Passione Gourmet Vernaccia di Oristano Riserva 2003 Silvio Carta - Passione Gourmet

Vernaccia di Oristano Riserva 2003 Silvio Carta

Vino
Recensito da Sofia Landoni

La tessitura del tempo

Scavare nella complessità del tempo è come addentrarsi nella profondità sfuggente di certi vini. Quei vini che del tempo hanno fatto il loro punto di forza e la loro ragion d’essere, mescolandosi ad esso nel modo più eclatante e tangibile possibile.

La Vernaccia di Oristano racchiude in sé precisamente questo tipo di fascino. La sua declinazione nel tempo è il manifesto del suo essere dinamico e criptico, così complesso da potercisi addentrare e immergere completamente, restando ad ascoltare la sua capacità espressiva inesauribile. Probabilmente fu proprio per questa potente attrattiva che Silvio Carta decise di fondare la sua omonima azienda a Baratili San Pietro, sul nascere degli anni 50, indirizzandone immediatamente i passi sulla produzione della Vernaccia di Oristano. Ad oggi è il figlio di Silvio, Elio Carta, a guidare l’azienda, portando avanti il vessillo della famiglia che trova nella Vernaccia il proprio cammeo. Negli anni la produzione di questo vino sul suolo sardo è andata contraendosi sempre di più, rimanendo oggi piuttosto circoscritta ma preziosissima per il suo valore storico, culturale e vinicolo. La Vernaccia di Oristano deve il suo timbro ossidativo alla particolare pratica di vinificazione, che prevede la maturazione all’interno di botti non completamente piene – le cosiddette botti scolme, riempite di vino solo per il 75%-80% con presenza di ossigeno nella restante parte – permettendo lo sviluppo di uno strato di lieviti a ricoprire la superficie del vino contenuto in esse. Questo strato, noto come flor, funge da film protettivo, che rilascia nel vino note molto particolari e riconoscibili, come quella che riporta ad occhi chiusi al mallo di noce.

Nella macchina del tempo che scorre fra le mura della cantina di Silvio Carta, noi abbiamo scelto di fermarci su una diapositiva dei primi anni 2000, assaporandone un piccolo passo evolutivo che ci ricorda ancora una volta cosa sia la complessità del vino. Ma anche la complessità del tempo.

Vernaccia di Oristano Riserva 2003

Il colore ambrato suggerisce già la natura di questo nettare plasmato dai lunghi anni trascorsi nelle botti scolme. Il naso appare complesso e stratificato. Dapprima ricorda l’amaretto, per poi espandersi sulle note grasse della frutta secca e su quelle, poi, più pungenti delle olive in salamoia, deviando verso una fine nota erbacea. È un vino che chiede la lentezza della scoperta e della comprensione. Dopo qualche tempo, vinta una certa timidezza, lascia andare la sua parte più tenera e docile di pesca e creme caramel. La bocca incanta con le sue movenze suadenti, che sostano a lungo sulla fermezza acida e pure su quella sapida, a scolpire un sorso scultoreo, possente ma dinamico. (Voto 91)

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