Passione Gourmet Prati Archivi - Passione Gourmet

Carter Oblio

Minimalismo scandinavo nel cuore della città eterna

Due ambienti minimalisti, dagli arredi spogli ed essenziali, propri di un’architettura di stampo nordico con laterizi a vista, colori neutri, ampie vetrate e sobrie mise en place: questo il palcoscenico che lo chef Ciro Alberto Cucciniello ha scelto per il suo debutto sulla scena gastronomica romana utilizzando un anagramma dei suoi due nomi di battesimo come singolare appellativo per il ristorante.

Siamo nel cuore di Prati e il coraggio di aprire nel bel mezzo della pandemia fa onore allo chef e alla sua compagna Joana Razmyte che governa la sala con garbo e gentilezza davvero encomiabili.

Da tenere d’occhio

Lo chef, di origini campane, annovera come trascorsi principali Settembrini, storica insegna romana, e un passaggio al Combal.zero di Davide Scabin, esperienze che si manifestano in una cucina solida, golosa, centrata nel gusto e assai ricca (forse troppo), in grado di soddisfare una vasta gamma di avventori con piatti come gli spaghetti alla chitarra, dalla cottura perfetta, avvolti in una salsa alle cime di rapa, pane abbruscato e un vezzoso crudo di ricciola, o le ribs di cervo sapientemente aromatizzate da alloro e mirto e accompagnate con scarole dolci e una salsa di patate affumicate.

Interessante anche il comparto dolci, con un’ottima mela cotogna al cioccolato cotta nel vin brûlé e un babà al tiramisù che riesce a coniugare felicemente due sacre pietre miliari della pasticceria italiana, a concludere un pasto in  una nuova piccola oasi che rappresenta una risorsa da tenere d’occhio nel quartiere e non solo.

La Galleria Fotografica:

Lontani dal bailamme cittadino

In una villa Liberty situata nella parte più residenziale del quartiere Prati di Roma, l’hotel de charme Villa Laetitia ospita da anni il ristorante Enoteca La Torre.

La sala sembra mutuata in tutto e per tutto da una delle grandi Maison parigine: specchi, marmi, vetrate, boiserie e consolle varie creano un ambiente assai classico la cui solennità, che potrebbe intimidire, viene stemperata da un servizio in sala assai empatico e cordiale.

Da febbraio 2016 officia come chef il trentunenne Domenico Stile, napoletano di Gragnano, un professionista che ha fatto una gavetta come si deve, con maestri come Enrico Crippa, Antonino Cannavacciuolo, Massimo Bottura, Gianfranco Vissani e Nino Di Costanzo, tra i principali artefici della sua formazione.

Il passaggio nelle cucine di questi chef non è stato fugace e ha lasciato in tutta evidenza un’impronta indelebile vista la solidità che traspare da piatti caratterizzati da una spiccata mediterraneità, rivisitata e arricchita da contaminazioni etniche ed elementi di tradizionale classicità, che la rendono attuale e quantomai interessante.

Una cucina mediterranea, rivisitata e arricchita

Il polpo arrosto incarna perfettamente la riuscita convivenza delle varie sollecitazioni stimolate dallo chef con una perfetta cottura del cefalopode che si accompagna alla freschezza della frutta, all’acidità della salsa e alla vivace nappatura di una maionese speziata, ideali complementi di un piatto che è un vero e proprio biglietto da visita. Il risotto di asparagi, cannolicchi e limoni di Amalfi è un altro esempio di classicità applicata in cui l’esecuzione impeccabile è felicemente coniugata alla volontà di creare un’alternanza di sapori come, allo stesso modo, l’agnello alla Villeroy, accompagnato oltre che dall’eponima riduzione anche da una squisita salsa ai funghi, sapientemente acidulata dalla mostarda, a dimostrazione che, qui, i fondamentali sono assai ben conosciuti e padroneggiati. Da contraltare a queste rimarchevoli note dobbiamo rilevare che le due preparazioni degli spaghetti e dell’uovo scontano una deriva forse un pizzico troppo scolastica e scontata.

Convincenti anche i dolci con il babà, dalla consistenza e bagna ottimale, che gioverebbe, però, di un accompagnamento più spartano e meno barocco, o il riuscito omaggio all’Abruzzo e all’infausto terremoto dell’Aquila di Terra e cemento, un dolce che rievoca le eccellenze della regione in un blend efficace di zafferano, cioccolato, liquirizia e tartufo nero, a completare il pasto in una location di grande fascino, in pieno centro ma miracolosamente distaccata dal bailamme cittadino.

La Galleria Fotografica:

 

Giovani forchette alla riscossa. In questo spazio di PG, raccogliamo dunque testimonianze, racconti, itinerari e segnalazioni di giovani penne dall’attitudine ‘buongustaia’, che autonomamente hanno trovato affinità con il nostro approccio. Non sarà consentito loro, per ora, di esprimere un voto, ma solo commenti e descrizioni della loro esperienza. Il canale ‘Young Forks’: ai giovani parole e forchette, a voi la lettura”.

La giusta strada

Si scrive Almatò, si legge “una piacevole scoperta” fra le vie del quartiere Prati, a Roma. Questo piccolo ristorante si presenta subito molto curato, nei dettagli della sala e nell’accoglienza, facendo trasparire sin da subito le ambizioni dei proprietari e dello chef Tommaso Venuti (ex del vicino, ma ben più noto ristorante La pergola).

Il menù, essenziale ma vario, spazia dallo street-food gourmet a piatti della tradizione rivisitati, fino a preparazioni tecnicamente più complesse e ricercate. La cantina è ben rifornita e prevede anche soluzioni alla mescita. Per questo Almatò si rivela un’ottima scelta sia per un rapido business lunch che per una cena romantica. I piatti assaggiati, tutti tecnicamente ben eseguiti; di pregevole qualità, poi, le materie prime.

Se proprio dobbiamo fare un appunto, è che manca un’impronta personale più evidente da parte dello chef, che potrebbe osare di più, soprattutto nelle ricette meno tradizionali, spingendo i sapori con un pizzico di azzardo in più.

La strada, comunque, è quella giusta.

La Galleria Fotografica:

 

“La tradizione” di Roma è uno di quei luoghi che sarebbe riduttivo definire facendo ricorso alle categorie di salsamenteria o salumeria.

Non perché non lo sia, piuttosto perché ormai il locale, di ultratrentennale notorietà, fondato da due appassionati come il duo Fantini&Belli, rappresenta uno dei poli di riferimento gastronomico tout court cittadini.
Le ricercate delizie rivendute in questo piccolo antro di succulenze godono infatti di una meritata fama che oltrepassa di gran lunga il quartiere Prati, dove esso risiede.

La nuova e lungimirante dirigenza del locale ha deciso, saggiamente, di diversificare l’offerta, ispirandosi ad un fortunato format, felicemente già adoperato in città dall’altrettanto rinomata famiglia Roscioli: associare alla vendita al dettaglio un luogo dove gustare le stesse prelibatezze, inserite in un adeguato menù.
A qualche decina di metri dalla rivendita ecco, dallo scorso novembre, l’apertura di “Secondo Tradizione” un informale bistrot dislocato su due piani che assolve efficacemente al compito assegnato.
Colpiscono, scorrendo la carta, le molteplici combinazioni che permettono di assaggiare la rinomata varietà di salumi e i formaggi della casa madre, tutti selezionatissimi, di grande qualità e divisi per origine e tipologia.
Accanto a questa interessante opportunità è presente un elenco di pietanze di matrice tradizionale, che si pongono con semplicità al servizio della materia prima.
L’accuratezza delle preparazioni e la loro riuscita sono già di livello e in alcuni casi, come l’amatriciana e la supreme di pollo, davvero buone, mentre in altri, come gli spaghettoni, con baccalà eccessivamente mantecato, decisamente perfettibili.
Il servizio volenteroso e in fase di rodaggio evidenzia le proprie difficoltà soprattutto nelle tempistiche nella saletta superiore, già oltremodo rumorosa e dalla temperatura eccessiva per l’inappropriata concentrazione di tavoli.
Roma non è stata costruita in un giorno, figuriamoci, i margini per ottimizzare questa recente e interessante risorsa ci sono davvero tutti.

Zuppa di cipolle e Comtè.
Zuppa di cipolle, Secondo Tradizione Banco&Cucina, Roma
Pane umbro.
pane umbro, Secondo Tradizione Banco&Cucina, Roma
Spaghetto all’amatriciana.
spaghetto all'amatriciana, Secondo Tradizione Banco&Cucina, Roma
Spaghettoni con baccalà mantecato e peperoni cruschi.
spaghettoni con baccalà, Secondo Tradizione Banco&Cucina, Roma
Petto d’anatra con salsa d’arancia e purè allo zafferano.
petto d'anatra, Secondo Tradizione Banco&Cucina, Roma
Supreme di pollo con sedano rapa.
supreme di pollo, Secondo Tradizione Banco&Cucina, Roma
Onesta coppa di crema mascarpone con cantucci alla birra scura.
coppa di crema al mascarpone, Secondo Tradizione Banco&Cucina, Roma
La scelta del vino.
vino, Secondo Tradizione Banco&Cucina, Roma
Mise en place.
mise en place, Secondo Tradizione Banco&Cucina, Roma

La via Urbana a Roma sta sempre più diventando una via Gourmet.
Ricca di deliziosi ed originali negozi e pause di ristoro in cui la qualità la fa da padrone. Il Tricolore è stata una piacevolissima sorpresa in tal senso.
Il format, ben evidente dal nome e dallo slogan, è quello di creare un piccolo angolo di paradiso tutto orientato alla ricerca della massima qualità intorno al panino, tipico street food italiano.
Qui si dà spazio alla creatività lavorando su tutti gli elementi che compongono la pausa veloce italica per eccellenza. Cura nelle tipologie e qualità del pane, cura estrema negli ingredienti della farcitura. Ed il risultato è ottimo.
L’Hot dog, con cipolla rossa, senape in grani, un wurstel di suino selezione Macelleria Liberati (tra le macellerie di riferimento nella capitale per qualità espressa) è divino.
Il panino di polpo con le patate, con il pane alle patate, fantastico.
O il panino con i latterini, prelibatezza gustosa e goduriosa. Tutto accompagnato con una piccola selezione di vini e spumantizzati tutt’altro che banali, birre artigianali e bibite di qualità . Certo, la qualità si paga cara, così come gli spazi ristretti non aiutano nella comodità della degustazione. Ma non sarebbe vero street food se non fosse così. Un indirizzo da segnarsi assolutamente, quando varcherete la soglia avrete l’imbarazzo della scelta tra le tante proposte.
E farete seriamente fatica a scegliere, decidendo come noi di assaggiare quasi tutto. Stra consigliato!

La cuoca all’opera
Tricolore Panini Gourmet, Roma
Un accompagnamento estremo e biodinamico…
Tricolore Panini Gourmet, Roma
Patate viola e gialle, salse in accompagnamento.
patate viola, patate gialle, Tricolore Panini Gourmet, Roma
Hot Dog supreme!
hot dog supreme, Tricolore Panini Gourmet, Roma
Pane con hamburger di granchio.
hamburger, Tricolore Panini Gourmet, Roma
Pane al grano duro con lattarini e salsa tartara.
pane al grabo duro, Tricolore Panini Gourmet, Roma
Pane di patate con polpo.
pane di patate con polpo, Tricolore Panini Gourmet, Roma
Il supremo uovo poché di Paolo Parisi, tartufo e olio.
supremo uovo pochè, Tricolore Panini Gourmet, Roma