Valutazione
Pregi
Difetti
Scelta non facile quella di Laurent Chareau, da sempre coprotagonista con chef di culto dei nostri tempi (Choukroun, Aizpitarte): lasciare Parigi e il circuito neobistrottiero sempre più in auge, per andare a fare il trattore vero nella Francia profonda. Clientela tosta, vecchi buongustai con poca voglia di farsi prendere in giro e meno ancora di spendere più del necessario.
Serve sostanza per sopravvivere da queste parti, e il locale pieno in un torrido 17 agosto già ci mette tranquilli. L’ardesia compilata con tanta cura e il prezzo del menu completo rasserenano ulteriormente, con qualche piacevole brivido da una carta dei vini ricca di flaconi da esperti, della zona e non solo, a cifre molto sensate.
Già alle entrée si capisce che non si scherza, non tanto per la pur buona velouté di verdure con ricotta, olive e cumino (bel comfort food, comunque), ma per il fantastico raviolo di astice con caviale di melanzane, sesamo e kumquat: piatto di grande inventiva e tecnica, ai massimi livelli neobistrottieri di sempre.
Buonissimi anche i piatti principali, con l’arrosto di vitello da pranzo della domenica e il finto cous cous (in realtà sedano tagliato in pezzi minuti a simulare la semola) con anatra e basilico che mostra tecnica non comune al servizio della golosità.
Dolci un po’ in calando con la crema al caffè, ananas, frutto della passione sorbetto al cacao (un po’ dominante) e la fragola moscovado, panna all’orzo e meringa alla polvere d’arancia
Ad accompagnare il tutto a 17 euro strameritati una mezza bottiglia di Sancerre 2010 di Vacheron, pescato da una carta piena di possibili divertimenti e a forte tasso di biodinamica.
Servizio molto indaffarato, con la sola, efficientissima e cortese sig.ra Chareau a gestire la sala facendo da maitre commis e sommelier; inevitabili attese un po’ lunghe e prestazioni “basic” ma mai a dispetto della gentilezza
Le tre cipolle sono del tutto tranquille, con un po’ di cura in più sulle presentazioni, si sarebbe spinti a mettere un voto, che sarebbe più 15 che 14, e rosso, per l’inventiva, la mano sapiente, la grande modernità.
Non è facilissimo capitare per caso da queste parti, ma, nonostante l’aspetto non particolarmente affascinante della casetta dall’esterno (l’interno invece è stato rifatto da poco ed è molto carino, compreso il piccolo dehors che ci ha ospitato) è davvero consigliata una sosta qui, a pochi chilometri da Sancerre, in una delle regioni vinicole più fascinose del mondo e ancora accessibile ai portafogli meno carrozzati.
La didascalica mise en place
Il pane, buonissimo, come accade spesso oltralpe
il pregio: cucina per tutti, ma mai banale
il difetto: dai dessert ci si aspettava qualche lampo in più
Le Chat
42 rue des Guérins-Villechaud
Place du Chat
58200 Cosne Cours sur Loire
Tel : +33.03 86 28 49 03
Menù degustazione: € 23 o € 26
Visitato nell’agosto 2012
Visualizzazione ingrandita della mappa
Roberto Bellomo