La Viarte
La nuova sfida della famiglia Polegato.
La visita di oggi si svolge in uno dei luoghi del cuore; la zona del Friuli più orientale a ridosso del confine sloveno, patria dei più grandi bianchi Italiani. Arrivando in località Ruttars lungo la strada SP 14 si passa località Vencò e si supera Prepotto, patria dello Schioppettino, un piccolo paese di 732 abitanti il cui nome deriva dalla parola slovena pràpot, che significa felce. Il significato della parola evoca appunto l’idea di un’area umida, racchiusa tra i Colli Orientali e un corso d’acqua torrentizio di nome Judrio che segna il confine di stato con la Slovenia e segna anche il confine fra i Colli Orientali e il Collio Goriziano.
L’influenza delle montagne da una parte e del mare dall’altra rende la zona costantemente ventilata, favorendo la viticoltura di qualità, escursione termica e venti freschi di Bora provenienti dai Balcani favoriscono la salute delle piante e il corredo aromatico delle uve.
Altro fattore benevolo è rappresentato dal terreno che, 40 milioni di anni fa, grazie al ritiro delle acque e al successivo processo di sedimentazione, ha sviluppato la caratteristica ponca, vero e proprio dono della natura che si mostra con vari colori che vanno dal grigio al rosso: quella più antica è di origine permiana.

La zona di Novacuzzo, con la sua marna grigia, è la più fredda e normalmente regala i vini più eleganti, ed è proprio qui, nella frazione di Prepotto, che risiede l’azienda La Viarte, vero e proprio Cru che occupa tutta la sommità di una collina, a quasi 200 m di altitudine, 15 ettari di bosco e 24 ettari di vigneto, che ne fanno una delle poche aziende friulane a corpo unico. La strada per arrivare all’azienda si snoda fra la vigna e, dal piazzale centrale, parte un tratto in salita, pedonale, che porta al punto più alto dove si gode di una vista incredibile e dove è presente una seconda porta, identica a quella dell’ingresso: non appena il clima lo permetterà qui si potranno degustare i vini e godere del panorama.
Entrando in azienda, comunque, dalla strada principale accoglie il visitatore una gigantesca porta in ferro diventata il simbolo dell’azienda e riproposta in tutte le etichette: è questa che introduce al mondo de La Viarte.
L’intervista alla famiglia Polegato
Per la famiglia la porta assume anche un significato di apertura verso il prossimo.
“Crediamo molto nell’incoming, l’idea è quella di rendere la tenuta accessibile agli appassionati che verranno a trovarci, dall’Italia e dall’estero. Pensiamo che quando qualcuno passa di qua rimarrà colpito prima dal luogo, ma successivamente da tutta la filiera produttiva, seguita in maniera maniacale. Il nostro intento? Trasformare un grande frutto in un grande vino: in questo consta la fortuna di avere tutta la vigna in un corpo unico sopra una collina: 24 ettari con 15 ettari di bosco a formare un anfiteatro; lo consideriamo un vero e proprio Cru, il bosco lo protegge, l’escursione termica lo plasma, quanto all’esposizione, trattandosi di una collina intera abbiamo qui tutte le esposizioni: ogni varietà trova la giusta collocazione, sia a bacca bianca che a bacca rossa.”
La famiglia Polegato, bianchista di grande tradizione, ha acquisito l’azienda circa 18 mesi fa, l’intento era quello di rilevare un’azienda principalmente produttrice di vini bianchi, da concentrare sul canale Horeca.
“La lista degli investimenti è lunga: stiamo rinnovando il punto vendita, che sarà ampliato, quindi realizzeremo la nuova barricaia dove metteremo le 8 mila bottiglie di annate storiche dall’anno di fondazione, il 1970, a oggi. Siamo l’unica azienda che può vantare bottiglie di ogni vendemmia, che potranno ovviamente essere anche degustate. Stiamo terminando l’impianto di vinificazione, all’avanguardia per tecnologia, con la pressa e i serbatoi tagliati su misura per le nostre esigenze. Abbiamo studiato anche un nuovo metodo di trasporto delle uve dalla vigna alla cantina, con i contenitori da due quintali. Lo scopo è quello di evitare che il grappolo resti troppo tempo nelle cassette di plastica o di legno, al caldo di agosto, e far arrivare acini perfettamente intatti per la vinificazione.”

“Lavoriamo molto sugli impianti, soprattutto sugli autoctoni come Friulano, Ribolla gialla, Malvasia, che hanno una resa eccezionale, grazie a vigneti che possono vantare 40, 50 anni di età. Infine, le etichette, completamente ridisegnate e rimodellate. Nei vini dell’annata 2023 abbiamo cercato di introdurre quello che è il nostro pensiero e visione nei vini, quindi rispetto del varietale, note primarie con bella freschezza e sapidità. La selezione Liende, che significa leggenda, propone una selezione più accurata delle uve, dai vigneti più importanti e un passaggio in legno usato per alcune varietà.”
“Arrivati a luglio 2023 non avevamo tutti i mezzi tecnici per esprimere la nostra idea di vino, anche se siamo a buon punto, l’annata 2024 esprimerà tutta la nostra esperienza in materia di vini bianchi. La tendenza nei prossimi anni sarà quella di puntare solamente sugli autoctoni, quindi dal listino Italia è già uscito lo Chardonnay, il Pinot grigio, il Cabernet Sauvignon e il Merlot per la linea base, mentre manterremo Chardonnay e Pinot bianco per la linea Liende.”
Quanto ai vini di oggi, sanno coniugare l’aspetto varietale con la struttura e il vigore dato dal territorio. In questo senso Riccardo Polegato ha cercato la struttura ma anche la freschezza e la verticalità, e anche se privo delle nuove presse ci è riuscito in pieno. Ne sono sortiti vini versatili e contemporanei, capaci di stare a tavola con le più svariate preparazioni.
Inutile dire che di La Viarte si sentirà parlare molto in futuro.
La degustazione dei vini di La Viarte
Friulano 2023
Ricco e fine nei sentori fruttati e agrumati, mela golden, pera kaiser, pesca bianca, agrumato di limone e lime, mandorla, erbe aromatiche. Bocca fresca, tesa, esprime buona tipicità, un buon guizzo fresco-sapido e un lieve amarognolo ammandorlato. Vino dalla buona beva, ottimo dall’aperitivo in poi. 88/100
Ribolla Gialla 2023 Eufrem
All’olfatto evidenzia un fruttato intenso di pera, pesca bianca, buccia di mela golden, tocco di fiori bianchi e tocco minerale, di pietra bagnata, per finire pepe bianco. Bocca agile, scattante, energica, un corpo medio si fonde ad un’ottima freschezza a dare verticalità. Finale persistente con note saline. 88,5/100
Sauvignon 2022
Naso espressivo e tipico, uva spina, litchies, kiwi, mela granny smith, susina gialla, tocco agrumato di buccia di limone e vegetale di salvia, ortica, foglia di pomodoro, erba cedrina. Il sorso è guidato da tensione vibrante, una buona materia calda lascia posto a tanta freschezza e mineralità. Finale decisamente persistente e salino. Sorso di grande carattere. 88,5/100
Sauvignon Liende 2022
Intenso all’olfatto, si alternano litchies, uva spina, lampone bianco, kiwi, buccia di limone, salvia, erba limoncella, erba tagliata, tocco di pepe bianco. Assaggio dotato di affilate sapidità e freschezza imbrigliate da una silhouette densa e sensuale. Lunga la persistenza che ripercorre la sfilata aromatica, vino completo e complesso. 89/100

Friulano Liende 2022
Profondo e stratificato al naso, offre un fruttato maturo e denso, mela gialla, pesca gialla, ananas, fiori bianchi, mandorla, pepe bianco, tocco roccioso. Ammaliante all’assaggio, dotato di struttura cremosa, densa e ricca tenuta in tensione da freschezza e tagliente mineralità, persistenza lunga sintonizzata sull’olfatto con un piacevole amarognolo di mandorla. Friulano selezione dalla spiccata tipicità e territorialità. 90/100
Malvasia non filtrato Zija 2023
L’Orange secondo il pensiero La Viarte. Esprime fragranze intense di buccia di mela, pera Kaiser, susina gialla, leggere note fumé, pepe bianco, scorza di limone e mandarino, resina e sensazioni salmastre. Bocca calda, ricca, intensa, materia che esprime una buona cremosità, una guizzante freschezza scosso da increspature tanniche, “bucciose” e affumicate, buonissima la persistenza. 90/100
Chardonnay Liende 2023
Si concede con profumi che evocano pesca matura, ananas, susina gialla, mela matura, gelatina di agrumi, croccante di mandorle e nocciole, rifinito da sottile mineralità. Assaggio ammaliante, inizia voluminoso e caldo, ottima la controparte fresco-sapida per un vino di equilibrio e armonia. 89,5/100
Rosé Liende Trevenezie IGT da uve Schioppettino 2023
“Novità dell’anno per noi e anche per il resto del Friuli, un rosè da uve Schioppettino in purezza, abbiamo scelto lo Schioppettino o Ribolla nera per la sua spiccata acidità naturale, le note speziate di pepe, che ha avuto un successo inaspettato. Il rosé sta avendo un grande successo, con crescita a doppia cifra di anno in anno, per la sua versatilità. È un rosé in stile provenzale, affinato in acciaio, volutamente è stato posizionato nella linea Liende perché lo reputiamo nella fascia alta perché le uve vengono da una accurata selezione, rimane un’ora soltanto in pressatura eppure riesce ad estrarre le note primarie del vitigno”.
Ben delineato il quadro olfattivo con note di ciliegia, fragoline di bosco, melagrana, pepe rosa, pepe nero, rosa e cenni minerali. Sul palato esprime avvolgente morbidezza e giusta freschezza, finale iodato con un bel ritorno di frutti. Vino divertente che saprà stare a tavola con tutto, versatile e contemporaneo. 90/100
Schioppettino di Prepotto Riserva 2015
Olfatto seducente e variegato, in sequenza sviluppa toni di ciliegia sotto spirito, mora in confettura, tabacco, catrame, radici, fiori secchi, scorza d’arancio essiccata, paprika. Bocca piacevole, corpo medio, composto, dotato ancora di tannino vivace e buona freschezza. Piacevole ed appagante, vino in divenire, buono ora ma chissà fra qualche anno… 90/100
Pignolo Liende 2011
Sviluppa un aroma complesso, da scoprire un po’ per volta, inizia con sentori di frutta rossa, prugne, mora, succo di mirtilli, floreale di violetta, fava di cacao, caffè, cuoio, vaniglia, pennellate vegetali e ventate balsamiche. Il sorso è di grande fascino per compattezza, pienezza, potenza. Lunghissima la chiusura con il tannino che regala profondità e stile. Finale con grande slancio e profondità. Un vino che si farà ricordare. 91/100