Passione Gourmet Vini Bianchi, Rosati e Dolci trentini - Passione Gourmet

Vini Bianchi, Rosati e Dolci trentini

Vino
Recensito da Riccardo Corazza

Excursus tra le Dolomiti: i vini bianchi trentini

Concludiamo il nostro viaggio alla sezione-selezione dei vini bianchi trentini. Un capitolo sul quale mi troverei costretto ad estrarre la penna rossa, se non fosse che la produzione di vino bianco fermo, in Trentino, è ovviamente mutilata dal ‘tributo’ (funzionale e di indubbio spessore, per carità) pagato al TrentoDoc, una tipologia che ormai si sta trasformando nell’alfiere regionale nel mondo, che ha il suo cardine proprio nello Chardonnay.

Come peraltro confermato da diversi assaggi in purezza, il vitigno internazionale borgognotto mantiene, in Regione, una lettura peculiare e di grande interesse, i cui descrittori sono drasticamente virati verso l’agrume e la frutta a polpa bianca, la marcata sapidità e l’intenso apporto di erbe officinali, anch’esso molto ‘verde’, come sfalcio di campo, timo e maggiorana. Freschezza, insomma, cui ovviamente non è estranea la spinta minerale dei terreni dove viene coltivato, prevalentemente argillosi o calcarei, ma favorita soprattutto dalle condizioni climatiche, che consentono bella insolazione ed eccellente ventilazione e quindi freschezza, ideali per consentire adeguate maturazioni fenoliche associate ad ottima acidità. Buona qualità media, quindi, con (qualche) punta di eccellenza.

Discorso a parte merita la Nosiola, che a dispetto delle oggettive difficoltà di allevamento (come è noto si tratta di una delle piante a più lungo ciclo annuale) sta trovando un suo equilibrio di lettura che sfocia in vini decisamente rilevanti, un vero asset preziosissimo anche in una logica futura. Stesso discorso, seppure di minore impatto produttivo, è quello per l’Incrocio Manzoni, due vini che insieme si stanno inserendo in un certo ‘buco’ di mercato causato da interpretazioni non memorabili di cavalli di battaglia del tempo andato come Müller Thurgau e Traminer, ora decisamente penalizzati (anche) dalle ultime annate calde. Unico capitolo dolente in Regione, se vogliamo, riguardante i vini bianchi trentini, è quello relativo ai ‘tagli’, che agli assaggi svolti è sembrata ancora materia se non sconosciuta in fase di studio preventivo. Poco male, data la qualità media dei prodotti finiti, c’è da credere che, in futuro, anche qui ne vedremo delle belle.

Passiamo quindi senza ulteriori indugi agli assaggi:

Grigoletti  – Trentino DOC Chardonnay L’Opera 2019

Succoso e vivace Chardonnay in purezza per Grigoletti, una delle grandi firme del territorio. Da terreni collocati a Nomi, in Vallagarina, piccolo microclima con bella e temperata collocazione pedecollinare, perfetta per ottenere corretta maturazione fenolica, è un vino dal naso di albicocca e litchi, con bel corredo di erbe officinali come la salvia, finale iodato, bocca con piacevole croccantezza e finale di persistenza.

Cantina di Toblino – Trentino DOC Chardonnay Foll 2018

Eccellente variazione sul tema Chardonnay dalla zona della Valle dei Laghi, un vino biologico su cui Cantina di Toblino ha (giustamente) puntato molto del proprio potenziale creativo. Frutto di tre diverse vinificazioni, acciaio con macerazione a freddo, anfora con macerazione sulle bucce, barrique con svolgimento della malolattica, è un vino dal naso di pesca-noce bianca, con tocchi di lime e timo cedrino, con finale di bella iodatura. Bocca croccante, molto sapida, molto persistente.

Endrizzi – Vigneti delle Dolomiti IGT Chardonnay Masetto Dorè 2018

Anche sul ‘versante’ bianchi Endrizzi dice la sua egregiamente e con fermezza, confermando l’eccellente qualità della materia prima dei propri spumanti. Il Masetto Doré è solo apparentemente un vino ‘pop’: frutto di un unico vigneto, ottimamente esposto, il Masnari, in zona Pressano. Ingresso al naso con lievi sentori di noce moscata poi timo, albicocca, corredo di fiori bianchi, il gelsomino. Bocca croccante, salata e di eccellente persistenza.

Fanti Alessandro – Trentino DOC Nosiola 2019

Il ‘bianchista’ per eccellenza di Pressano ha una fama del tutto meritata, guadagnata sul campo, fatta di sacrificio in campagna e ricerca della maturazione fenolica perfetta per i suoi curatissimi 4 ettari. Una Nosiola peculiare, giocata non tanto sulle caratteristiche varietali ma sull’equilibrio acido-salino. Ingresso al naso floreale, note minerali spiccate, frutto appena percepibile, bocca croccante, salata, di eccellente persistenza, con finale lievemente amaricato.

Foradori – Vigneti delle Dolomiti IGT Nosiola Fontanasanta 2015

Una Nosiola unica, d’autore, da una delle cantine leader della ‘rinascita’ vitivinicola trentina, cui la spinta macerazione sulle bucce conferisce tridimensionalità gustativo-olfattiva. Attacco al naso di albicocca disidratata e rosmarino, tocchi iodati, bocca tesa e salmastra, con ritorno fruttato e piacevolissima persistenza di aftertaste.

Pojer e Sandri – Vigneti delle Dolomiti IGT Nosiola 2019

Dai pendii di Faedo, dove se possibile la Nosiola si dimostra ancora più ostica da ‘domare’, una versione di bevibilità e sapidità, condita dalla classica pulizia di fattura di una cantina ormai nel mito. Sentori delicati al naso, cedro, mela Golden, tocchi di gelsomino e caratteristico sentore ammandorlato, la bocca rivela grande freschezza, salmastra più che sapida, e soprattutto persistenza, con ritorno fruttato-agrumato, indici di grande capacità di invecchiamento.

Cantine Monfort – Vigneti delle Dolomiti IGT Nosiola Corylus 2017

Tutto il rispetto e la competenza di Monfort in questo vitigno della tradizione, ora definitivamente riscoperto. Una versione di bevibilità e tensione, quasi magnetica. Chinotto e albicocca al naso, tocchi di maggiorana fresca, frutta secca tostata e accenni balsamici sullo sfondo, la bocca è croccante, sapida, di bella persistenza, con ritorno agrumato e finale classicamente ammandorlato.

Cantina di Aldeno – Vigneti delle Dolomiti IGT Bianco San Zeno 2017

Da una tradizione consorziale fortemente radicata nel territorio, un eccellente blend di Chardonnay, Manzoni Bianco e Sauvignon Blanc in cui le caratteristiche dei tre vitigni si integrano perfettamente. Naso di ananas e nettarina, con tocchi di rosmarino fresco, bocca sapido-salmastra, con bella acidità, finale con ritorno fruttato e lunga persistenza.

Cantina di La Vis – Vigneti delle Dolomiti IGT Bianco Maso Franch 2015

Un uvaggio Incrocio Manzoni/Chardonnay studiato da questa storica cantina di La Vis, equilibrato, affinato per 24 mesi sui lieviti, con notevole pulizia di fattura, naso di mela Golden e salvia fresca, tocchi di fiori gialli, bocca tesa, salmastra, di bella croccantezza gustativa, finale con ritorno fruttato-officinale e chiusura di bella lunghezza.

Fanti Alessandro – Trentino DOC Manzoni Bianco Isidor 2018

Raffinatissima lettura di Manzoni Bianco da Alessandro, in questa batteria da preferire, seppure di un’incollatura, alla Nosiola. Erbaceo e resinoso, un vino dal naso agrumato, chinotto, albicocca, tocchi di sfalcio di campo e sempreverdi, bocca di eccellente ampiezza, succosa, condita da un finale ottimamente persistente, con ritorno agrumato.

Cavit – Trentino DOC Superiore Pinot Grigio Rulendis 2019

Eccellente Pinot Grigio di grande freschezza e spinta minerale dal monumentale super-consorzio di Trento.  Da vitigni collocati nelle valli Giudicarie e in Valle di Cavedine nella zona nord del lago di Garda, con sottosuoli morenici, naso di mela verde e maggiorana, tocchi di fiori bianchi e bella iodatura, la bocca è tesa, croccante, molto minerale e agrumata, con chiusura salmastra e persistente.

Cantina Delaiti – Vigneti delle Dolomiti IGT Pinot Grigio Borgognoni 2019

Un vero e proprio ‘capolavoro in rosa’ dalle sorprendenti mani di Igor, vino che diventerà un esempio da textbook di come i Ruländer di Aldeno la possano ‘cantare’ ai cugini altoatesini. Uva scalpitante, bergamotto e lampone al naso, con tocchi di timo e lieve affumicatura, bocca salata, con ritorno officinale e fruttato, finale lievemente ammandorlato. 

Cembra Cantina di Montagna – Trentino DOC Riesling Vigna Cancor 2017

Un vitigno che indubbiamente sta vivendo una fase regressiva in Trentino, qui invece in grande spolvero, non a caso dalla cantina più alta in Trentino. Da vigne in località Cembra, a 500 metri slm, un vino dal naso sfaccettato, pesca bianca, timo cedrino, frutta secca tostata, bella iodatura, la bocca rivela bella densità, con ritorni iodati e officinali ed eccellente persistenza salmastro-salata. 

Borgo dei Posseri – Vigneti delle Dolomiti IGT Sauvignon Furiel 2019

Borgo Basso, dintorni di Ala, la cantina è all’imbocco della Vallagarina, destra orografica dell’Adige, territorio molto peculiare, di origine morenica e caratterizzato dalla biodiversità. Vigneti sui 500 metri s.l.m., un Sauvignon dai descrittori marcati, nettarina e rosmarino, con bel corredo di fiori bianchi, bocca salina, con ritorni fruttati e finale succoso.

Grigoletti – Vino dolce da uve appassite San Martim 

Nessun dubbio, è ancora ‘il’ vino dolce per eccellenza del Trentino. Spettacolare vendemmia tardiva, grandissimo controllo sulle uve botritizzate, naso di albicocca candita, zest di arancia, ma anche spezie dolci come la cannella e un finale di zafferano. Bocca salmastra, succosa, di lunghissima, vellutata persistenza.

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