YOSHI , Joel Robuchon & Takeo Yamazaki . Montecarlo – Il Guardiano del Faro

VALUTAZIONE

PREGI
DIFETTI

Senza Valutazione.

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Ho sempre preferito la compagnia di ragazze molto più giovani di me.
E qualcuno penserà : sai che novità, pure io lo farei.
No, non è così semplice.
Non è facile fare il professore.
Soprattutto quando non lo senti quel ruolo.
Io preferisco imparare, la contraddizione è evidente e non l’ho mai risolta.
Per me fino all’altro giorno Yoshi era solo il ricordo di un gioco Nintendo condiviso su un divano con una giovanissima universitaria.
Il docilissimo draghetto che aiutava Super Mario a uscire da ogni livello di difficoltà.
Se decidi di scendere di età ti può toccare anche di tentare di risolvere quesiti non proprio universitari.

Per me la cucina giapponese non è affatto semplice da capire , spesso N’Intendo,
A me piace capire le cose, ma non è detto che questo sia sempre possibile.
Che cappero ne so della loro cultura?
Non sono mai andato in Giappone.
Il mio apice sul tema gastronomico è stato l’indimenticabile Suntory milanese .

Certo, sashimi, sushi, teppan yaki, tempura…
Come al primo corso di tedesco dove sapevo solo dire Porsche, Telefunken e Bundes Liga .
Con il tempo questi termini e questi modi di intendere la cucina si sono diffusi e abbiamo imparato in molti a riconoscere quando un , o una tempura è ben fatta oppure no.
Così come quando un pesce o un crostaceo sono impeccabili di freschezza.
Ma il modo, il perché, il come, il quando, il con che cosa ?
Se non hai molti riferimenti come fai a valutare con giudizio?

Questo non toglie che raramente mi sono così divertito, su quel lungo divano, in mezzo ad un vario mondo cosmopolita che solo Montecarlo può concentrare in venti metri quadri.

Ancora una volta su un divano, a giocare con Yoshi.

Qui Yoshi perde le sembianze di cucciolo di drago , diventa simpatico orsetto e fa bella mostra di se all’ingresso con il ruolo di mascotte di questa allegra banda di giovani impiegati europei e asiatici .

Ma non è quello dell’immagine di apertura, quello è Teddy.

Non serve entrare nella splendida hall del Metropole Palace, Yoshi è defilato, timido, riservato e simpatico.

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A tavola.

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Salvietta bollente e profumata.

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Ecco, per cominciare già non saprei dire se questa è una cosa classica giapponese o se Robuchon se lo sia inventato e poi si sia messo li con le sue manine e abbia marinato questi cetrioli, acidi, dolci , piccanti e con crunch finale di sale grosso. Strepitosi!

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Kir Royale framboise, di traverso, in omaggio al maestro del trasversale.

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Bento Box Menù. Sono parecchie le proposte ma ho scelto questo perchè mi piaceva il nome.

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Qui ci sono radici giapponesi , germogli di soja e la sua salsa : si è buono.

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Sali e condimenti da usare a piacere.

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Tempura di verdure. Buone calde, tiepide, fredde.
Fantastica fragranza e qualità dei vegetali superba. Gambero a guarnire.

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Bento Box, i primi scomparti a temperatura ambiente, l’ultimo chiuso a mantenere la temperatura.

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Sashimi, wasabi, zenzero, gelatina acida, germogli e radici.

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Fruits de mer, ma anche aglio, pomodoro, limone e sensazioni piccanti.

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Rape bianche, granchio e frittata, così così, nonostante la salsetta ruffiana.

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Semplicemente ottime verdure vivacemente spadellate: asparago, taccola, pannocchia, rapa bianca, fagiolini verdi ecc…

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Niente tè.
Niente sakè.
Pibarnon rosè! In Provenza siamo .

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Tempura ancora buonissimo , anche mezzora dopo.

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Qui sostanzialmente c’è del salmone crudo, le sue uova, ancora una fettina di frittata e di sotto del riso bollito.

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Questo black cod Alaska marinato e cotto è strepitoso per consistenza ma molto dolce al palato.

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Il pollo, sembra lavorato similmente ed il risultato pure.

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Questa zuppa di miso sa di affumicato, riconosco lemon grass e polpo. Il resto è sfocato.

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Le otto ciotole del menù, manca un immagine in dettaglio (foto inguardabile), credo si chiami Tsukemono : ortaggi in salamoia o sottaceto molto grintosi e croccanti.

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Belìn che lampadario!

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Il piacevolissimo dessert di yuzu, cannella, mela e croccante di sesamo.

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E il suo abbinamento, che sembra all’Amaretto di Saronno.

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il pregio : Tutti sul divano a giocare con Yoshi.

il difetto : I prezzi dei vini.

Yoshi
Hotel Metropole Palace
4, Avenue de la Madone
Montecarlo – Principato di Monaco
tel + 377 93151313
Numero coperti : 30
Chiuso :Lunedi
Prezzi: alla carta 80 – 400 euro
Menù degustazione : 29 – 49 – 90 – 120

http://www.metropole.com/

Visitato nel mese di Marzo 2010

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24 Comments

  1. Fabrizio ha detto:

    Nella prima foto sotto quella del menù, la radice che tu dici è quella di fior di loto rosa.

  2. velavale ha detto:

    non ho capito
    ti è piaciuto?

    • Fabrizio ha detto:

      ci sono delle volte che i voti è preferibile non darli.
      la domanda giusta sarebbe: perchè non ha dato un voto?

  3. Kriss ha detto:

    Vorrei essere sul divano con yoshi, che carino!

  4. massisol ha detto:

    faccio come doveroso i complimenti a Roberto… bella non credi l’idea di usare (osando se vuoi) il limone a “tocchi”?

  5. Kriss ha detto:

    N’Intendo è chiaramente Sararlico.

  6. Il Guardiano del Faro ha detto:

    Ci ho messo dentro parecchia melma cerebrale qua dentro .
    Ne parliamo domani?

    massi lo vedo messo a livello, si, intendo o Nintendo ma prendi il limone a tocchi, e strizzalo dentro l’Hendricks 😉

  7. nicola cavallaro ha detto:

    Ciao Robi come mai niente voto… anche se conoscendoti pochino credo di aver capito.

    • Il Guardiano del Faro ha detto:

      Come si può leggere tra le righe non mi sento di classificare un locale che propone una tipologia di cucina che non conosco abbastanza.
      Forse dopo una decina di giapponesi di alto livello potrei farlo ma per ora no 😉
      Erano parecchi anni che non mi sedevo da un vero giapponese.

      Per ora mi limito a raccontare delle sensazioni, che tutto sommato in questo caso sono positive.
      Probabilmente sarebbe una valutazione blu, perchè credo che questa sia la loro tradizione, e ci tornerò sicuramente , ma per mangiare alla carta .

      Le cose più buone a mio gusto sono state le verdure, in tempura , marinate , saltate o crude.
      L’aspetto vegetale del menù è stato straordinario a mio gusto.

      Poi ci sarebbe anche da pensare sul modo in cui le cose ti vengono portate. Della dozzina di preparazioni che ho assaggiato, almeno 9 sono arrivate al tavolo contemporaneamente.
      Questo può spaesare o portare confusione, ma cambiando modo di vedere le cose questo può invece essere inteso come maniera giocosa di mescolare mille cose per vedere che sapori complessivi ne escono.

      Si fa un po’ di Con-Fusion ma è divertente.

    • nicola cavallaro ha detto:

      Quello che per te è con-fusion in realtà dovrebbe seguire uno schema prestabilito, ossia quello della convivialità che nelle cene in oriente.
      L’asciugamano arrotolato :prima di iniziare a mangiare i commensali ricevono gli “oshibori” ossia i piccoli asciugamani inumiditi che servono sia da lavamani che da tovaglioli. Vengono serviti caldi in inverno e freschi d’estate.
      Le portate tutte insieme:
      Tutte le portate vengono servite allo stesso tempo dato che ,non esiste la divisione occidentale in pantipasti primi etc i ecc. Si inizia con un brodo o una zuppa e via via tutti gli altri piatti dando mangiandoli a seconda del loro sapori così vegetali prima pesce poi carne, partendo sempre e cmq dal riso bianco. Le zuppe si bevono dalle ciotole, gli ingredienti solidi si prendono con le stesse, non è maleducazione nel loro modo di vedere portare le piccole zuppiere verso la bocca aiutandosi con la mano destra tenendo i bastoncini per prendere il cibo. Mentre non si usano le bacchette non si appoggiano sul tavolo ma negli apposuti sostegni (hashioki), con le stesse non è maleducazione indicare le cose, e pensano porti sfortuna incrociarle. Non ci si versa da bere da soli, ma è il padrone di casa a farlo, lui non si serve ma viene servito da uno dei suoi commensali dopo aver versato a tutti. E cosi via …. E’ un mondo con aspetti molto diversi, a volte curiosi ma di grandissimo interesse. Un particolare interessante è che è vietatissimo soffiare il naso a tavola.

  8. breg ha detto:

    Secondo me nelle intenzioni di GdF meglio giocare sul divano ….senza Yoshi 🙂

  9. billythekid ha detto:

    Le divagazioni “femminili-anagrafiche” del GDF (che, pur avendo meno di quarant’anni, condivido incondizionatamente) son quasi interessanti quanto le sue recensioni (di cui tutti qui conosciamo la forza)…

  10. billythekid ha detto:

    @giovanni lagnese

    Io ho 35 anni. Quindi sei un ventenne! Se è così, sono stupefatto (leggendoti uno si fa l’idea di una certa esperienza).

  11. billythekid ha detto:

    @giovanni lagnese

    Che ragazzo strano che sei. Sono meravigliato! Pensavo fossi un cinquantenne …

  12. Il Guardiano del Faro ha detto:

    Ottima consulenza quella di Nicola!

    Allora adesso posso scendere nei dettagli e se hai voglia mi dirai quindi quanto c’è di rigidamente tradizionale e quanto sia stato occidentalizzato in questa sequenza.

    Fortunatamente non avevo il raffreddore! 🙂

    La mise en place da tavolo la vedi, in seguito è arrivata la salvietta di spugna caldissima, ho dovuto attendere qualche minuto per poterla usare sulle mani.

    Prima ho avuto l’amuse bouche con l’aperitivo ( i cetrioli), poi è arrivata singolarmente la ciotola con quello che mi è stato presentato come “salsifis japonais et soja” .

    Quindi è partito l’attacco:
    prima i sali e i condimenti caldi e freddi.
    Di seguito la tempura, a ruota i tre box e successivamente la ciotola con la zuppa. In cinque minuti questa serie.

    Riportato via tutto questo, è arrivato il dessert, seguito poi dalle mignardies.

    Solo qui mi è stato portato d’ufficio un cucchiaino, per il resto sono riuscito a cavarmela con i bastoncini.
    In realtà qualcuno attorno a me usava un cucchiaio nero anche con la zuppa, ho provato anch’io ma era così poco pratico che era veramente meglio andarci direttamente dentro con il naso, anche per accentuare l’effetto fumè.

    Nel complesso, qualcosa credo sia stato quindi occidentalizzato.
    Dimmelo tu che lo so bene, conosci sicuramente molto bene quella cultura, anche più di alcune cucine europee.

    Ecco, tu potreste essere un buon tester .
    Se ci vai e ci dici: Si, questo è veramente un grande ristorante giapponese !
    E così ci leviamo qualsiasi dubbio 😉

    • nicola cavallaro ha detto:

      A guardare piatti e preparazioni, leggendo il menu sembra che voglia essere inteso come un family style restaurant, me lo fa pensare la presentazione che pur di grande effetto in Giappone sarebbe estremamente più curata. E il fatto che ci siano dei piatti come il chirashi che in genere si usa mettere nei pranzi/cene in famiglia. Per quanto riguarda il “giapponesità” dei piatti alcune vivende come il ceviche di chiara origine sudamericana fanno pensare a un Giapponese non tanto europeizzato bensì americanizzato. Vedi l’ultima apertura di Jean Jorges dopo un lungo periodo in oriente lo Spice Market di New York.

  13. billythekid ha detto:

    @giovanni lagnese

    Comunque, anche se mi dai del tonto, mi sei simpatico e mi colpisci molto.

    • Giovanni Lagnese ha detto:

      Io, invece, se non ci fosse il deterrente della giustizia, eliminerei fisicamente parecchia della gente che disprezzo.

      Giovanni

  14. Giancarlo ha detto:

    GDF, conosco una ragazza di Meda che potrebbe aprire una rubrica dedicata al Jap su PassioneGourmet….anche Cauzzi la conosce :-)))))

  15. catia saletti ha detto:

    bada che in giappone per…lavoro perche si deve capire non ci viene

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