Passione Gourmet I nuovi piatti a Il Piccolo Lago di Marco Sacco - Passione Gourmet

Nuovi piatti nei menu del Piccolo Lago di Marco Sacco

09-03-2018
di Elena Maffioli

Il Piccolo Lago, il ristorante di Marco Sacco, riapre il suo sipario su una nuova stagione fatta di nuovi piatti, di viaggi nel passato e fughe nel futuro. Quest’anno le formule si rinnovano. Si potrà scegliere fra quattro tipologie di “viaggio”: il primo fa rotta verso il futuro con “Un Sacco innovativo: 10 piatti avanti”, una vera e propria esplorazione culinaria tra creatività e contaminazione.

Se, invece, si sceglie di amplificare i sensi con i piatti che hanno fatto la storia del ristorante, ecco un tuffo nei classici con il percorso “… o 10 piatti indietro: assaggiate la Storia”. C’è la possibilità, in alternativa, di compiere un terzo viaggio, che somiglia a una sorta di andata e ritorno in giornata, ed è il menu “Curioso ma non troppo, 5 piatti”, un buon compromesso di gola tra i “must eat” firmati Marco Sacco.
Oggi nella sua cucina lo chef pensa a un prodotto, al miglior prodotto possibile, e su quel prodotto va a lavorare in profondità, senza aggiungere altri ingredienti.

Si comincia con un “sembra, ma non è”, aperitivo atipico accompagnato da atipici amouse bouche. Per poi passare al piatto Lumaca e Castelmagno, una lumaca non lumaca, una lumaca, eviscerata, privata dei suoi succhi, che ha goduto una lunga cottura con l’aglio, poi glassata con burro di cacao aromatizzato con aglio e prezzemolo. Ad accompagnare alcune gocce di Castelmagno. Si continua con piccole sfere di Gardon avvolte nella farina di riso nero, oriental way, che nuotano nel brodo di lago. La cipolla si trasforma poi in un raviolo di pasta fresca che ospita un ripieno di cipolla ramata di Montoro poi stufata con carne biancostato, pancetta speziata e pomodoro datterino e nel suo viaggio in Val d’Ossola, la cipolla  incontra il re dei formaggi d’alpeggio, il Bettelmatt, per l’occasione soffice come una spuma.

Non manca il salmerino, cotto a bassa temperatura per esaltare la tenerezza delle carni.  Viaggiamo poi fino in Ungheria e incontriamo una materia prima di gran tradizione: la carne di maiale pecora, specie molto pregiata, servita con un trittico di salse al pomodoro. E infine due nuovi dessert, i protagonisti? Latte e Mele.

In bocca al lupo chef per questo nuovo inizio!