Una collaborazione solidale
L’azienda Maculan mi ha chiesto di essere nella commissione di assaggio che ha scelto la barriqueCon "barrique" si intende una piccola botte di legno adatta all’affinamento di vino dalla capacità compresa tra i 225 e i 228 litri.... Leggi destinata al prossimo Santalucia, vino in edizione limitata, progetto solidale nato dalla collaborazione tra l’azienda agricola Maculan di Breganze (Vicenza) e la Fondazione Banca degli Occhi del Veneto ETS.
E’ stata un’occasione speciale per tornare in un’azienda fiore all’occhiello della viticoltura veneta dove si fonde tradizione e innovazione. E’ stato un grande piacere essere accolto nell’ufficio di Fausto, che con la figlia Maria Vittoria mi hanno raccontato i grandi classici dell’azienda ma anche i 2 nuovi nati, Mawi Bianco e Mawi Rosso, dai vigneti resistenti piantati da qualche anno.
La Banca degli Occhi è una Onlus importante che ha sede all’interno dell’Ospedale dell’Angelo a Mestre con un padiglione dedicato. Si occupano di una parte dell’occhio non riproducibile, la cornea, che in gravi patologie va sostituita nell’essere umano attraverso il trapianto, la Banca degli occhi di Mestre processa il 75 % delle cornee che vengono trapiantate in Italia. Si occupano dell’espianto delle cornee nei vari ospedali e all’interno del loro reparto vengono processate.
La nascita del progetto
Il progetto Santalucia nasce circa 20 anni fa dalla richiesta fatta all’azienda di donare del vino ad alcune persone che hanno fatto delle donazioni alla Fondazione Banca degli Occhi, così Fausto Maculan decide di andare oltre alla richiesta e di produrre un vino apposito per lo scopo, denominandolo il vino che fa bene alla vista, perché con i proventi della vendita si recuperano dei fondi per la ricerca.
Il vino viene regalato dall’azienda, è venduto a 100 euro a bottiglia, le bottiglie prodotte sono 300, il contenuto di una barrique, quindi fanno 30.000 euro di proventi che vanno a finanziare la ricerca. L’azienda Maculan mette a disposizione 6 vini che vengono testati e scelti da un gruppo di giornalisti ed esperti del settore. I vini sono in affinamento da gennaio 2024 e sono quasi alla fine della loro ciclo, dalla barrique scelta ne verranno 300 bottiglie.
La leggenda di Santa Lucia
Santa Lucia è considerata per tradizione la patrona della vista e di tutti coloro che ne soffrono, come i non vedenti, i miopi, gli astigmatici e tutti coloro che presentano problemi agli occhi, nacque a Siracusa nel 283 d.C., un periodo in cui in Italia dominavano gli antichi romani, proveniva da una famiglia nobile e agiata. È orfana di padre e la madre ha un precario stato di salute. Parte quindi in pellegrinaggio alla tomba di Sant’Agata. Qui si addormenta e al suo risveglio scopre che la mamma è guarita. Decide quindi di votare la sua vita a Cristo e aiutare poveri e bisognosi. Si libera anche di tutti i suoi beni e sceglie di non sposarsi più e fa voto di castità.
Il suo promesso sposo preso dalla rabbia la denunciò come cristiana. Dopo il processo, viene dato l’ordine di spostarla in un postribolo. Il suo corpo però di colpo diventa così pesante da risultare impossibile da muovere. Si decide allora di condannarla al rogo, le fiamme però non sembrano avere su di lei alcun effetto. Molte le torture a cui viene sottoposta, si narra che le vennero persino strappati gli occhi. Lei resiste a tutto, alla fine quindi viene uccisa per decapitazione.
La degustazione
Non mi sono fatto scappare l’occasione di qualche chiacchera con Maria Vittoria Maculan che mi ha raccontato del nuovo progetto, oltre che farmi degustare i grandi classici aziendali, che hanno portato l’azienda ad essere conosciuta e apprezzata in molti paesi del mondo.
“I vigneti in produzione sono tutti nella Doc Breganze, 35 ettari in totale, tutti nella zona collinare fra Breganze e Fara, dove non è possibile lavorare con il trattore si lavora manualmente, soprattutto la vendemmia e lo sfalcio dell’erba. Il suolo è di origine vulcanica, le varietà e bacca rossa sono il Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, Pinot Nero considerate qui ormai autoctone perché presenti prima dell’arrivo della fillossera, localmente dai contadini venivano chiamate bordò, in un vecchissimo libro in cui vengono elencati i prodotti portati a una fiera locale indica due prodotti come borgogna rosso bordò rosso.”
“La produzione si aggira sulle 650.000 bottiglie di cui la metà è composta da vini rossi, Fratta è la punta di diamante della produzione, nato nel 1977 come taglio fra i 2 Cabernet, per 20 anni è andata così poi nel 1997 si decide di togliere il Cabernet Franc e aggiungere il Merlot, che diventa da allora taglio Cabernet Sauvignon-Merlot.”
Fratta Veneto IGT Rosso 2019 Maculan
Naso caldo, scuro, denso, frutti neri maturi, mora, mirtillo, ciliegia nera, ginepro, pepe nero, caffè, cioccolato, grafite, liquirizia. All’assaggio caldo, denso, armonico accompagnato da tannini magistrali, Grandissimo vino. Profondo e persistente, unisce assieme finezza, eleganza e profondità.
“In genere nella produzione dei vini rossi le uve fanno un po’ di surmaturazione per eliminare le parti verdi, vegetali, le vinificazioni sono fatte in piccoli tini da 30-40 ettolitri, follature manuali per avere una buona estrazione, macerazioni molto lunghe, per avere dei vini piacevoli da subito.”
“Per quanto riguarda i nuovi progetti da alcuni anni Maculan ha iniziato a lavorare con le varietà resistenti nel 2017, dopo avere assaggiato i vini derivanti dalla varietà di Rauscedo si sono scelti il Cabernet Volos, Merlot Khorus, Sauvignon Rytos, Sauvigner Gris.”
“Sono resistenti alle principali avversità della vite, quali peronospora e oidio, e ricevono solo due trattamenti fitosanitari in tutta la stagione produttiva, a differenza dei dieci da eseguire con i sistemici e dei diciotto necessari con il biologico. Questo significa un ridotto impiego di carburante e di risorse idriche, nonché una diminuzione importante delle emissioni di anidride carbonica nell’ecosistema circostante. Con queste 4 varietà si ottengono 2 vini, il Mawi rosso in commercio da 2 anni e il Mawi bianco che sta per uscire sul mercato. La vinificazione del Mawi rosso subisce lo stesso protocollo usato in azienda, fermentazione in inox, passaggio in legno usato e un periodo fermo in bottiglia, il packaging pensa all’ambiente e alla sostenibilità: la bottiglia in vetro dal peso inferiore ai 450 grammi veste un’etichetta ottenuta interamente da cotone riciclato.”
Mawi Bianco Veneto IGT Maculan
Naso dolce, carnoso, tropicale, regala intense note di mango, melone, ananas, tocco di fiori gialli ed erbe aromatiche. Sul palato caldo, ricco, intenso, piacevole, non manca una piacevole nota fresca a dare equilibrio. Buona la persistenza.
Mawi Rosso Veneto IGT Maculan
Emerge un naso ben assestato e intenso di frutti rossi maturi, note spezie dolci. Sul palato denso, pieno, tannino presente ma ben integrato, media persistenza.
I vini da dessert
Una buona parte della produzione è dedicata ai vini da dessert, il 20% del totale, Torcolato in primis, fin dai primi anni 70 per Fausto è stato un punto di riferimento, i passiti in produzione sono 4:
Dindarello, passito da uve Moscato, che subisce un appassimento molto veloce per mantenere integri gli aromi della varietà, vinificato in acciaio per renderlo molto essenziale.
Torcolato, il vino dolce più famoso, rappresenta la tradizione della zona di Breganze, se ne parla nel 1610 da Andrea Scoto in un libro intitolato “Itinerario”. Viene prodotto già allora con l’uva Vespaiola, il cui nome si deve alla particolare attrazione esercitata dai suoi acini sulle vespe, inebriate dal suo profumo e dalla particolare dolcezza. Da sempre a Breganze i grappoli più sani e più spargoli (aperti) di uva Vespaiola vengono messi da parte e attorcigliati con degli spaghi (da cui il nome: attorcigliato, intorcolato) per essere appesi alle travi delle soffitte.
Le uve sono raccolte a metà settembre e lasciate passire in cantina fino a gennaio, appassimento naturale usando l’aria esterna e delle ventole che fanno circolare l’aria, una parte viene appesa come vuole la tradizione in spaghi che dal soffitto scendono fino all’altezza del pavimento. Viene pigiata a metà gennaio dopo aver perso oltre il 50% del suo peso, viene fatta fermentare in acciaio a temperatura controllata, una volta che viene raggiunto il giusto equilibrio fra zuccheri e alcol, la fermentazione si ferma e viene fatto un affinamento in legno usato per un anno.
Torcolato Breganza Doc 2022 Maculan
Note intense, calde, dolci di frutta disidratata, albicocca, papaya, mango, passion fruit, melone, fiori gialli, curcuma, pepe bianco. Sul palato caldo, denso e cremoso, la morbidezza è ben bilanciata da freschezza e sapidità ben presente. Vino di grande persistenza e profondità, molto persistente con ricordi sapidi e speziati.
Acininobili, altro vino da dessert, ottenuto dai grappoli che sono stati attaccati dalla muffa nobile durante l’appassimento dell’uva da Torcolato, dalla cassetta destinate a produrre il Torcolato vengono scelti i grappoli o singole parti di grappolo che sono state attaccate dalla Botritis Cinerea, qui gli anni di affinamento in barriques sono 2. Questo vino sviluppa profumi più complessi rispetto al Torcolato.
Madoro, vino rosso dolce prodotto con uva Marzemina, varietà tipica locale e Cabernet Sauvignon, appassimento di circa 3 mesi e poi vinificato in acciaio.
La cantina
Breganze si trova in provincia di Vicenza, ai piedi delle colline che conducono all’Altipiano d’Asiago. Circa 8500 abitanti, è sempre stata intimamente legata alla viticoltura, tanto che i primi documenti scritti sono proprio atti notarili di compravendita di vigneti, intorno all’anno mille. È però tra il sedicesimo e il diciassettesimo secolo che Breganze si afferma come terra di ottimi vini. La storica sede dell’azienda sorge nel centro di Breganze. La sua struttura, oggetto di una completa ristrutturazione che mantiene inalterato il sapore antico della costruzione originale, ospita le cantine, gli uffici direzionali e una suggestiva sala degustazione. I mercati principali sono: Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna, Francia, Giappone, Germania e
Paesi Scandinavi.
La felice posizione geografica inoltre, ai piedi delle montagne, protegge le colline dai venti del nord e regala un clima estremamente mite. Angela e Maria Vittoria sono la nuova generazione Maculan. Determinate fin da giovanissime a percorrere le orme del padre Fausto, Angela e Maria Vittoria, una terza generazione di vignaioli tutta in rosa, che del padre rispecchiano la vitalità e l’intraprendenza. Ormai da un decennio lo affiancano nella conduzione dell’azienda e acquisendo negli anni, sotto la sua guida, tutta l’esperienza e le competenze necessarie per gestire, oggi in piena autonomia, ogni aspetto decisionale che riguarda la vita dell’azienda.