
La Pergola
Al ristorante La Pergola, Heinz Beck firma un percorso gourmet che unisce tecnica, sostenibilità e gusto. Un’icona della ristorazione romana.

Al ristorante La Pergola, Heinz Beck firma un percorso gourmet che unisce tecnica, sostenibilità e gusto. Un’icona della ristorazione romana.

A Terradimare, nel centro di Trani, lo chef Domenico Di Tondo propone una cucina di mare tecnica e territoriale.

Al ristorante Vero, all’interno del Ca’ di Dio, Carmine Amarante unisce precisione, creatività e gusto in un percorso che celebra Venezia.

Al Seta di Milano, Antonio Guida interpreta l’alta cucina con precisione, firmando piatti di straordinario equilibrio.

Nel cuore di Milano, Verso dei fratelli Capitaneo unisce estetica, tecnica e gusto in un’esperienza di fine dining immersiva.

Al Plénitude, Arnaud Donckele propone una cucina francese moderna e raffinata, con piatti centrati su salse complesse e ottimi ingredienti.

ConTatto a Frascati è il ristorante di Luca Ludovici: una cucina unica che nasce in una grotta, tra fermentazioni e piatti di forte identità.

Al ristorante Il Pievano, nel Castello di Spaltenna, lo chef Iacoviello firma una cucina che unisce influenze orientali e anima toscana.

Al ristorante Duomo di Ragusa Ibla, Ciccio Sultano celebra con il menù Stupor Mundi la cucina siciliana in un percorso degustazione unico.

Alla Locanda Margon, Edoardo Fumagalli firma una cucina elegante e radicata nel territorio trentino, in equilibrio tra tecnica e gusto.

Il ristorante Kohaku di Roma non rappresenta una scoperta, bensì una conferma solida e rassicurante, con una cucina di identità definita. Ecco la nostra recensione.

Al ristorante La Tana Gourmet di Alessandro Dal Degan ad Asiago la tecnica incontra la ricerca: un percorso degustazione unico.

Al Ristorante El Molin di Cavalese, lo chef Alessandro Gilmozzi interpreta la montagna come terroir gastronomico.

Sushi Matsu porta a Milano un’autentica esperienza omakase: un bancone da 14 posti e una cucina rispettosa della tradizione giapponese.

Al ristorante Nomos Ante, lo chef Giulio Zoli unisce tecnica francese e sensibilità italiana. Una nuova tappa d’autore nella capitale.
“Gentili Signore, Cari Signori! Quello di cui vi parleremo sarà l’emotività e la verità che rimarrà sulla tavola prima che ci portino via le briciole. Sarà la persistenza dell’ultima goccia di vino prima che la bottiglia sia vuota. Ciò che leggerete sarà il frutto maturato dalla pianta della passione che questi giovani hanno coltivato per anni.”
Il Presidente, 20 Luglio 2009.
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