Il mio Old Fashioned

Nelle quiete quasi buia, comodamente seduto, ammiro l’operato di un grande stilista italiano, magistralmente raccontato da se stesso e dai suoi amici, collaboratori, estimatori, stakeholder alla maniera più moderna, e aziendale, diremmo oggi. Roberto Capucci. Sto sorseggiando, ma con attenzione, un Old Fashioned.

Riconosciuto come uno degli artisti più emblematici del Novecento nel mondo della moda, Capucci ha sempre sostenuto con fervore che il bello riuscirà a vincere sulle brutture del mondo. Nel racconto per immagini ed interviste il  tema che “La bellezza salverà il mondo“, si rivela non solo un’affermazione estetica ma una vera e propria filosofia esistenziale e artistica. La sua opera, il suo stile inconfondibile fatto di pieghe architettoniche e colori accesi e vibranti, non è semplicemente un abito, ma un’armonia di forma e luce pensata per resistere al fluire incessante del tempo. Questa bellezza, fatta di perfezione artigianale e innovazione, sfida e trascende il valore effimero di ogni momento, restituendo un senso di eternità allo sguardo e all’anima.

Come osservava Georg Simmel in uno dei suoi testi più penetranti, il tempo nella modernità si presenta spesso come un flusso continuo che, paradossalmente, diventa inutile e alienante. Nella frenesia quotidiana, il tempo si riduce a semplice quantità misurabile, perdendo quella qualità che rende ogni istante un’esperienza unica. Tuttavia, esiste un “altro” tempo, un tempo qualitativo, un tempo che si dilata nel momento della percezione piena, dell’assaporare lento e consapevole. Kairòs alla maniera greca. Questo tempo è un porto di rifugio, dove l’anima si arresta e si apre alla contemplazione, trasformando l’istantaneità in bellezza duratura.

Ed è in questo spazio sospeso di tempo e di senso che l’Old Fashioned con Woodford Reserve trova la sua ragion d’essere

Non è un semplice cocktail, ma un rito che coniuga estetica e gusto, andando oltre la mera pratica del bere. Il rame lucente del whiskey nel bicchiere, con i suoi riflessi caldi e profondi, evoca le sofisticate pieghe delle creazioni capucciane, dove la luce si fa materia e la stoffa diventa scultura. Il colore del Woodford Reserve, intenso e sofisticato, non è solo una tonalità ma un invito visivo a immergersi in un’esperienza estetica totale, quasi un dipinto liquido che si muove lentamente tra i cubetti di ghiaccio come i drappeggi in una passerella senza tempo.

L’aroma è un’altra dimensione di questo dialogo sinestetico. Il profumo del Woodford Reserve, con le sue note di vaniglia bourbon, rovere, ciliegia e legni tostati, dischiude una fragranza che delinea uno spazio olfattivo tanto ricco quanto raffinato. La scorza d’arancia, pronta a sprigionare oli essenziali, aggiunge quel tocco fresco e agrumato, bilanciando i toni caldi e intensi con un’energia vibrante e dinamica. L’Angostura, con la sua nota amaricante, completa questa orchestra di profumi, richiamando gli accenti di un atelier artistico, dove ogni dettaglio olfattivo dialoga con l’altro, costruendo un’esperienza multisensoriale.

Al palato, la complessità del Woodford Reserve si dispiega con maestosa naturalezza. La morbidezza avvolgente del bourbon offre note di caramello, miele e spezie dolci, arricchite da un delicato retrogusto erbaceo e tostato grazie all’invecchiamento in botti di rovere. Ogni sorso diventa una pennellata sul quadro liquido dell’Old Fashioned, un accento di equilibrio e ricchezza che porta a una degustazione lenta e meditativa. Qui il tempo, come teorizzato da Simmel, non scorre più in modo lineare, ma si arresta nell’attimo pieno, nell’esperienza qualitativa che fa del presente un momento di eternità.

Ogni elemento del cocktail, dalla scelta del vetro per il bicchiere alla composizione degli ingredienti, diventa un tassello di un’opera d’arte complessa e armoniosa, un omaggio alla perfezione del bello che Capucci incarnava nei suoi lavori. Il gesto del barman che dosa, mescola e decora con la scorza d’arancia si trasforma in una coreografia, un rito che invita a rallentare, a gustare non solo il gusto, ma anche il senso profondo del tempo che si ferma. La sinestesia diventa così l’elemento che unisce la vista, l’olfatto, il tatto e il gusto, facendo dell’Old Fashioned non solo un cocktail ma un’esperienza estetica completa.

In questo incontro, nel mio momento, tra moda capucciana e  filosofia del tempo di Simmel, il Woodford Old Fashioned si erge a simbolo di un nuovo modo di vivere la dimensione temporale. Non si tratta più di subire il tempo, ma di plasmarlo, di viverlo come un attimo di bellezza sospesa che, proprio perché assaporato con attenzione e lentezza, diventa meravigliosamente un tempo dilatato e profondo. L’arte diventa quindi il mezzo per sottrarsi alla tirannia del tempo quantitativo e per immergersi nel tempo qualitativo dell’esperienza, della memoria, della presenza. In questo senso, grazie alla sua struttura, ai suoi sapori e ai suoi colori, l’Old Fashioned con Woodford Reserve ci invita a riscoprire il valore del presente, a ritrovare il senso autentico del bello e dell’essere.

Questa è la vera magia del cocktail: non solo una bevanda, ma un viaggio multisensoriale attraverso la bellezza, il tempo e l’arte, capace di elevare l’animo e di fermare il flusso frenetico della vita contemporanea, offrendo un’oasi di piacere e riflessione dove ogni sorso diventa un atto consapevole di celebrazione del tempo ritrovato.

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