Written by 15:09 Senza categoria

«Noi abbiamo l’incredibile capacità dell’adattamento e dell’elasticità mentale, e abbiamo la dote della pazienza. Perché senza pazienza è difficile andare avanti in questa comunità».

Le parole di Luciano Pignataro raccontano l’essenza di Napoli, una città che da 2500 anni vive di contrasti e armonie, capace di trasformare il disordine in vita, la fatica in bellezza. La pizza appartiene a questa città come il suo mare, come le sue voci, come il suo traffico – caotico ma sorprendentemente funzionante. Il volume Le pizzerie storiche di Napoli – Viaggio nell’anima della città, pubblicato da LucianoPignataroWineBlog con il sostegno del Mulino Caputo, è stato presentato nella Chiesa di Sant’Antoniello a Port’Alba, riportata al suo splendore grazie al restauro curato dall’Università Federico II.

Il libro raccoglie ventitré storie di forni, mani e famiglie che custodiscono una tradizione viva, raccontate da undici autori, che ne hanno composto un mosaico di memoria e profumo di farina. E così, lungo i secoli, la pizza resta la metafora più autentica di Napoli, con il suo caos perfetto che diventa ordine, una creazione semplice che si fa identità. Durante la presentazione, il Rettore Matteo Lorito ha definito il progetto “un lavoro straordinario che unisce cultura, speranza e coraggio”.

Pignataro ha ricordato come, oggi più che mai, sia necessario “toccare con mano una storia straordinaria, restituendole il ritmo lento e concreto della carta stampata”. Le pizzerie storiche di Napoli è una dichiarazione d’amore verso la città e la sua anima fatta di lievito, caos e resilienza. Un fantastico e irripetibile omaggio a Napoli, dove tutto è cominciato. Perché a Napoli la pizza non è solo cibo, un modo di stare al mondo, una fede laica che continua a funzionare.

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