La Milano Wine Week del Beefbar

di Caterina Fusaia

Un tempo luogo di silenzio e raccoglimento spirituale, l’ex seminario arcivescovile di piazza San Babila è oggi un punto d’incontro cosmopolita dove profumi e persone si mescolano in armonia. È qui che nasce Beefbar, il ristorante ideato da Riccardo Giraudi: un concept nato nel 2005 a Montecarlo con l’idea di rivoluzionare le tradizioni della steak House. Con al timone Thierry Paludetto, Executive Chef, la cucina esprime una filosofia chiara: offrire tagli di carne di alta qualità in un ambiente moderno e democratico, dove chiunque può concedersi un’esperienza gastronomica di livello senza sentirsi fuori posto.

In occasione della Milano Wine Week ci accoglie Francesco Cione, Director of Operations Italia. Con lui Daigoro Ciervo, l’Head Restaurant, e Grabiele Pica, Head Sommelier, ci accompagnano in un percorso sensoriale per raccontare l’identità del Beefbar anche attraverso il vino, in collaborazione con tre grandi nomi dell’enologia italiana: Pio Cesare, Tenuta J. Hofstatter e Tenuta Sette Ponti.

La cena comincia con una selezione di antipasti simbolo del ristorante: mini-smash burger, quesadillas, pollo fritto e prosciutto di manzo affumicato accompagnato da un soffice panettone salato. La sorpresa arriva con l’insalata di spinaci: un’armonia sorprendete tra la dolcezza della mela, la sapidità del Manchego, l’umami del dry miso e la croccantezza del melograno.

Tra i vari assaggi i calici si coloravano dei rossi di tre annate importanti di Barthenau Vigna S. Urbano, Pinot Nero 2010, 2011 e 2017, vini profondi e vellutati. A seguire una verticale di vini Pio Cesare Barolo Pio DOC 2008 e 2012 e Barolo Ornato DOGC 2016. Annate intense e raffinate servite con un’amatriciana di manzo affumicato che ci ha incuriosito ma non conquistato del tutto.

Protagonista assoluto della cena lo Chateaubriand alla griglia, tagliato al tavolo, tenero, speziato e profumato, accompagnato da un purè denso e avvolgente. A esaltare il tutto altre tre annate di Oreno Toscana IGT 2010, 2016 e 2019, che al palato risultano seducenti e speziate.

Seducenti sono anche le luci calde e le linee morbide del design firmato Humbert & Poyet che incorniciano l’esperienza al Beefbar, un luogo di grande coerenza tra lusso accessibile, eleganza e semplicità. 

* in cover, Cella Beefbar_credits Marion Butet Studio

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