Questa recensione aggiorna la precedente valutazione che trovate qui
Nicolas Le Bec ha senz’altro capacità di “scouting” comparabili alla sua bravura in cucina.
Da quando ha deciso di lanciarsi nell’ambiziosa e impegnativa esperienza del lancio, prima, e della gestione, poi, dello spazio multifunzionale “Rue Le Bec” ha dovuto affidare le redini della sua maison originaria prima alla brava Tabata Bonardi (oggi partita con un suo ristorante a tema giapponese, il T-Maki Shop, di cui si parla bene) e oggi a Takao Takano, che ha anche rinnovato il nome in ditta.
Le presentazioni erano tutte positive e anche la stella assegnata dalla rossa non va intesa come una diminutio, bensì come la prima celebrazione di questo nuovo inizio.
E l’esperienza non ha deluso.
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Questa valutazione, di archivio, è stata aggiornata da una più recente pubblicazione che trovate qui
Recensione Ristorante
Prima: sei felice e un po’ emozionato, una sensazione tra il primo appuntamento e la vigilia di una finale dei mondiali.
Dopo: sei euforico, per una volta sei tu a tempestare di messaggi amici e conoscenti, anche su facebook, anziché subirne l’inquinamento informativo quotidiano.
Meno male che quattro, cinque volte l’anno c’è un “durante” che giustifica tutto questo, cioè l’incontro con il lavoro di uno chef che ti colpisce nel profondo.
Recensione Ristorante
Gamla Stan, la vecchia città di Stoccolma, è davvero bella nelle sere d’inverno. Poche persone, pochissimi i turisti, i vicoli medievali innevati, i locali aperti che invogliano a entrare per rifugiarsi dal freddo. Noi, però, non stiamo girando a caso: siamo diretti al 21 di Lilla Nygatan dove oggi si trova il Frantzén/Lindeberg, bistellato di fresco, costruito nel 2008 là dove era il Mistral (oggi riparato nel tranquillo sobborgo di Enskede).
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Recensione Ristorante
Avevamo perso le tracce di Marco Milani da un bel po’, da quando era finita l’avventura, coraggiosa e un po’ improbabile, di Monterotondo: fare una cucina contemporanea, molto influenzata dall’oriente, in un territorio decisamente poco affascinato dalle novità e in una location da osteria. Ed era una perdita non da poco per la ristorazione romana, perché non ci sono molti chef capaci da queste parti di tirar fuori, in ogni esperienza provata, uno o due colpi da maestro, anche se talvolta presenti all’interno di un menu degustazione non tutto dello stesso livello.
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Avviamo con questo reportage la collaborazione con “il nostro inviato speciale nella ville lumière”. E’ un italiano giovanissimo e appassionato di cucina che vive oltralpe e che sfrutta la grande occasione di vivere in una delle capitali mondiali dell’alta cucina. A dargli supporto redazionale il francofilo Orson. In questa sezione, denominata “Radio Casserole. Saranno Famosi ?” ospiteremo gli interventi di alcuni amici lettori che contribuiscono costantemente con un gran numero di segnalazioni da ogni parte del mondo.