Passione Gourmet Speri viticoltori - Passione Gourmet

Speri viticoltori

Vino
Recensito da Angelo Sabbadin

Ambasciatori della Valpolicella

Famiglia storica della Valpolicella, l’azienda Speri è un’illustre e fedele interprete dei vini della Valpolicella Classica, diventata, grazie alla sua continuità e al suo forte legame con il territorio, un punto di riferimento per la Valpolicella Classica. La famiglia Speri racconta la vita più autentica e genuina della Valpolicella, un amore che sa di terra e di sacrificio, di saggezza ed esperienza, di lungimiranza e valori, ma anche di innovazione e futuro. Dopo anni di agricoltura sostenibile, l’azienda nel 2015 ha ottenuto la certificazione biologica per tutta la produzione. Nel rispetto del patrimonio territoriale, la famiglia Speri coltiva da sempre solo vitigni autoctoni della Valpolicella (Corvina, Corvinone, Rondinella, Molinara e altre varietà locali), vinifica esclusivamente le uve provenienti dai propri vigneti e segue l’intero processo produttivo.

La forza dell’azienda è sempre stata ed è tuttora il gioco di squadra che oggi vede impegnate tre generazioni, Carlo, Alberto, Giampaolo, Giampietro, Chiara, Luca e Giuseppe nella gestione dell’attività produttiva in tutte le sue fasi, dalla vigna alla bottiglia. La produzione della Speri si aggira sulle 400.000 bottiglie divise nelle 5 etichette delle classiche denominazioni, l’attaccamento alla tradizione e alla famiglia non ha mai fatto divagare in altre denominazioni o altri vini.

La storia dell’azienda inizia nella prima metà del 1800 e oggi la famiglia Speri è arrivata alla settima generazione con un’estensione di circa 60 ettari di vigneto nelle zone più vocate della Valpolicella Classica. I vigneti siti nelle zone “classiche” dal comune di San Pietro in Cariano a quello di Fumane e Negrar con altitudine tra i 120 e i 350 m/ s.l.m., coltivati su terrazzamenti costituiti da muretti a secco detti “marogne”, molto importanti per la coltivazione in collina e testimonianza storica. Per costruire questi terrazzamenti nei vigneti del Monte Sant’Urbano, il cru aziendale, ci sono voluti 30 anni, dagli anni 50 agli anni 80 per 10 chilometri di queste terrazze. Il suolo ha permesso di costruire questi terrazzamenti per la sua costituzione tufacea, è sia friabile che resistente, quindi permette la lavorazione.

Ci sono 3 macrozone su cui poggiano i vigneti, la Roverina e Lenguin di origine alluvionale e fluviale, ricco di ciottoli e di sostanza organica, quindi un’ottima fertilità. Dove c’è la sede aziendale è un fondovalle molto aperto, non coperto dal sole e ventilato, e per ultimo il Sant’Urbano, di origine tufacea, direttamente sul crinale del monte che rappresenta il massimo per posizione. Come tipo di allevamento della vigna, con la conduzione in biologico la scelta è quasi obbligata  con la pergola, anzi come la chiamano qui pergoletta di qualità,  perché riesce a dare dei vantaggi rispetto al Guyot, i 2 principali sono l’umidità, in quanto il grappolo rimane alto da terra e si può lasciare inerbito, quindi meno calore direttamente sul frutto in quanto le foglie proteggono dai raggi solari, in più il manto erboso tiene la temperatura più bassa. Da rilevamenti fatti nei vigneti sulle temperature con il sole a picco di luglio si è misurato 65-70 gradi senza erbe e 35 con l’erba, praticamente la temperatura dell’aria. Vantaggio estremo per l’uva visto che ci sono stati molti casi di bruciature dei grappoli, per la Valpolicella diventa un doppio problema visto che molte uve subiscono la passitura. Dal 2015 quando è andata a regime la prima annata bio la soddisfazione è stata grande, per una maggiore sensazione di pulizia e purezza nei vini.

In cantina come tipologie di legno sono incentrati sulle botti grandi fino a 50 hl, perché ritengono che le uve tradizionali veronese amino il legno grande, il tonneaux viene utilizzato per l’Amarone e la barriques per il Recioto. Tutti i vini Speri hanno profonde radici nel passato prendendo il meglio dalla tradizione portandola nel futuro, vini di questa finezza e fragranza sono più che mai attuali, sanno stare a tavola con svariate preparazioni e palati diversi, specie l’Amarone che diventa a volte molto difficile qui ,con stile ed eleganza, può stare tranquillamente sulle tavole senza necessariamente avere piatti complessi. Partirei ora a descrivere i protagonisti, 5 vini che nelle rispettive tipologie rappresentano un esempio di classicità e modernità, un filo conduttore che li unisce tutti, quello della freschezza, dell’eleganza, della facilità di beva, vini che non scadono mai nella concentrazione e nell’opulenza, che danno una fotografia precisa sulle potenzialità di questo splendido territorio.

La degustazione

Valpolicella Doc Classico 2023 Speri

L’idea di Valpolicella Classico di Speri è quella di offrire un prodotto fresco, giovane, fragrante, dove Corvina e Corvinone danno il loro apporto fruttato e speziato aiutato da Molinara e Rondinella a dare floreale e ancora speziato. Le uve fresche non vanno oltre alla settimana di macerazione con le bucce e poi solo acciaio. Le uve arrivano da tutti i vigneti aziendali compresa una parte dal Sant’Urbano, dando vigore e complessità, le uve di collina sono sempre analiticamente un passo avanti rispetto alle altre. Olfatto intenso e intrigante di amarena, lampone, mora di rovo spezie scure, erbe aromatiche, tocco di violetta e mineralità. Schietto, deciso e fresco sul palato, di morbida trama tannica, finisce persistente con sensazioni sapide e iodate. 90/100

Valpolicella Ripasso Doc 2021 Speri

Il Ripasso subisce un anno di affinamento in legno, botte molto grande, viene ripassato sulle bucce dell’Amarone ma per Speri rimane un vino molto fresco, viene presentato prima del Superiore in degustazione, quindi scorrevolezza, facilità di beva sono le sue prerogative, atipico se si guarda al resto della Valpolicella ma qui si è sempre fatto così. Olfatto elegante e stratificato, vi si riconoscono more, ribes nero, eucalipto, tabacco da pipa, rabarbaro e un’invitante nota mentolata. Il sorso, di buona concentrazione e cristallina pulizia, si basa su tannini assestati, sul caldo apporto alcolico e sulla lunga persistenza. 91/100

Valpolicella Classico Superiore Doc 2020 Sant’Urbano Speri

Il Superiore Sant’Urbano esce un anno dopo rispetto al Ripasso, ora è 2020, le uve subiscono un leggero appassimento di 20 giorni,  arrivano dal Cru omonimo, la perdita di acqua si attesta intorno al 10-11 %, si inizia a sentire un po’ di concentrazione, anche già dal colore, affina 24 mesi in legno, ma come gli altri vini mantiene una linea di freschezza e di tensione a testimoniare la coerenza aziendale in tutte le etichette. “Siamo molto felici che si stia cercando di puntare sul Superiore perché il nostro arriva dal Cru più importante e perché è sempre stato un vino fondamentale per la Speri, dal 1983 il modo di interpretarlo è sempre lo stesso. “ Olfatto accattivante e stratificato, amarene, succo di mirtilli, ribes nero incalzati da spezie esotiche, alloro, china, scatola di sigari. Affascina per la finezza e l’equilibrio del gusto in cui convergono tannini di ottima grana e una vibrante scia sapida. Esprime uno stile snello ma di grande profondità, porta verso il Pinot Nero, tanta è l’eleganza che esprime. Ottimo lavoro. 93/100

Amarone della Valpolicella DOCG Sant’Urbano 2019 Speri

Per l’Amarone annata nuova, la 2019 uscita sul mercato a dicembre 2023, anche se è giovane sta dando delle belle soddisfazioni, complice il fatto che è già subito aperto, fruibile. La fermentazione viene svolta in acciaio, poi sosta di 6 mesi in cemento dove si decanta e successivamente 24 mesi in tonneaux e 12 mesi in botte grande, quindi esce dopo almeno 4 anni e mezzo dalla cantina. Olfatto di grande profondità in cui convergono prugne surmature, marasche allo sciroppo, humus, pellame, anice, vaniglia, cannella, sigaro cubano, pepe nero, cioccolatino boero, mentolo, soffio minerale. Sorso seducente e di portentosa ampiezza, morbida materia, tannini torniti e struttura adeguata. Vino finissimo. 94/100

Amarone della Valpolicella DOCG Sant’Urbano 2012 Speri

Amarone annata 2012 che secondo il produttore è l’annata che da la sensazione di più completezza, equilibrio in rapporto agli anni. Rimane per Speri un’annata di riferimento perché dopo 7 anni di bottiglia regala ancora freschezza unita a grande complessità. Delizia l’olfatto con profusione di viole, amarene sotto spirito, anice stellato, noci di cola, maggiorana, resina, cioccolatino al rum, eucalipto e soffio balsamico. Il sorso appare caldo, impetuoso e ricco di polpa ma perfettamente scorrevole grazie all’apporto dell’acidità e al velluto dei tannini. Reminiscenze tostate accompagnano il finale.  95/100      

Recioto della Valpolicella Classico DOCG 2021 La Roggia Speri

Recioto di grande concentrazione, ha l’impronta molto morbida, dolce che non perde mai la nota fresca, con un finale molto sul morbido, sul cioccolatoso. Emana dolci e calde note di frutti rossi succosi, vivi, marasca, lampone, mora. Riparte poi con sfumature di humus, fungo, tabacco dolce, goudron, spezie dolci , liquirizia, radice di china, oliva nera al forno, macis, paprika. Sul palato è caldo, morbido, avvolgente, materico, spesso, lo zucchero residuo è bilanciato in maniera perfetta da un tannino che ancora scalpita e disegnano un’intensità olfattiva perfetta. La spinta finale è impressionante e infinita, si ripercorre la parte aromatica e queste sensazioni durano minuti… un gioco di marasca, liquirizia, confettura, tostatura di caffè, cioccolato.

Lascia un commento

La tua email non sarà pubblicata. I campi obbligatori sono contrassegnati *