Brodetto di pesce: la Top 5 della Costa dei Trabocchi

Il brodetto di pesce, tra campanilismi sulla ricetta, geograficamente contratta in una manciata di chilometri e conseguenti “n” varianti (almeno dodici su scala nazionale). Fatto sta che parliamo di uno dei piatti più diffusi della cucina verace marinara dell’Adriatico. Un piatto “di bordo” povero ma assai sostanzioso e sempre attuale nella sua semplice veste. Cercheremo di proporvi quelli che a nostro modo di vedere sono i migliori del fazzoletto di costa che prende il nome dalle antiche ed affascinanti macchine da pesca definite da Gabriele D’Annunzio simili “allo scheletro colossale di un anfibio antidiluviano”. La Costa dei Trabocchi è un tratto di circa 40 km, tutti nella provincia di Chieti, da Ortona a Vasto, cittadine entrambe portuali. Sarà il personale guizzo dei vari interpreti o un solo ingrediente a differenziarlo uno dall’altro. Un esempio su tutti, il pomodoro. Mezzo tempo del vastese o pera d’Abruzzo? Ardua disputa, forse infinita e che, risalendo verso nord, pian piano andrà dissolvendosi lasciando spazio, per esempio, alla conserva o a condimenti comunque meno densi.

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Trattoria da Ferri

Partiamo dalla zona più a sud dell’Abruzzo, proprio al confine con il Molise. A ridosso del Faro di Punta Penna, a Vasto, Italo Ferri è un vero e proprio cultore della materia, fiero paladino di questa tradizione. Il suo brodetto permane da anni un incrocio tra il mare e le zone più interne, quelle pedemontane; tra i pesci di fondale, in prevalenza di piccolo taglio e il gustoso quanto determinante pomodoro a pera d’Abruzzo, polposo e dalla giusta acidità, passando per l’olio extra vergine di oliva, l’aglio e l’immancabile peperone verde. Dopo una ventina di minuti di cottura, il brodetto, impeccabile, è pronto per essere servito direttamente nel tegame di terracotta, accompagnato da bruschette di pane e bavaglio da indossare preventivamente. Una volta terminato l’assaggio dei pesci, sarà poi d’obbligo calare della pasta lunga direttamente nel delizioso sugo avanzato. In abbinamento, una delle svariate etichette ben selezionate dall’attento e appassionato Nicola, figlio di Italo.

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9.0

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Trattoria da Ferri: Nessun voto ricevuto.

 

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Hostaria del Pavone

Nel pieno centro storico di Vasto, la famiglia Di Renzo offre oramai una cucina sempre più raffinata e fortemente distintiva. Previa prenotazione, proprio in funzione della freschezza della materia prima e della numerosità dei pesci, è possibile deliziarsi anche qui con un eccelso brodetto preparato alla vecchia maniera, con l’occhio e il tocco in più del vulcanico Nicolino, oggi infaticabile supporto dei figli, Luca, Giuseppe e Gaia, sempre più bravi tra cucina e sala. Interessante qui la possibilità di richiedere la “sfilettatura” dei pesci del brodetto. Praticamente il massimo. In accompagnamento, una delle etichette presenti nella profonda, distintiva e colta carta dei vini curata a quattro mani.

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9.0

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Hostaria del Pavone: Nessun voto ricevuto.

 

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Ristorante “da Micchele”

Con due c. Perché a Vasto il rafforzativo è d’obbligo. Locale dall’impronta più tradizionale, se vogliamo piuttosto retrò, è attivo dal 1955; qui nel brodetto il grande protagonista diviene oltre al peperone – che con la sua aromaticità lascia un grande segno e ovviamente al pescato del giorno – il pomodoro mezzo tempo del vastese. Siamo alla seconda e terza generazione che fa della genuinità più verace il proprio cavallo di battaglia.

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8.5

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Ristorante “da Micchele”: Nessun voto ricevuto.

 

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F.lli Caldora – Punta Vallevò

Risalendo più a nord della Costa dei Trabocchi, il ristorante dei fratelli (gemelli) Caldora è meta di acclarata bravura. L’esperienza di Marco, affinata al meglio in più di vent’anni di offerta gastronomica marinara, consente di gustare una preparazione di grande equilibrio dove non possono mancare le ottime cozze di Vallevò, da aggiungere a cottura quasi ultimata. Il profumo e il sapore, nel complesso, anche per tale motivo, saranno pressoché unici nel loro genere. Luca saprà abbinarci la migliore bottiglia disponibile nella sua calibrata carta vini.

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F.lli Caldora – Punta Vallevò: Nessun voto ricevuto.

 

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L’Angolino da Filippo

Ultima meta da menzione per questo tratto costiero è a San Vito Chietino. Una insegna centenaria che, pur avendo virato progressivamente verso piatti più contemporanei, conserva ancor oggi un brodetto di spessore, la cui piacevolezza, è ingigantita dalla mano dello chef Moris Fortunati e dal savoir-faire del proprietario, Carlo De Sanctis che si occupa anche della cantina. In tal caso vengono specificamente preferiti i pomodori pera d’Abruzzo di “Ciro Flagella”. Badate bene, il brodetto sanvitese in generale non prevede la cottura della pasta nel sugo avanzato. Tuttavia, in questo ristorante una divagazione in tal senso la meritano i “Tacconcini alla Filippo”, piatto davvero a sé. Presente nel menù da più di cinquant’anni e il cui condimento, più corposo, richiama per certi versi i profumi del brodetto in quanto prevede l’utilizzo del pomodoro, dell’olio extra vergine di oliva, dell’aglio, del prezzemolo, del peperone rosso, e poi seppia, pescatrice (da sminuzzare e riamalgamare), scampi e crostacei. A cottura ultimata, si termina facendovi cuocere una pasta fatta a mano simile ai maltagliati. Un piatto “denso” e saporito, che sa di mare antico. Una di quelle preparazioni “immortali” alle quali è praticamente impossibile resistere al sol profumo. Peperoncino fresco annesso.

VALUTAZIONE

VOTO EDITORE

8.5

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L’Angolino da Filippo: Nessun voto ricevuto.

 

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Andrea Mucci

Dall’inizio del terzo millennio lavora in ambito finanziario ma la tavola, qualsiasi sia la sua declinazione, ne occupa da sempre i ritagli del tempo libero, alimentandone la ricerca del gusto, della piacevolezza e del senso estetico. Sommelier AIS per passione, si innamora dello champagne, che berrebbe anche a colazione e degusta con immancabile sottofondo jazz. Nel piatto ricerca l’essenza della materia prima, tra forma e soprattutto sostanza, con la curiosità di sapere cosa avrà da dire al palato.

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