La Canosa

Identità marchigiana

La cantina La Canosa ha presentato a Milano presso la Locanda alla Scala i propri vini in abbinamento ad un pranzo orchestrato sapientemente da Francesco Lob. Immersa nelle meravigliose colline marchigiane, “La Canosa” si estende per centodieci ettari, quaranta dei quali sono dedicati a vigneti, sfruttando al meglio le differenti altitudini che vanno dai 350 ai 550 metri e beneficiando di una preziosa e notevole escursione termica tra le ore diurne e quelle notturne. Recentemente nei dintorni di Jesi sono stati aggiunti 12 ettari di vitigni di età compresa tra i 12 e i 20 anni, per la produzione del Verdicchio.

Il primo vino assaggiato è la Passerina Extra Brut: si tratta di una passerina in purezza, spumantizzata con metodo Charmat, floreale, fresca, minerale. Ideale come aperitivo. Molto interessante e con una bella struttura si è rivelato “Pekò”, il pecorino  della casa , vino che matura in acciaio e viene affinato in bottiglia per 3 mesi. Al naso ricorda i fiori bianchi e la mela verde, il gusto è molto equilibrato, con un piacevole retrogusto di pesca. Perfetto l’abbinamento con la Battuta di gamberi rossi come con una pizza margherita. A seguire, un grande classico dalla cucina, Pane, burro e alici in abbinamento all’ultimo arrivato in casa La Canosa: il Verdicchio sia in versione Classico “Viridis” che Classico Superiore “Picus Viridis” un vino che, nella versione Classico si fa apprezzare per una spiccata sapidità che dona grande piacevolezza di beva, nella versione Classico Superiore è più poderoso e ricco di nerbo. A seguire, è stato presentato il “Canoso” un Vino Spumante Rosso, da uve sangiovese in purezza, spumantizzato con metodo Charmat. Molto fresco con intensi frutti rossi al naso, amabile ed avvolgente in bocca. Ideale in abbinamento agli Sciatt serviti dalla cucina. Quindi due rossi di eccellente livello, il Rosso Piceno DOC “Nummaria”, blend di Montepulciano e Sangiovese (70%-30%) che vengono assemblati dopo un affinamento di 12 mesi del Sangiovese in botti di legno grande ed un affinamento di 12 del Montepulciano in tonneau di rovere grana fine. Successivamente, 8 mesi in bottiglia per evolvere il bouquet. Vino dalla trama avvolgente con note di ciliegia al naso, con una buona struttura in bocca. Ideale per accompagnare i lussuriosi Agnolotti del plin ai tre arrosti preparati dalla Locanda. Si conclude in bellezza con un interessante Merlot in purezza, il “Rovetì” caratterizzato da un bel colore scuro con riflessi violacei, naso di ribes nero, vaniglia e spezie tostate, in bocca si rivela morbido e avvolgente sostenuto da un’importante acidità.

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