Wine Club Partesa 2025

di Caterina Fusaia

La rivoluzione del vino secondo Partesa

È questo lo spirito che ha animato il Wine Club Partesa 2025, appuntamento che ha riunito produttori, sommelier e professionisti della ristorazione al Convento dei Neveri di Briano, luogo dove la storia incontra il futuro del vino italiano. Nel cuore dello spazio “Il Veronelli”, custode della memoria e del pensiero del grande intellettuale del gusto, il Wine Club ha offerto una giornata di confronto e formazione dedicata a una delle sfide centrali per il settore: rileggere il vino attraverso nuovi linguaggi, valori e modelli di consumo.

Tra le volte affrescate del convento, oltre cinquanta cantine italiane e internazionali hanno presentato le loro interpretazioni di un vino contemporaneo: più identitario, sostenibile e vicino al gusto delle nuove generazioni. Dai colli del Piemonte alle terre assolate di Sicilia, passando per esperienze d’altro confine, l’evento ha mostrato la capacità del vino di evolversi senza perdere radici.

Le due masterclass guidate da Eros Teboni e Alessandro Rossi hanno messo a confronto vecchie annate e stili diversi, raccontando come il tempo possa esaltare non solo la struttura di un vino ma anche la sua anima territoriale. Una lezione di longevità, di cultura enologica, utile per capire come cambiano i gusti ma restano centrali la coerenza e la qualità. La riflessione sul futuro del vino non può che prescindere dal cambiamento dei consumatori, sempre più orientati verso un bere consapevole. Il 2025 ha confermato una transizione già in atto: il pubblico cerca autenticità e valore, ha spiegato Andrea Grimandi, amministratore delegato di Partesa.

Il loro compito è accompagnare questa evoluzione, creando occasioni di formazione e dialogo che permettono a produttori e operatori di crescere insieme. La distribuzione oggi non è solo servizio, ma cultura e relazione. Per Alessandro Rossi, National Category Manager Wine di Partesa, il nuovo corso del vino passa dalla ristorazione, sempre più decisiva nel formare gusto e consapevolezza. Le carte dei vini stanno cambiando: meno ampiezza, più coerenza e inclusività. È qui che si educa il consumatore a scelte sostenibili, con vini che raccontano territorio, freschezza e equilibrio. Il Wine Club Partesa non è stato solo una degustazione, ma un circolo di pensieri dove il vino è diventato pretesto per parlare di cultura, formazione e innovazione. Un format pensato che unisce chi produce, distribuisce e serve, creando un ecosistema in cui la qualità non è un’etichetta ma un metodo condiviso.

Da oltre trent’anni, Partesa lavora a questo obiettivo: offrire al canale Ho.Re.Ca. servizi, consulenza e un portfolio che unisce eccellenze italiane e internazionali – più di 7.400 referenze tra vino, birra, spirits, analcolici e food- supportati da 36 depositi, 1.000 collaboratori e oltre 34.000 clienti in 15 regioni.

Il Wine Club 2025 ha confermato che il futuro del vino non è solo nei bicchieri, ma nella capacità di fare sistema: tra produttori, ristoratori, distributori e consumatori consapevoli. Un futuro fatto di qualità, ascolto e nuovi linguaggi per raccontare – ancora una volta – la cultura del vino come esperienza viva e non come tendenza passeggera.

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