poi dentro un tavolone alto con sgabelli e dei tavolini dove mangiare con più calma. C’è la birra di 32 Via dei Birrai, ci sono i vini al calice, anche qualche bottiglia importante per chi avesse voglia di stappare pesante.
Un piatto del giorno di cucina espressa e poi tanti piattini da ordinare fino a sazietà.
Grande qualità: notevoli la battuta di cavallo, le polpette al sugo, il gazpacho ma tutto veleggia piuttosto alto. Ovviamente i dessert non mancano: c’è anche la celebre millefoglie Strachin.
Solo le tartine non ci sono piaciute, forse più indicate per un aperitivo in piedi, ma in ogni caso non al livello del resto.
Servizio giovane, preparato e allegro: quello che ci vuole per un locale così.
Chissà se il pubblico italiano accoglierà la proposta come merita: il target di riferimento è ancora piuttosto giovane, ci sarà da lavorare per allargarlo a una clientela più adulta. Nei Paesi baschi ad esempio questi locali sono frequentati da tutti, giovani e meno giovani, famiglie o gruppi di amici. Una bella scommessa da giocarsi sul campo.
Vista la caratura dello chef proprietario, sarebbe ottimo un ampliamento della quota dei piatti espressi. Chissà, magari anche tapas di pasta. O secondi in miniatura della tradizione italiana.
Abbiamo ancora impresso nella memoria un Pintxo straordinario mangiato nel centro di San Sebastian, una guancia brasata con il purè: conosciamo un altro chef famoso proprio per lo stesso piatto…

Una partita a carte nell’attesa?
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La carta
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Tartine…
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…e birra!
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Carne di cavallo (davvero morbida e gustosa)…
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…e carne di manzo
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Catalana di burrata: buonissime le verdure, meno saporita la burrata
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Gazpacho: molto buono, essendo sifonato risulta pieno d’aria e leggero
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Polpette al sugo: da scarpetta
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Millefoglie Strachin
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Sfogliatina, zabaione e frutti di bosco
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Panna cotta con fragole
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Meringata, yogurt e pesche
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1 Commento.

  • Marco 50&5015 Novembre 2013

    "Chissà, magari anche tapas di pasta. O secondi in miniatura della tradizione italiana." Mi hai tolto la tapas di bocca, concordo, 3 miniature e un calice possono sfidare quasi qualunque aperitivo, per non parlare dei vassoi stracolmi ed improponibili... Una mini cena di qualità con un occhio alla linea di cucina, della pancia e del portafoglio. Marco 50&50

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