Il Serraglio

Un lambrusco che “champagneggia” amabilmente ..

Nel nostro imperversare tra un calice e l’altro ci siamo imbattuti in questa splendida novità che ci ha letteralmente fatto sobbalzare dalla seggiola. Sapevamo che non si trattava di un Metodo Classico ed è per questo che il gioco al naso e in bocca si è rivelato ancor più intrigante e stupefacente.

Non conoscevamo l’annata e questo ha reso il tutto ancora più misterioso. Al naso questo vino sa di viola fresca, di fragolina di bosco selvatica, ha l’aria sbarazzina e si percepisce un grado alcolico basso, che poi si rivelerà nell’intorno degli 11 gradi. In bocca possiede discreta struttura e un profilo gustativo che conferma i riscontri olfattivi. La piacevole amabilità di una bolla elegante e non eccessiva ne fanno un vino dalla beva davvero efficace. Finisce in un batter di ciglio questo 2016 – 2016, avete letto bene – che ci ha stupito e molto impressionato. Affascinati, osiamo dire, e ammaliati con le sue note di Pinot Noir, con il suo colore cerasuolo scarico molto elegante, con una persistenza in bocca che mai avrebbe fatto pensare ad un Lambrusco.

I vigneti dell’azienda agricola sono in provincia di Modena nel comune di Campogalliano sulla sponda sinistra del fiume Secchia.
Il fondo Serraglio – che dà il nome al vino – è posto nella frazione di Saliceto Buzzalino su terreni alluvionali, nella zona di produzione del Lambrusco di Sorbara DOC, e coltivato con vitigni autoctoni di Sorbara da tre generazioni .
L’azienda produce per passione Il Serraglio, una “bollicina” dedicata agli amici appassionati del Sorbara in purezza, in quantità limitata e in bottiglie numerate. La raccolta è effettuata esclusivamente a mano in piccole casse per permettere l’areazione del prodotto e prevenirne la macerazione evitando fermentazioni prima della pigiatura. Quest’ultima si svolge infatti attraverso una pressatura soffice delle uve, dove la pressione sull’acino viene svolta da una membrana che si gonfia dall’interno verso l’esterno facendo così defluire il succo senza rimanere a contatto con le bucce e i raspi. Viene usato solo mosto di prima spremitura – cosiddetto mosto fiore – fermentato a temperatura controllata e rifermentato per quasi 2 anni in acciaio a bassa temperatura.
Imbottigliato nella classica bottiglia scura del Lambrusco, in serie numerata, con tappo raso in sughero e legatura a spago fatta a mano, e infine affinato a temperatura costante di 14° nella cantina dell’azienda, Il Serraglio è pronto per essere immesso sul mercato, divertendosi a stupire i palati con il suo gioco camaleontico che oscilla fra un Lambrusco e uno Champagne.

Az. Agricola Serraglio
di Matteo De Pietri
località Saliceto Buzzalino
Lambrusco di Sorbara doc “il Serraglio”

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