Valutazione
Pregi
- Una grande tavola, oasi di pace, in prossimità del frastuono rivierasco
Difetti
- Le mancate segnalazioni
A circa tre chilometri dalla congestionatissima e ipergriffata Cannes, in prossimità dell’autostrada, il borgo di Le Cannet ospita Villa Archange, oasi di buon gusto e serenità.
All’ingresso, su un lato, c’è la graziosa veranda del “Le bistrotBistrot o Bistrò. Piccolo locale tradizionale francese che offre un servizio simile all'osteria italiana. La crescita esponenziale di locali di avanguardia in formato Bistrot (negli anni 2000), prima in Francia come risposta all'alta cucina da Hotellerie e poi in tutta Europa, ha segnato un vero e proprio 'movimento' gastronomico associabile al termine "Bistronomia", da cui deriva l'aggettivo 'Bistronomico' (usato dagli... Leggi des anges”, la risorsa più semplice della scuderia Oger, nonché avamposto ormai d’ordinanza di ogni grande ristorante che si rispetti.
Sovrastante a essa, alla fine di un piccolo vialetto, troviamo il delizioso e silenzioso giardino della Villa Archange, ai cui tavoli esterni, nella bella stagione, sarà possibile rilassarsi unendo le gioie del palato a quelle del benessere derivante da un ambiente così confortevole.
Bruno Oger è stato il delfino di Georges Blanc e questo trascorso emerge nitidamente dallo stile adottato, chiaramente improntato alla grande cucina classica di cui il cuoco di Vonnas è grande interprete.
A un retaggio così importante lo chef ha apportato un tocco personale che conferisce interessanti tonalità eleganti e mediterranee, caratterizzando i piatti con raffinata leggerezza, cifra stilistica di questo ristorante.
La leggiadria quasi eterea delle commis addette ai tavoli, è il degno completamento di un cadre dove tranquillità e autorevolezza culinaria si fondono mirabilmente.
Se una grande tavola è tale anche per l’attenzione dedicata a tanti piccoli particolari, oltre che per la presenza di grandi piatti, qui ne troviamo conferma assoluta.
I pani, ad esempio, di bontà inenarrabile, rappresentano un attentato alle capacità gastriche di qualsiasi gourmet. La gelatina di pomodoro che avvolge l’aspic di astice è di per sé già golosamente ricca di note acide e speziate così come nella memoria rimane ancora il cappuccino di vin jeaune e scalogno di cui, senza esagerazione, si potrebbe abusare spensieratamente.
Ma è un fondo di cottura, nello specifico caso quello dello stinco di vitello, a stabilire l’esatto livello della cucina, mostrando in tutta evidenza quanta abilità e sapiente tecnica occorrono per tirare alla perfezione una solo apparentemente semplice e affascinante salsa.
Conseguenza di tale perizia sono anche le impeccabili cotture e le concentrazioni di sapori, la cui persistenza, intensa e appagante, è affidata a un utilizzo di grassi e spezie quanto mai misurato ed essenziale.
Niente è affidato al caso qui, ma tutto concorre a un’armonia che rende l’esperienza a lungo impressa nel ricordo.
I costi sono senz’altro proporzionali al valore del ristorante (anche se è presente un interessante menù a pranzo di 65 euro), come i ricarichi di una lista dei vini non molto accessibile né particolarmente ricca di produttori minori.
Mise en place.
Meravigliosi pani: baguette classica, al pomodoro e pistou, ai cereali, burro aromatizzato al limone. Che ve lo dico a fare…
Foie fritto, maccarello, millefoglie ai funghi, Creme Dubarry (vellutata di cavolfiore).
ZenzeroLo zenzero (Zingiber officinale Roscoe, 1807) è una pianta erbacea delle Zingiberaceae (la stessa famiglia del Cardamomo) originaria dell'Estremo Oriente. Coltivata in tutta la fascia tropicale e subtropicale, è provvista di rizoma carnoso e densamente ramificato dal quale si dipartono sia lunghi fusti sterili e cavi, formati da foglie lanceolate inguainanti, sia corti scapi fertili, portanti fiori giallo-verdastri con macchie... Leggi e agrumi, chips di riso.
Insalata di polpa di granchio con seppia alla griglia. Qui c’è una nuance citrica in accompagnamento di gran classe.
Astice in gelatina e spuma di pomodoro su crema di piselli, olio del suo corallo.
Cappuccino di rane e vongole allo scalogno e vin jeaune.
Scampo, rapa, sedano e royale al dragoncello.
Rombo su royale di crostacei…
…accompagnato da squisito potagère de legumes e cannolicchi.
Granita al limone su marmellata di agrumi, un defaticante e adeguato intermezzo.
Stinco di vitello cotto 24 ore, patata schiacciata e divino fondo di cottura.
Tarte al cioccolato e guaranà di alta scuola con sorbetto al cacao e sciroppo di ciliegie.
Petits fours.
Ottimo interlocutore.
Sala interna.
Le bistrot des anges.
Giardino.
Complimenti, che sia voluto o meno, molto bello vedere il giardino che si specchia nel piatto dell'astice, nel fondo e non solo.
Fantastico,bellissima recensione,una classe infinita. TMC
Interessante.