Dry Martini

Ho ammirato il cinema di Luis Bunuel, sempre. Ho considerato il sommo regista come un indagatore profondo della mente umana calata come un sipario sociale sul mondo che vive e osserva. Parimenti ammiro Yorgos Lanthimos, che considero il Bunuel del tempo che stiamo vivendo.

Ma il tempo è relativo e diviene un assoluto nella dimensione della sua privazione, perché molte cose non hanno tempo. Esistono e si collocano nella forma del proprio quotidiano. Il Dry Martini per me rappresenta proprio questa dimensione.

Da dove lo si guardi da come lo si legga il Dry Martini è un inno verticale all’aristocrazia del sorso, al torpore ad occhi aperti che prepara al sorso successivo. Il sorso lento e silente, sapore dritto e secco, affilato.

Riservatevi una pausa, prendete tempo, con lentezza e cura, preparate un Dry Martini da voi. La preparazione e l’esecuzione stessa sono forieri di good mood. Prendete un gin senza fronzoli e sbavature, un vermouth chiaro e viscoso, tanto ghiaccio e un buon limone (l’IBA qui).

Volete quello di Luis Bunuel?

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