Gelinaz: l’alta cucina come non l’avete mai vista
148 chef, 2.200 ricette, per 700 ore
Questi i numeri del prossimo Gelinaz. L’evento, che si svolgerà su più punti dell’ecumene terrestre, e contemporaneamente, il prossimo 3 dicembre, vedrà impegnati nell’espletamento di una sorta di rituale tribale di iniziazione culinaria le personalità più rilevanti della alta cucina contemporanea, unite in una serie di combo inedite: Fulvio Pierangelini e René Redzepi; Massimo Bottura e Claude Bosi; Niko Romito e David Chang, Riccardo Camanini e Alain Ducasse; Mauro Colagreco e Karime Lopez Kondo; Yoshihiro Narisawa e Rodolfo Guzman; Davide Scabin e Inaki Aiziptarte; Antonia Klugmann e Yoji Tokuyoshi, solo per quanto riguarda l’Italia.
Mentore e ideatore di questa “rete” di associazioni, Andrea Petrini, inserito nell’empireo dell’alta cucina nientemeno che dal Times Magazine, mentore e talent scout di fama mondiale che già ideò la prima edizione del 2005, a San Sebastian, dove coinvolse un primo gruppo di cuochi nella reinterpretazione (molto libera) una ricetta di Fulvio Pierangelini. L’evento ebbe una eco dirompente, non solo per le sorti della cucina tutta ma per ciascuno dei partecipanti, che si vedeva impegnato in una reinterpretazione a metà strada tra la performance artistica e l’analisi psicologica.
La formula ebbe un successo incontenibile e, per l’occasione, fu battezzato l’evento con la crasi tra il nome di Pierangelini e la band Gorillaz (pieran-gelin-az), cui seguì la seconda edizione, due anni dopo, a Copenhagen dove venne collettivamente reinterpretata la Mousse di latte di capra con granita di acetosella di René Redzepi del (vecchio) Noma.
A poco a poco, l’evento si è costituito in una performance gastronomica totale, che ibrida l’arte contemporanea, il comix e la musica, in un’interconnessione di cui è emblema il fatto che ciascuno di questi chef cucinerà nella casa dell’altro: uno scambio reale di cucine, case, ricette, clienti e vite.
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