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Corte Rugolin

La New Wawe del Valpolicella Classico Superiore

Oggi visita in Valpolicella Classica per incontrare un’altra azienda che ha intrapreso un nuovo percorso. All’evento veniva detto: “Il Valpolicella Doc Superiore è protagonista di una new wave produttiva e commerciale – commenta il presidente del Consorzio vini Valpolicella, Christian Marchesini -. Una visione strategica e condivisa che punta a incrociare le tendenze dei consumatori nazionali e internazionali sempre più inclini a premiare la qualità in abbinata alla versatilità. Per questo i produttori della denominazione sono sempre più orientati a scommettere sul Valpolicella Superiore modernizzandone anche i canoni di presentazione”. 

Ed effettivamente come già scritto nel precedente articolo questa tendenza è stata ampiamente confermata dalle degustazioni in Consorzio pochi mesi fa. Oggi incontriamo Corte Rugolin, dinamica azienda della zona Classica, che nella persona di Elena Coati ci racconta e si racconta partendo dai nuovi progetti.

La vendemmia del 2023 assume un significato speciale perché è la prima vendemmia dopo il passaggio in biologico, conversione durata 3 anni, annata che è stata segnata da eventi atmosferici a tratti estremi, ma l’approccio verso il biologico porta maggiore attenzione alla cura del vigneto, per questo chi è in regime Bio è più abituato a monitorare il vigneto e ad essere tempestivo negli eventuali trattamenti. L’azienda nasce qualche generazione fa, oggi c’è la quarta, inizialmente come braccianti agricoli, successivamente mezzadri, alla fine della mezzadria il padre degli attuali conduttori, Elena e Federico, acquista il primo pezzo di vigna per poi aggiungerne altri fino ad arrivare ad oggi a 13 ettari parcellizzati in 4 comuni della denominazione classica.  L’azienda ha sempre cercato di valorizzare questo specifico territorio che in maniera naturale, senza forzare la mano porta ad avere vini dotati di un buon frutto, fragranti e giustamente estratti, sempre eleganti. Quindi anche la ricerca del consulente è stata fatta in questo senso, e da qualche anno Beppe Caviola si occupa dei vini in azienda per cercare di tradurre nei vini l’eleganza che deriva naturalmente dal territorio.

Come linea stilistica fino al 2015  il Valpolicella Superiore beneficiava di un leggero appassimento che risultava più evidente nel ripasso, per questo si è deciso di dare una svolta, avendo quattro vini che sono aiutati dall’appassimento Superiore, Ripasso, Amarone e Recioto  si è deciso di toglierla completamente dal Superiore. La prima annata uscita del Superiore è stata la 2013 quindi per Corte Rugolin è stato l’ultimo vino ad uscire sul mercato a cui poi seguito 14-15, tutte con appassimento di tre settimane, dal 2015 cambiano i parametri, vigneto dedicato in collina a San Giorgio, produzione più limitata, 90 quintali ettaro, impianto di 10 anni tutto a pergola doppia, rinuncia all’appassimento  e affinamento metà in acciaio e metà in tonneaux di secondo passaggio  per 6 mesi.  Prima annata uscita la 2017, la 2018 non è risultata idonea e ora c’è la 2019.   

La degustazione

Valpolicella Classico Superiore San Giorgio 2017 Corte Rugolin

Intrigante all’olfatto su note mature di frutti rossi e neri, fiori secchi, tabacco mentolato, liquirizia, rabarbaro. Di ottima acidità, è caldo e di morbida trama tannica, persistente.

Valpolicella Classico Superiore San Giorgio 2019 Corte Rugolin

Seconda edizione del Superiore San Giorgio rinnovato e rivisto, che interpreta una nuova tendenza di questa denominazione che tende ad alleggerire i vini di pesi in eccesso per poter essere ambasciatore del territorio senza aiuto della passitura e di legno invadente. Un vino che pesca dal passato per proiettarsi al futuro, saprà sposarsi perfettamente con una cucina essenziale, basata sulla materia prima senza eccessivi pesi. Intenso e intrigante al naso con note di ciliegia, fragoline, lampone, violetta, arancio candito, pepe nero e tocco balsamico. Ingresso gustativo caldo e fresco, poi di morbida tannicità e adeguata sapidità. Ottima la coerenza di questo vino che dimostra il buon lavoro fatta dall’azienda, rispetto alla annate 15 e 13 il cambio di passo è evidente.

Valpolicella Classico Superiore San Giorgio 2015 Corte Rugolin (con parziale passitura)

Naso di grande complessità denso di note di ciliegie allo sciroppo, confettura di prugna, tabacco, balsamico, note di spezie dolci. Tutto proporzionato al gusto, è morbido e caldo con tannino setoso e morbida vena acida.

Valpolicella Classico Superiore San Giorgio 2013 Corte Rugolin (con parziale passitura)

Olfatto decisamente denso e ricco, si riconoscono note di amarene allo sciroppo, confettura di frutti di bosco,  liquirizia, vaniglia, caffè in grani. Sul palato è di morbida struttura, è caldo e di fitta tannicità, persistente il finale.

Gli altri vini

Valpolicella Classico Rugolin 2022 Corte Rugolin

Naso ampio e variegato, su toni freschi e fragranti di fragola e fragolina di bosco, ribes, lampone, floreale di rosa, speziato di pepe rosa. Fresco e saporito al gusto, schietto, di morbida trama tannica e lunga scia fruttata.

Valpolicella Classico Superiore Ripasso 2020 Corte Rugolin

Fine al naso, propone note di frutti rossi e neri surmaturi, spezie scure, liquerizia, pepe nero. Caldo l’impatto gustativo, equilibrato da una tannicità decisa ma vellutata e da buona acidità. Finale lungo su note tostate.

Amarone della Valpolicella Classico Crosara delle Strie 2016 Corte Rugolin

Olfatto intenso che regala note dense e fruttate di prugne e fragole di bosco in confettura, amarene allo sciroppo, fiori rossi appassiti, intensa balsamicità, erbe aromatiche, pellame, moka, elementi pietrosi. Sorso, denso, ricco, ardente, sanguigno, dotato di ottima acidità e tannini finissimi, notevole l’estensione e la persistenza.

Amarone della Valpolicella Classico Monte Danieli 2013 Corte Rugolin

Ampio ventaglio di frutti di bosco e amarena in confettura, viola appassita, chiodi di garofano, tabacco, rabarbaro, cacao in polvere e note balsamiche. Approccio cremoso e seducente al palato, strutturato, perfettamente sferico, dotato di buona freschezza e sapidità. Ottimo vino.

Recioto della Valpolicella 2019 Corte Rugolin

Naso dolce e denso di note di confettura di ciliegie, confettura di lamponi, spezie, piquerizia, vaniglia, tabacco da pipa, cioccolatino al rum, soffi tostati e mentolati. Sul palato è ricco, denso, avvolgente, cremoso, tannino fine e morbido , lunghissimo il finale su note boisée.

Annate diverse

Dopo l’articolo sulla presentazione dell’Opera Prima Amarone annata 2018, che si è svolta il 4-5 febbraio 2023, non potevo esimermi di farne un altro sulle uscite delle annate diverse in corso. Da buon veneto non posso che ritenere l’Amarone un vino davvero speciale e unico anche per questo, alle degustazioni a cui ho partecipato quest’anno a giugno in Consorzio Tutela Vini della Valpolicella, ci sono produttori che sono usciti in commercio con annate che vanno dalla 2011 alla 2019 a testimoniare le molte sfaccettature e interpretazioni di questo meraviglioso vino, e alla sua capacità di cambiare volto e sfumature.

Abbiamo notato da tempo come sta evolvendo la metodica di produrre Amarone, abbassando il livello di zuccheri privilegiando le parti dure di acidità e mineralità dando più equilibrio e più beva, non relegandolo solo a grandi arrosti e grandi formaggi ma rendendolo più versatile e contemporaneo. Quindi un vino in continua evoluzione capace di trasformarsi e reinventarsi. L’Amarone della Valpolicella, il più pregiato tra i vini del Veneto e di Verona è un vino con una storia millenaria che ha le sue radici nell’evoluzione di uno dei più antichi vini d’Italia, il Recioto. Già nel IV secolo dopo l’era cristiana, ci sono illustri testimonianze di questo vino ottenuto attraverso una tecnica speciale per l’appassimento delle uve, allora chiamato vino “Acinatico”, prodotto nella Valpolicella, una regione collinare situata prima delle Prealpi Veronesi. Il suo nome potrebbe derivare proprio dal latino “Vallis-polis-cellae“, che significa “valli con molte cantine”.

L’Acinatico e successivamente il Recioto sono gli antenati dell’Amarone. Mentre il primo risale all’epoca romana, il Recioto è un vino dolce e vellutato che ha costituito la base per la produzione dell’Amarone. Le uve, trattate in modo uniforme nel corso del tempo, hanno subito una fermentazione che ha portato a un vino più secco rispetto al Recioto, con un carattere amaro o leggermente amarognolo. Questo vino ha gradualmente guadagnato popolarità e nei primi decenni del XX secolo ha cominciato a essere imbottigliato. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, ha avuto inizio il vero e proprio commercio di questo vino veneto, ottenendo anche il riconoscimento della denominazione di origine controllata (DOC). La produzione vinicola dell’Amarone è minima rispetto al resto della Valpolicella, a causa del processo artigianale richiesto e dell’alta qualità delle uve utilizzate.

La degustazione

Accanto agli assaggi più significativi ho messo una breve guida sull’andamento e sulla qualità dei vini di quell’annata sperando possa essere utile.

Annata 2018

La primavera del 2018 inizia con temperature insolitamente basse nelle prime due settimane di marzo, ma successivamente le temperature si riprendono e aumentano, registrando un brusco aumento nella terza settimana di aprile, superando complessivamente le medie stagionali. Per quanto riguarda l’estate del 2018, può essere suddivisa sostanzialmente in due fasi: un inizio relativamente fresco e piovoso con fenomeni meteorologici instabili nell’intera area della Valpolicella, seguito da una fase calda e meno piovosa, ma ancora soggetta a temporali significativi. In generale, la stagione si caratterizza per temperature più elevate rispetto alle medie degli anni precedenti, soprattutto nel mese di agosto. Vini Amarone della Valpolicella dell’annata 2018: Vini con minore corredo di antociani e tannini, leggermente meno strutturati ma con una spiccata acidità che conferisce freschezza e un buon potenziale d’invecchiamento. Un’ annata con risultati non sempre omogenei.

Valutazione in stelle annata 2018 Amarone della Valpolicella: 3 stelle.

Amarone della Valpolicella Classico Caterina Zardini Riserva 18 Cantine Campagnola

Naso intenso e stratificato, frutti rossi e neri maturi e sia in composta, spezie dolci, tabacco biondo, note tostate, eucalipto, cioccolatino al rum, caffè in grani. Il gusto, fresco, morbido e di estrema compattezza presenta la fusione di tutti gli elementi in un accordo senza stonature. 90/100

Amarone della Valpolicella Monte Cà Bianca Riserva 18 Begali

Dal tappeto balsamico e mentolato si svincolano note di viole appassite, confettura di ciliegie, bacche di mirto, alloro essiccato, legna umida e cioccolato fondente. Sorso di rimarchevole spessore, ampio e pulito, di vellutata tannicità e dal morbido incedere. 90/100

Annata 2017

Andamento meteorologico: Nel Veneto, e in particolare nella regione della Valpolicella, il clima insolito ha portato a un inverno secco e freddo, con poche precipitazioni solo nel mese di febbraio. Le gelate avvenute ad aprile hanno causato danni limitati. In generale, le temperature sono state inferiori alla media e la produzione, soprattutto nelle zone collinari, ha subito una significativa riduzione (circa il 15-20% in meno). Grazie alle variazioni termiche nella seconda metà di agosto e alle piogge di settembre, le uve sono state raccolte in cantina quando erano perfettamente mature. L’acidità dei vini è rimasta nei limiti normali, mentre per quanto riguarda il tenore alcolico, è risultato inferiore rispetto al 2016. Vini profondi dotati grande estratto, colori vivaci e intensi e tannini vigorosi di buona maturità. Componenti alcoliche importanti, in rari casi anche in evidenza e profumi fruttati nitidi, intensi e penetranti. Un’annata di Amarone della Valpolicella eccezionale: grande carattere e ottimo potenziale evolutivo, meritatamente tra le migliori annate di Amarone della Valpolicella.

Valutazione in stelle annata 2017 Amarone della Valpolicella: 4 stelle.

Amarone della Valpolicella Case Vecie 2017 Brigaldara

Naso scuro di amarena matura, fiori secchi, tabacco, spezie dolci, cardamomo e moka. Piacevole al palato, è morbido, caldo e di vibrante tannicità. Buona la persistenza. 90/100     

Amarone della Valpolicella 2017 Torre di Terzolan

Dolce l’impatto olfattivo, ciliegia, more di rovo, cannella, liquerizia, caramella inglese e cacao. Di elegante struttura, è morbido, caldo, di ottima spalla tannica e piacevolissima freschezza. 89/100

Amarone della Valpolicella 2017 La Morandina Prà

Piacevoli le note floreali di viola e peonia, confettura di more, eucalipto e un mix di erbe aromatiche, adagiati su un fondo di dolci tostature e moka. Al palato polpa fruttata, dote alcolica, trama tannica e sapidità equamente distribuiti in un vino all’insegna dell’equilibrio. 93/100

Amarone della Valpolicella 2017 Pieropan

Olfatto di grande profondità in cui convergono prugne surmature, marasche allo sciroppo, humus, pellame, sigaro cubano. pepe nero, anice, cioccolatino boero e mentolo. Sorso seducente e di portentosa ampiezza, morbida materia, tannini torniti e struttura adeguata. Vino finissimo. 94/100

Amarone della Valpolicella Classico Riserva Scarnocchio 2017 Monte del Frà

Il profumo è intessuto di prugne disidratate, more e mirtilli in confettura, china, pelliccia bagnata, eucalipto, legno di cedro, polvere pirica. Bocca ricca di carattere e ben strutturata, condita da gustosa verve fresco-sapida e tannini scalpitanti. Rintocchi fruttati in chiusura. 91/100      

Amarone della Valpolicella Classico il Bosco 2017 Cesari      

Olfatto modellato da viole, more e mirtilli in confettura, paprika, origano, cumino, scatola di sigari e ruggine con refoli balsamici a contorno. Nel palato lo slancio dei tannini e della sapidità è attutito da pari morbidezza e calore alcolico. Buona la persistenza. 93/100

Amarone della Valpolicella Classico Orjago 2017 Domini Veneti

Ventaglio olfattivo ampio e tipico, che esprime progressivamente sentori di visciole sotto spirito, amarene allo sciroppo, fiori secchi, spezie dolci, cacao, fondo balsamico e minerale. In bocca è carnoso, potente, bilanciato, con viva freschezza e tannini morbidi. Finale con richiami balsamici. 90/100

Amarone della Valpolicella classico le Balze 2017 Novaia

Il profumo si concentra su visciole sotto spirito, ciliegie in composta, pepe nero, radici, curcuma, fave di cacao, sigaro, immersi in un alone balsamico. Assaggio armonico e di grande equilibrio, morbido, carnoso, accogliente, tracciato da tannini ben eseguiti e da una lunga scia speziata. 90/100     

Amarone della Valpolicella 2017 Dal Cero

Delizia l’olfatto con profusione di viole, amarene sotto spirito, anice stellato, noci di cola, maggiorana, resina, cioccolatino al rum, eucalipto e soffio balsamico. Il sorso appare caldo, impetuoso e ricco di polpa ma perfettamente scorrevole grazie all’apporto dell’acidità e al velluto dei tannini. Reminescenze tostate accompagnano il finale. 90/100

Amarone della Valpolicella Leone Zardini Riserva 2017 Pietro Zardini

Foggia aromatica disegnata da viole appassite, marasche e prugne in confettura, tabacco dolce, cannella, terra umida, liquerizia, pelliccia, note ferrose. Caldo, generoso e morbido, con voce tostata e sapida ad accompagnare la lunga persistenza. 93/100          

Amarone della Valpolicella svt 3oo Terrazze 2017 Massimago

Miscellanea olfattiva di grande espressività, con more in confettura, china, legno di cedro, sandalo, macis, sigaro toscano, pelle conciata e cioccolatino alla menta. Bocca armonica per calore e morbidezza, a bilanciare intervengono la robusta scia acida e la carica tannica di finissima tessitura. 93/100       

Amarone della Valpolicella Classico Mater Riserva 2017 Domini Veneti

Dal calice si levano, in un insieme compatto, sentori di viole, ciliegie, china, liquirizia, resina, tabacco e ruggine. Sorso di grande spessore, verte su materia densa e ricca, acidità ben dosata e tannini nobili. Ottima la persistenza. 91/100

Amarone della Valpolicella classico Capitel Monte Olmi Riserva 2017 Tedeschi

Pepe nero, prugne essicate, foxi, fiori rossi appassiti, intensa balsamicità, erbe aromatiche disidratate, china, elementi pietrosi disegnano un quadro olfattivo di grande complessità. Sorso pieno, ardente, materico, sanguigno, molto sapido, quasi piccante, dotato di ottima acidità, vitale durante l’intero sviluppo gustativo. 93/100

Amarone della Valpolicella classico Sergio Zenato Riserva 2017 Zenato

Emana penetranti sentori di violette di Parma, more di gelsomarasche allo sciroppo, soffi terrosi, macchia mediterranera, spezie miste, china, eucalipto. Acidità ben rappresentata a contrastare un’espressione calorica e materica pronunciata, contribuiscono all’armonia dell’insieme una vibrante spina sapida e tannini densi ma assestati. 92/100

Amarone della Valpolicella Classico Collezione 2017 Villa Crine

Composizione olfattiva ampia e invitante, spezie orientali, rabarbaro, amarene sotto spirito, anice, coriandolo essicato, tabacco, cacao, soffio balsamico. Affascina per la finezza e l’equilibrio del gusto in cui convergono tannini di ottima grana, un tono alcolico importante ma non eccessiva, ben compensato da una lunga scia minerale e tostata. 88/100           

Amarone della Valpolicella Classico 2017 Colle Cerè

Rose rosse e mirtilli maturi si intrecciano a muschio, felce, terriccio, iodio e folate di resina e menta. Il palato, caldo e imponente, mostra tannini ben integrati al corpo, audace freschezzae punteggiature sapide. Persistente. 90/100

Amarone della Valpolicella Classico 2017 Zymè

Naso piacevole e stratificato, corredo aromatico all’insegna della dolcezza con violette appassite, mirtilli in confettura, pepe bianco, ginepro, tabacco biondo, cioccolatino al rum. Impatto morbido e caldo, tornito da calibrata freschezza e tannini dolcissimi. 93/100

Amarone della Valpolicella Classico Campo Inferi Riserva 2017 Brunelli     

Piacevole sequenza olfattiva, variegata e ben espressa, dove si riconoscono piccoli frutti di bosco in confettura, spezie dolci, nota floreale, china, cacao, insistite note balsamiche. Sul palato concentrato ma elegante, si erge ad esempio di equilibrio, finezza ed eleganza, senza alcuna stonatura regala ad ogni sorso emozioni a piene mani. 92/100

Amarone della Valpolicella Barriques 2017 Zeni

Emana penetranti sentori di violette di Parma, fragole di bosco in confettura, tè nero, erbe aromatiche, pellame su fondo di spezie, radici bagnate e note ematiche. Sorso radiante che colpisce per l’equilibrio, la compattezza di tutti gli elementi e la notevole estensione. 92/100 

Annata 2016

Il vintage 2016 dell’Amarone della Valpolicella è stato caratterizzato da un inverno freddo ma asciutto, una primavera piovosa e fresca fino a maggio, seguita da un’estate non particolarmente calda. Tuttavia, si è concluso con un autunno piacevolmente temperato e ben ventilato, soprattutto nei mesi cruciali per una maturazione tecnico-fenolica ottimale.L’umidità costante durante l’anno ha creato alcune sfide, in particolare per quanto riguarda la peronospora, e le temperature costantemente al di sotto della media hanno ritardato le diverse fasi fenologiche, riprese solo con l’avvento dell’autunno. Tutto ciò ha portato a considerare il 2016 come un’annata complicata, ma con risultati eccellenti per coloro che hanno gestito bene il lavoro in vigna. Vini profondi dotati grande estratto, colori vivaci e intensi e tannini vigorosi di buona maturità. Componenti alcoliche importanti, in rari casi anche in evidenza e profumi fruttati nitidi, intensi e penetranti. Un’annata di Amarone della Valpolicella eccezionale: grande carattere e ottimo potenziale evolutivo, meritatamente tra le migliori annate di Amarone della Valpolicella

Valutazione in stelle annata 2016 Amarone della Valpolicella: 5 stelle.

Amarone della Valpolicella Quarto Vecchio Riserva 2016 Il Canovino

Naso fitto di confettura di ciliegia, spezie scure, viola appassita, cioccolatino al liquore e leggere nuances di cannella. E’ morbido e caldo al palato, con vigorosa struttura tannica e spiccata acidità. Persistente il finale. 93/100

Amarone della Valpolicella Classico Campedel Riserva 2016 Gamba

Concentrato e luminoso all’olfatto, sa di frutta sotto spirito, fiori secchi, pepe, chiodi di garofano, tabacco e rabarbaro. E’ caldo, di tannino deciso e intensa freschezza, Lungo il finale su note speziate. 93/100          

Amarone della Valpolicella Capitel della Crosara Classico 2016 Montresor

Ha un olfatto generoso e ben espresso, confetture di frutti di bosco, cacao in polvere, fiori appassiti e spezie. All’assaggio svela una struttura imponente e morbida, tannini fitti ma di ottima fattura, e un lungo finale speziato- tostato. 92/100

Amarone della Valpolicella Classico 2016 Rubinelli Vajol

Ampio e complesso di amarene sotto spirito, rosa appassita, caramella inglese, noce moscata, rabarbaro, tabacco alla menta, cacao e effluvi balsamici-mentolati. E’ caldo, di decisa ma elegante tannicità e adeguata freschezza. Lungo e speziato. 93/100

Amarone della Valpolicella Classico Albasini 2016 Villa Spinosa

Spiccate note di amarene in confettura, piccoli frutti rossi e neri, erbe aromatiche, tabacco da pipa, eucalipto e cioccolato dolce. Piacevole all’impatto gustativo, caldo, denso, cremoso ma di spiccata freschezza, sapido e di buona tannicità. Buon allungo su rimandi fruttati. 88/100

Amarone della Valpolicella La Fabriseria Riserva 2016 Tedeschi

Al naso si alternano intriganti di ciliegia matura, more, mirtilli, fiori secchi e spezie poi a seguire rabarbaro, carruba, foglie di menta, cannella e chicchi di caffè. Elegante l’impatto gustativo, caldo, denso, ricco, di morbida freschezza e gradevole sapidità. Persistente e fruttato il finale. 95/100

Amarone della Valpolicella 2016 Marco Mosconi

Olfatto intenso e stratificato, presenta profumi di mora, viole e geranio, pepe nero, liquerizia, chiodi di garofano, con una leggera sensazione di vaniglia che si svela solo nel finale. Gustoso, ricco e denso al palato, tannino ben integrato accompagnato da una piacevole scia fresco-sapida. 95/100

Amarone della Valpolicella Classico Villa Rizzardi Riserva 2016 Guerrieri Rizzardi

Naso di frutti di bosco maturi, viola anche appassita, chiodi di garofano, tabacco aromatizzato alla menta e liquirizia. Caldo all’impatto gustativo, poi si esprime morbido, fresco e di elegante trama tannica. Lungo e fruttato il finale. 94/100

Amarone della Valpolicella classico Postera 2016 Manara

L’impatto olfattivo dona sensazioni di piccoli frutti di bosco in confettura, spezie piccanti, cardamomo, a seguire si notano tabacco da pipa, menta, cuoio, caffè in grani. Bocca morbida e caldissima, sostenuta da giusta freschezza e da generosa tannicità. 93/100

Amarone della Valpolicella Classico Vaio Amaron Serego Alighieri 2016 Masi

Ampio e complesso al naso, apre con note di amarene, more e mirtilli in confettura, rosa appassita, spezie dolci, rosa appassita, spezie dolci, cannella per poi chiudere con cioccolatino al liquore e soffio mentolato. Al palato è succoso, rotondo, piacevole, tannino raffinato, piacevole scia sapida. Elegante e luminoso vino. 93/100

Amarone della Valpolicella classico il Fornetto Riserva 2016 Stefano Accordini

Concentratissimo rubino, scurissimo, ampio ventaglio olfattivo in cui si susseguono frutti rossi e neri surmaturi, viola, legno di cedro, eucalipto, china e boero. Morbida e calda la struttura gustativa, tannino rotondo e lunga persistenza fruttata. 93/100

Annata 2015

Il vintage 2015 dell’Amarone della Valpolicella è stato contraddistinto da un inverno caratterizzato da abbondanti nevicate che hanno garantito un eccellente livello di umidità nei terreni, favorendo un ciclo vegetativo regolare e anticipato. Dalla seconda metà di giugno, non si sono verificate precipitazioni e le temperature hanno mantenuto valori costantemente superiori alla media. Questo caldo ha contribuito a un anticipo nella maturazione delle uve di circa dieci giorni rispetto alla norma. In termini di salute delle uve, possiamo considerare il 2015 come uno dei migliori anni degli ultimi tempi, in cui non sono state necessarie particolari azioni preventive. Vini profondi dotati grande estratto, colori vivaci e intensi e tannini vigorosi di buona maturità. Componenti alcoliche importanti, in rari casi anche in evidenza e profumi fruttati nitidi, intensi e penetranti. Un’annata di Amarone della Valpolicella eccezionale: grande carattere e ottimo potenziale evolutivo, meritatamente tra le migliori annate di Amarone della Valpolicella.

Valutazione in stelle annata 2015 Amarone della Valpolicella: 5 stelle.

Amarone della Valpolicella Classico Riserva 2015 Corteforte

Ampio ventaglio olfattivo in cui si susseguono confettura di frutta rossa, viola appassita, legno di cedro, eucalipto, china, boero. Morbida e calda la struttura gustativa, tannino rotondo e lunga persistenza fruttata. 93/100          

Amarone della Valpolicella Cà Florian Riserva 2015 Tommasi

Olfatto fresco e balsamico, ciliegie sotto spirito, fiori secchi, cannella e pepe, timo, menta, tabacco, cacao in polvere, Schietto e deciso al palato, fitto nel corpo, di morbida trama tannica e lunga scia fruttata. 92/100

Amarone della Valpolicella La Parte 2015 Piccoli

Naso tipico, fine e stratificato, amarena sciroppata, viola appassita, spezie piccanti, china, cuoio e caffè tostato. Caldo e materico l’impatto gustativo, buona la trama tannica e la scia fresco-sapida che regala verticalità. 93/100  

Amarone della Valpolicella Riserva i Saltari 2015 Sartori

Naso fine e intenso, scure e profonde note di confettura di ciliegie, fiori secchi e spezie, poi chiodi di garofano, tabacco alla menta, liquirizia, cacao. Morbido e di bella acidità, ha un tannino vellutato e buona persistenza. 92/100

Amarone della Valpolicella Riserva Ciliegio Armando Gianolli 2015 La Collina dei Ciliegi

Inebrianti profumi di frutta rossa matura anche macerata, viola appassita, rabarbaro, carruba e cacao amaro su tappeto balsamico e tostato. Impatto denso, ricco e fitto, caldo e di fitta armoniosa vena tannica. Lungo e tostato. 93/100

Amarone della Valpolicella classico Riserva Ambrosan 2015 Nicolis

Al naso si alternano sensazioni di visciola, ribes nero, mora, chiodi di garofano, menta, spezie dolci, moka. Deciso al gusto, denso nella materia ma piacevolmente fresco e con un guizzo si salinità che lo spinge a una decisa persistenza. 94/100

Amarone della Valpolicella Classico Riserva 2015 Monte Santoccio

Ampio, complesso e intrigante l’impatto olfattivo, tutto giocato su note di confettura di visciole, rosa appassita, spezie piccanti, eucalipto, tabacco da pipa, cacao amaro e cassis. Avvolgente e di grande impatto sul palato, è caldo, materico, ma di brillante freschezza e pregevole trama tannica. 93/100         

Amarone della Valpolicella Classico Fontana al Mezzadro 2015 Farina

Naso intenso, scuro e complesso di mora e lamponi maturi, viola appassita, tabacco mentolato, china, cuoio, rabarbaro e caffè. Elegante e di buona struttura al palato, tannino ancora graffiante, fresco e fruttato il finale. 92/100

Amarone della Valpolicella Classico Gaso 2015 San Rustico

Profuma di amarena e lampone in confettura, anice, pepe, vaniglia, nuances balsamiche e mentolate. Elegante e di morbida alcolicità, di adeguata trama tannica e freschezza, buona la persistenza. 89/100

Amarone della Valpolicella Classico Riserva 2015 Boscaini Carlo

Naso intenso e stratificato di ottima profondità, visciole in confettura, prugne, spezie piccanti, tabacco da pipa, china, mentolo e cacao. Palato in bell’equilibrio, di struttura calda, tannini mascolini ma ben integrati, delicata scia fresco-sapida. Ottima la persistenza con scia balsamica. 96/100  

Annata 2014

Il vintage 2014 dell’Amarone della Valpolicella si è contraddistinto per temperature inferiori alla norma, un minor numero di ore di sole e quantità anomale di precipitazioni. L’estate insolita, caratterizzata da temperature al di sotto della media e abbondanti piogge, ha reso la gestione fitosanitaria del vigneto più complessa. Sono state necessarie diverse operazioni di sfogliatura e una meticolosa selezione dei grappoli per garantire la raccolta di uve sane ed equilibrate. Tuttavia, alcuni produttori hanno optato per non imbottigliare l’Amarone in quell’annata. Forse non tra le migliori annate di Amarone della Valpolicella a causa dell’andamento climatico critico che ha creato vini non sempre equilbrati con qualche asperità e meno adatti all’invecchiamento.

Valutazione annata 2014 Amarone della Valpolicella: 3 stelle.

Amarone della Valpolicella Classico Alzaro Riserva 2014 Villa Crine

Al naso presenta sentori di amarena sciroppata, viola appassita, spezie piccanti, china, cuoio e caffè in grani. Caldo e materico l’impatto gustativo, ben integrato il tannino, tutto all’insegna dell’equilibrio. 90/100

Annata 2013

Il vintage 2013 dell’Amarone della Valpolicella è stato caratterizzato da un inverno con abbondanti nevicate in montagna e temperature non particolarmente rigide. La primavera verrà ricordata come una delle stagioni più piovose della storia; la neve sciolta è scesa a valle, riempiendo fiumi e falde, mentre le frequenti e intense piogge hanno causato gravi danni all’agricoltura e alle persone, anche a causa dell’alluvione avvenuta a maggio. Dopo due mesi di piogge, a partire da giugno, le temperature sono tornate alle condizioni climatiche normali per la stagione, consentendo uno sviluppo regolare, sebbene con un leggero ritardo. Tra le migliori annate di Amarone della Valpolicella: i vini contemperano sensazionalmente struttura e finezza. Buone le acidità che conferiscono freschezza e vini d’interessante potenziale d’invecchiamento. Un’ottima annata buona ma con risultati non sempre omogenei

Valutazione annata 2013 Amarone della Valpolicella: 4 stelle.

Amarone della Valpolicella Classico 2013 Terre di Leone

Ampio e intrigante all’olfatto, confettura di mora e amarena, fiori appassiti, frutta secca, poi rabarbaro, china, tabacco alla menta, pepe nero. Elegante al gusto, esplode sul palato per la sua ricca materia e profondità, il tannino è di nobile fattura e la persistenza è lunghissima. Ottimo. 97/100

Amarone della Valpolicella Ravazzol Classico Riserva 2013 Cà la Bionda

Intriga i sensi con calde note di confettura di frutti di bosco, rosa, cannella, china, cacao amaro su fondo pepato e vanigliato. Elegante e cremoso, fresco, tannini disegnati, lunga persistenza. 93/100

Amarone della Valpolicella 2013 Trabucchi d’Illasi

Olfatto ampio, con sensazioni di confettura di amarene, cacao, tabacco, floreale, moka e nuance balsamica e mentolata. Di corpo all’assaggio, morbido, energico e dal tannino levigato. Equilibrato e persistente. 94/100

Amarone della Valpolicella Fracastoro Riserva 2013 Villabella

Approccia al naso con grande intensità, ciliegie sciroppate, prugne in confettura, pepe nero, noce moscata, legno di cedro, spezie dolci. Palato carnoso, denso, dall’ottima acidità, impreziosito da tannini ben estratti e perfettamente integrati nel corpo. Lungo e speziato l’epilogo. 95/100

Amarone della Valpolicella Classico CampoRocco Riserva 2013 Le Marognole

L’olfatto convoglia note di ciliegie macerate nell’alcol, confettura di prugne, macchia mediterranea, spezie dolci, spunti minerali, chinotto, carruba, sensazioni iodato, il tutto avvolto in un caldo abbraccio balsamico. Grintoso, ricco e denso l’ingresso sul palato, che si avvale di tannini maturi e un’acidità percepibile soprattutto in chiusura. 94/100

Amarone della Valpolicella Gioè Classico 2013 Santa Sofia

Ampie e di affascinante complessità le folate di frutti rossi e neri in confettura, poi spezie piccanti, macis, liquirizia. Ricco, denso, profondo grande equilibrio e personalità, i tannini risultano ben intrecciati alla morbidezza mentre la freschezza mantiene viva la tensione gustativa per tutto l’assaggio. 94/100

Amarone della Valpolicella Bosan Classico Riserva 2013 Cesari

Naso incentrato su note intense di rose appassite, ciliegie, more di rovo, liquerizia, alloro, china, tabacco alla menta. Palato morbido e carezzevole, fruttato, appagante la sapidità, tannini saldi e un lungo finale ammandorlato. 94/100

Annata 2012

Il vintage 2012 dell’Amarone della Valpolicella è stato caratterizzato da un inverno freddo e privo di precipitazioni. Già a marzo, si sono verificate temperature elevate che hanno innescato la gemmazione in anticipo, mentre la fioritura è iniziata già a metà maggio. Le piogge persistenti all’inizio dell’estate hanno mantenuto bassa la resa. L’estate è stata calda e siccitosa, con poche o nessuna precipitazione. L’inizio della vendemmia è stato anticipato alla fine di agosto, portando a un’ottima raccolta che si è protratta fino alla fine di settembre. Un’annata eccezionale. A pieno titolo tra le migliori annate di Amarone della Valpolicella, vini opulenti e d’importanti componenti alcoliche. Grande estratto e interessante potenziale d’invecchiamento.

Valutazione annata 2012 Amarone della Valpolicella: 5 stelle.

Amarone della Valpolicella Classico Marta Galli Riserva 2012 Le Ragose

Delizia l’olfatto con intense note di ciliegia sotto spirito, cannella, pepe, cacao, liquerizia e balsamicità. Equilibrato e cremoso all’assaggio, denota tannini finissimi e un’ottima vena fresco-sapida. Grandissima la persdistenza e l’equilibrio, grandissimo vino. 97/100

Amarone della Valpolicella Classico Riserva 2012 Le Ragose

L’olfatto è delineato da note di frutto denso e surmaturo, ciliegia, prugna, more seguito da note mentolate, di sigaro toscano, china. Caldo, avvolgente e molto sapido, morbido e persistente nei risvolti speziati e di erbe aromatiche. 96/100

Amarone della Valpolicella 2012 Le Guaite di Noemi

Naso ampio, complesso e variegato, si alternano mora e visciola, rosa appassita e spezie dolci, anice e liquerizia, poi china, vaniglia e note balsamiche. E’ caldo, morbido e di elegante struttura tannica. Equilibrato e persistente. 96/100

Amarone della Valpolicella Classico il Velluto Riserva Del fondatore 2012 Meroni

Sfodera sentori stratificati di viola appassita, confettura rossa, anice e pepe nero, per poi chiudere con rabarbaro, legno di cedro, cacao. Di bella freschezza e guizzante tannicità a dosare un corpo morbido e decisamente caldo. Lungo e speziato. 95/100

Annata 2011

Il vintage 2011 dell’Amarone della Valpolicella è stato influenzato da un inverno molto piovoso, con temperature generalmente in linea con le medie stagionali dell’epoca. Questo ha contribuito a una gemmazione anticipata. La primavera è proseguita con temperature costantemente superiori alle medie storiche per la stagione e con una notevole siccità. Al contrario, i mesi estivi di giugno e luglio hanno visto piogge abbondanti, benefiche per lo sviluppo ottimale dei grappoli, seguiti da un agosto con scarse precipitazioni e temperature elevate. Queste condizioni climatiche hanno mantenuto l’anticipo nella crescita vegetativa all’inizio della stagione e hanno garantito un eccellente stato sanitario e qualitativo delle uve. Tra le migliori annate di Amarone della Valpolicella per finezza ed equilibrio, risultati non sempre omogenei ma con vette qualitative molto interessanti.

Valutazione annata 2011 Amarone della Valpolicella: 5 stelle.

Amarone Classico Costa delle Corone 2011 Monteci

L’olfatto propone toni di viole, confettura di more e marasche, chiodi di garofano, tabacco dolce, cacao, china, liquerizia. Profondo e compatto al sorso, in cui la sinergia fra dotazione acida, sapidità, tannini si fonde con la materia densa del vino. Persistente. 94/100

Amarone della Valpolicella Scajari Riserva 2011 Tenuta Scajari-Gini

Profumi ricchi e intensi di cioccolato fondente alla menta, sfumature di marasche e more in confettura, poi note di liquirizia, tabacco. Assaggio esuberante, succoso, elegante supportato da ottimi tannini e una piacevole scia fresco-sapida. 94/100

Amarone della Valpolicella Classico 2011 Marco Cottini

Naso imponente e finissimo. Incantano le note di mora e amarene in confettura, chiodi di garofano, iodio, liquirizia, caffè e legni balsamici. Palato succulento, denso, materico attraversato da tannini dolcissimi e da una gradevole nota salina. Grandissimo vino. 97/100

Amarone della Valpolicella Riserva 2011 Classico Croce Del Gal Black Benedetti

Naso complesso con note di marasca e prugna in confettura, toni balsamici, macchia mediterranea, cioccolato e tabacco. Pieno, morbido, con decisa trama tannica e lunga persistenza. 88/100

Amarone della Valpolicella Riserva 2011 Aldegheri

Olfatto deliziosamente caratterizzato da amarene sotto spirito, more in confettura, spezie dolci, tabacco, china, viole appassite, soffio balsamico e mentolato. Saporoso al gusto in cui si fonde la ricca materia, tannini cesellati e una limpida voce sapida. 88/100

                                                                                                                        

   

     

  

Una piacevole riscoperta

Da otto anni ormai degusto i vini della Valpolicella e l’occasione per provare le differenti denominazioni è sempre un evento unico. Negli anni scorsi la tipologia che soffriva di personalità rispetto alle altre era il Superiore e devo dire che quest’anno il cambio di passo ci ha colto piacevolmente di sorpresa mettendoci di fronte dei vini ottimi per precisione, pulizia, finezza, autenticità. Autenticità è l’aggettivo che calza di più a pennello per questi vini, che se anche molto diversi per annata, stile e affinamento, mantengono una verticalità e uno stile opposto agli altri con l’appassimento, e cercano di mettere in risalto il territorio e l’idea che il Valpolicella Superiore sia un vino molto versatile e pronto a stare sulle tavole mettendo insieme varie combinazioni di pietanze, con i suoi profumi di frutti rossi a cui si aggiunge il floreale, lo speziato e l’agrumato e il suo incedere fresco e sapido sul palato, con una polposità media che lo rende adatto a verdure, carni e pesci insieme.

Se l’Amarone, il Recioto e il Ripasso beneficiano ciascuno di un disciplinare specifico e si legano strettamente alla tecnica dell’appassimento, il Valpolicella Superiore è normato all’interno del disciplinare del Valpolicella (quello d’annata, fresco, e che è sempre più difficile trovare in espressioni convincenti). Tutto il resto appartiene allo stile e alle scelte dei produttori, dall’obbligo di minimo un anno di attesa per il mercato, il disciplinare non precisa i materiali e i recipienti per l’affinamento, quindi viene lasciata libera interpretazione ad ogni produttore, al possibile e diverso uso dei legni, alla scelta tollerata di un breve appassimento delle uve. Se a questo aggiungiamo la concorrenza del Ripasso e il fatto che anch’esso si può fregiare della menzione “Superiore” con 13 gradi alcol, si può ben capire come tutte queste variabili non aiutino la percezione del consumatore finale.

Le uve destinate alla vinificazione della tipologia “superiore” del vino “Valpolicella” debbono assicurare al vino un titolo alcolometrico volumico naturale minimo di 11% vol. I vini “Valpolicella” designabili con la menzione “superiore”, prima dell’immissione al consumo, devono essere sottoposti ad un periodo di invecchiamento obbligatorio di almeno un anno a partire dal 1° gennaio dell’anno successivo all’anno di produzione delle uve. Secondo quindi  il disciplinare sono l’alcolicità più elevata, una maggior rotondità e un più elevato valore in estratti e in sostanze fenoliche, esito anche di un invecchiamento di almeno un anno, che fanno la differenza fra un semplice “Valpolicella” e un “Valpolicella Superiore”. Però a guardarlo dopo le degustazioni il Superiore mi è sembrato il vino che esprime di più l’essenza di questo territorio, dalla sua parte dimostra una percepibile riconoscibilità territoriale e di una “superiorità” connotata da affinamento ed eleganza.

Nel corso degli anni, l’importanza crescente della denominazione ha spinto i coltivatori di viti a cercare e sviluppare costantemente tecniche agronomiche sempre più moderne e attente alle caratteristiche produttive delle varietà autoctone che danno origine a questo vino. Si è cominciato a sostituire la pergola veronese doppia, nota anche come “tendone”, con la pergola semplice e con la “pergoletta veronese” che garantiscono un miglioramento qualitativo delle uve grazie al frequente rinnovo del tralcio e alla limitazione della produzione per ceppo. Questo è stato un processo avviato già nel secolo scorso che ha portato il mondo vitivinicolo della Valpolicella a dinamicizzarsi e a cambiare aspetto. I vigneti poco produttivi sono stati rinnovati, sono state realizzate significative sistemazioni del territorio, anche in alta collina, recuperando anche gli storici terrazzamenti realizzati con muri a secco, le tipiche “marogne”. Oggi la viticoltura, unendo tradizione e innovazione, cerca di privilegiare la qualità del vino attraverso un controllo del potenziale di crescita della vite e, soprattutto, delle uve dal punto di vista enologico, adottando potature moderate, limitando il carico di gemme per ceppo e le elevate produzioni per ettaro, sempre nel rispetto di un equilibrio naturale tra la vegetazione e la produzione della pianta.

Oggi la maggior parte dei vigneti è coltivata con il sistema di “pergola semplice” e “pergoletta” e viene gestita tramite opportune operazioni di potatura verde durante l’estate. Questo permette ai grappoli di scendere dal fogliame fin dalle prime fasi dello sviluppo, consentendo un costante controllo della salute e della maturazione delle uve. Questo sistema di allevamento, inoltre, filtra la luce solare attraverso le foglie, proteggendo così i grappoli dalla luce diretta del sole durante i mesi estivi e consentendo una maturazione graduale nel tempo, mantenendo intatte le caratteristiche organolettiche ed aromatiche tipiche della “corvina” e delle altre varietà che costituiscono la base ampelografica del “Valpolicella”, nonché la peculiare colorazione durante la vinificazione. I grappoli vengono pigiati poco dopo la raccolta per evitare l’inizio di processi di ossidazione delle sostanze antocianiche e per preservare la freschezza e la morbidezza che caratterizzano il “Valpolicella”, soprattutto per la tipologia superiore che deve essere mantenuta in botti di legno per almeno un anno.

I vini della Valpolicella sono distinti dall’uso di varietà autoctone del territorio. La Corvina è la varietà più importante tra le uve utilizzate per il “Valpolicella”, grazie alle sue caratteristiche tecnologiche nella fase di vinificazione. All’epoca della vendemmia, le uve presentano un livello di zucchero medio e un’acidità totale variabile a seconda delle condizioni climatiche della stagione di raccolta, ma sempre sufficiente a dare al vino una grande freschezza. I vini prodotti, a seconda della zona di produzione, hanno mediamente un grado alcolico elevato, una buona struttura e un interessante profilo polifenolico. Mentre la Rondinella svolge un ruolo particolarmente importante per il suo contributo di colore al vino, la Corvina e il Corvinone, ricchi di polifenoli, conferiscono la struttura e la longevità ai vini. Il clima mite e non eccessivamente piovoso, più caldo durante la stagione estivo autunnale, determina una maturazione abbastanza regolare dell’uvaggio, con buone gradazioni zuccherine e componenti fenoliche. La bassa e media collina che non supera i 300 metri sul livello del mare, è caratterizzata da suoli sabbioso-ghiaiosi ed argillosi, fornisce uve con una buona dotazione zuccherina con un quadro acidico nella media e un’elevata dotazione di acido malico; per questo il “Valpolicella” ha generalmente un tenore alcolico non eccessivo e un buon livello degli antociani. Anche i profili sensoriali risultano essere complessi e molto caratterizzati. Tale tipologia di suoli e buone esposizioni dei vigneti in declivio permettono di ottenere un “Valpolicella” molto equilibrato sia per la maturità tecnologica che per quella fenolica. Il quadro polifenolico evidenzia un profilo sensoriale ampio ed armonico soprattutto per la componente autoctona “Rondinella”. I suoli calcarei delle aree facenti parte delle porzioni meridionali e apicali delle dorsali offrono ottimi decorsi maturativi delle uve “Valpolicella” che fanno registrare un buon accumulo zuccherino, una buona degradazione acidica ed accumuli elevati di antociani e polifenoli con una buona maturità cellulare. La gradazione alcolica del “Valpolicella” risulta nella media, con un elevato valori di estratto secco, di antociani totali e di polifenoli totali. Sotto il profilo gustativo il “Valpolicella” ha interessanti note fruttate e floreali.I calcari marnosi (Biancone e Scaglia) delle pendici più alte della zona di produzione del “Valpolicella”, danno ottimi accumuli zuccherini sia come valori prevendemmiali che alla raccolta. Questa elevata vocazionalità alla produzione di “Valpolicella” è confermata dagli andamenti dell’acidità e della maturità fenolica. Infatti sia le uve che il vino “Valpolicella” sono molto colorati e con elevati valori di polifenoli totali.

La degustazione

Lascio la parola ai numerosi vini che mi sono sembrati più interessanti, ottimi dal punto di vista stilistico e dei contenuti, non troverete una divisione fra i vini che subiscono affinamento in legno e in acciaio in quanto il legno è sempre poco avvertibile.

Valpolicella Classico Superiore Siora 2019 Begali                                      

Olfatto accattivante e stratificato, incentrato su frutti rossi maturi, un variegato mix di spezie orientali, liquerizia e soffi mentolati. Il palato, caldo e deciso mostra tannini integrati al corpo, audace freschezza e punteggiature sapide. 92 /100                       

Valpolicella Superiore la Bandina 2020 Tenuta Sant’Antonio

Denso di sentori di frutti rossi maturi, humus, pepe, erbe aromatiche, mentolo. L’assaggio verte su acidità e tannini nobili, una generosa materia, tutto in equilibrio. 91/100                         

Valpolicella Superiore Classico 2020 Rubinelli Vajol                          

Propone una sorprendente carrellata di profumi freschi e fragranti. Amarene, succo di mirtilli, ribes nero incalzati da spezie esotiche, alloro, china, scatola di sigari. Affascina per la finezza e l’equilibrio del gusto in cui convergono tannini di ottima grana e una vibrante scia sapida. Esprime uno stile esile ma di grande profondità, porta verso il Pinot Nero, tanta è l’eleganza che esprime. Ottimo lavoro. 91/100                                

Valpolicella Classico Superiore Sant’Urbano 2020 Speri                                        

Bouquet incentrato su toni di ribes, marasca, prugna, china, tostatura di caffè, rabarbaro. Bocca tornita da tannini sottili e dalla giusta dose di morbidezza, con la robusta vena fresco-sapida a donare equilibrio ed energia. 90/100                                            

Valpolicella Classico Superiore Pojega 2019 Mazzi                                         

Al naso presenta intriganti note di violette appassite, cassis, visciole, spezie orientali e tabacco alla vaniglia. Sorso denso, pieno e caldo, tonificato da guizzi sapidi e spalla tannica, buona la persistenza. 90/100

Valpolicella Superiore 2018 Rocca Sveva                          

Timbrica olfattiva d’impronta territoriale, frutto rosso fragrante, ciliegie, prugna, spezie dolci, china, scorza d’arancio, cacao. Sul palato fresco, deciso, dinamico, bella profondità. 90/100     

Valpolicella Superiore 2019 Torre di Terzolan                                       

Olfatto ampio, scuro, denso di visciole, marasca, scorza d’arancio, foglie di sottobosco, spezie dolci. Sorso avvolgente, rotondo, progressivo, che si espande sostenuto da vivace freschezza e dai bei tannini. Lunga la persistenza con tocco salino. 90/100                                            

Valpolicella Classico Superiore 44 verticale 2020 Buglioni     

Intensi profumi di frutti neri, densi, maturi poi fiori appassiti, pellame, tostatura. Assaggio fluido, con tannini levigati e vispa acidità. 90/100                           

Valpolicella Superiore Maternigo  2020 Tedeschi                                 

Naso scuro, denso, intriso di note di frutti rossi e neri maturi, pepe, sottobosco e tabacco. Fresco sul palato, energico, piacevole, giustamente tannico e fresco con una piacevole scia fruttata. 90/100

Valpolicella Superiore 2018 Roccolo Grassi                                          

Invade il naso con un frutto denso e maturo, more, mirtilli e marasca, poi terriccio bagnato, rabarbaro e folata mentolata. Esordio sul palato morbido, nobilitato dalla grana dei tannini, ben estratti e fusi nel corpo, e da una robusta spalla minerale. 90/100                                                 

Valpolicella Superiore le Mattoline 2018 Gini Tenuta Scajari                                       

Rilascia al naso intense note di frutti neri, more mature, tabacco da pipa, liquerizia e pepe nero. Caldo, cremoso l’ingresso  sul palato ma allo stesso tempo fresco e dinamico, composto nel tannino, finisce fruttato. 90/100                

Valpolicella Classico Superiore Alessandro 2020 Farina                                  

Naso che dispensa note di ciliegia, mora, piccoli frutti rossi, violetta. Sorso vispo e fruttato, dotato di buona polpa e tannini ben integrati. Vino piacevole dalla buona persistenza. 89/100                                            

Valpolicella Superiore Classico Bio Cà Besi 2020 La Dama                                       

Naso scuro di mora matura, prugna, tocco speziato e floreale. In bocca è elegante, condotto da un gradevole corredo fruttato, tannino fitto ben integrato, chiude bilanciato e persistente. 89/100                                                                     

Valpolicella Classico Superiore Camporenzo 2020 Monte dall’Ora    

Olfatto intenso e intrigante di amarena matura, marasca, spezie scura, erbe aromatiche, tocco di cacao e moka. Schietto, deciso e fresco sul palato, di morbida trama tannica, finisce persistente con sensazioni sapide e iodate. 89/100   

Valpolicella Classico Superiore 2020 Ruki                                             

Dona amarena, prugna, mora, spezie dolci, soffio floreale. Impatto gustativo di buon appeal, segnato da tannini delicati, buona polposità, spiccata freschezza e sapidità. Vino dalla buona dimensione ed equilibrio. 89/100

Valpolicella Superiore 2020 Villa Spinosa

Si riconoscono piccoli frutti di bosco, more, lamponi e prugna, pepe nero, humus, erbe aromatiche, foglie di tabacco, mentolo. La bocca, di media struttura, evidenzia tannini piacevoli, fresco, fine, dinamico, buona freschezza  e sapidità. 89/100

Valpolicella Superiore Palazzo di Campiano 2018 Vicentini Agostino                                  

Olfatto appariscente, finemente intarsiato da bacche rosse mature, mirto, erbe officinali, tabacco dolce e rose appassite. Il sorso parte morbido, gentile e fruttato, raggiunge il perfetto bilanciamento grazie agli eleganti tannini e alla vivace acidità. buon allungo. 89/100                                                    

Valpolicella Classico Superiore 2020 David Sterza                        

Dispensa calde note di amarena matura, prugna, more di rovo, rabarbaro, liquirizia. Bocca potente ma elegante, ben equilibrata dalla freschezza, buona la bevibilità e l’equilibrio. 89/100

Valpolicella Classico Superiore Sanperetto 2020 Mazzi                                             

Naso di buon appeal grazie a sentori avvolgenti di peonie, marasche, succo di ribes, humus e tabacco mentolato. Sorso caldo, pulito e dinamico, la vellutata tannicità e la freschezza sostenuta contribuiscono alla leggerezza dell’insieme. Persistente il finale. 89/100                                                

Valpolicella Superiore Idea Bacco 2018 Vicentini                                       

Rigogliosa la dotazione aromatica che è giocata su note di prugna, ribes, lampone, fragola, spezie piccanti, tocco terroso e floreale. L’ingresso sul palato è pieno e ammantato di calore, ben schierati i tannini finemente intrecciati all’acidità e agli sprazzi minerali. 89/100                                                       

Valpolicella Classico Superiore 18 Mizzon                                            

Si intrecciano bacche rosse e nere, pepe in grani, terra bagnata, cola, tabacco al mentolo. Buona la struttura, decisa, tannini compatti e sapidità in bella evidenza. Lungo il finale. 84/100                  

Valpolicella Classico Superiore 2017 Terre di Leone   

Intensa sensazione di ciliegie e more mature alla prima olfazione, quindi una profonda nota balsamica con tabacco, sandalo, pepe in grani a chiudere. Di compiuto equilibrio il palato che rivela tannino vivido e croccante sapidità. 89/100                                                       

Valpolicella Superiore 2017 Burato                                             

L’attacco fa percepire intense note di prugne in confetture, succo di mirtilli e spezie dolci. Bocca di calibrata dolcezza tornita da salivante acidità e tannini vellutati. 89/100                                

Valpolicella Classico Superiore Vecio Brolo 2021 Manara                                          

Olfatto di bacche di cacao, amarene, prugne, spezie e tabacco dolce. Bocca carnosa sorretta da tannini eleganti e piacevole sferzata fresco sapida, vino piacevole, fragrante e fine. 88/100                    

Valpolicella Superiore 2020 Vaona Odino                                     

Olfatto compiuto, intenso e stratificato, amarene, prugne, china, spezie, humus, mentolato. Struttura morbida, assaggio piacevole e fresco, tannini davvero ben gestiti. Buona la persistenza. 88/100                                        

Valpolicella Classico Superiore 2020  San Cassiano                                       

Spande nette sensazioni di cioccolatino alla ciliegia, rose appassite,  eucalipto, noci di cola, arancio candito. Sapidità e freschezza, unite a tannini ben dosati, conferiscono la sorso leggerezza e dinamicità. 88/100                                                 

Valpolicella Superiore Capitel dei Nicalò 2020 Tedeschi                                             

Un penetrante soffio balsamico e speziato introduce a lampone e marasca surmatura, corteccia e cuoio. Tannini di buona caratura e sapidità affilata delineano una struttura importante, corroborata da calore e morbidezza, ottima la persistenza. 88/100                                        

Valpolicella Classico Superiore 2019 Zymè                                           

Olfatto elegante e stratificato, vi si riconoscono more, ribes nero, eucalipto, tabacco da pipa, rabarbaro e un’invitante nota mentolata. Il sorso, di buona concentrazione e cristallina pulizia, si basa su tannini assestati, sul caldo apporto alcolico e sulla lunga persistenza. 88/100                                                    

Valpolicella Superiore Campo Lavei 2020 Cà Rugate

Regala all’olfatto intense note di prugne, ciliegie nere, more, pepe nero, con tocco dio sottobosco e tabacco. La bocca intensa, con una decisa materia è attraversata da intense note minerali affiancate da una freschezza che illumina l’intera persistenza. 88/100

Valpolicella Superiore Casal Vegri 2020 Cà la Bionda                                     

Il naso apre su toni di more e mirtilli maturi, spezie scure, terriccio, tabacco dole, bastoncino di liquerizia. Il sorso, fresco e nitido, si sviluppa lungo il tracciante minerale e sfocia in un finale di grafite di ottima durata, tannino ancora scalpitante. 88/100                                       

Valpolicella Classico Superiore Figari 2020 Villa Spinosa                                          

Olfatto incentrato sul frutto dolce, mirtilli, ciliegie, rose rosse, liquirizia, pepe nero. Ingresso sul palato, morbido e succoso, nobilitato dalla grana dei tannini, ben estratti e fusi nel corpo, e da una robusta spalla acida. 88/100

Valpolicella Classico Superiore San Giorgio Alto 2018 Monte dall’Ora                                             

Miscellanea olfattiva di buona intensità, mora di rovo, cioccolatino alla ciliegia, mirtilli, vaniglia, china e terra bagnata. Palato deciso e intenso, dotato di vivace tannicità e buona sferzata sapida. 88/100                                                

Valpolicella Superiore Mithas 2018 Corte Sant’Alda                             

Raffinato melange olfattivo tracciato da ciliegie e more in confettura, vaniglia, tabacco, foglie di menta e spezie piccanti. Caldo, ricco e molto sapido, morbido e persistente nei risvolti speziati e di erbe aromatiche. 88/100

Valpolicella Classico Superiore Montegradella 2018 Santa Sofia       

Il naso, intenso e ricco, offre note di ciliegie nere, terra umida, ruggine, grafite, spunti resinosi. Sorso di estrema compattezza ed equilibrio, ricco di sapidità e robusto nei tannini eppure lieve, quasi impalpabile nel palato. 88/100

Valpolicella Classico Superiore Caterina Zardini  2021 Campagnola                                    

L’olfatto apre su nuances di frutti rossi, fragoline, spezie scure, floreale. Sorso deciso e ricco ma snello nella silhouette con un gradevole finale che richiama i frutti rossi e spezie dolci. 88/100

Valpolicella Classico Superiore Bio Ruberpan 2020 Pieropan                        

Confettura di ciliegie e lamponi, violatta appassita, lavanda, cacao, moka pennellano il chiaroscuro olfattivo. Gusto caldo e strutturato ma simmetrico e croccante, finale all’insegna di un tannino deciso e dai rimandi speziati e torrefatti. 88/100              

Valpolicella Classico Superiore El Casotto 2020 Spada                                  

Il naso è sintonizzato su note di confettura di visciole, cassis, succo di mirtilli, violetta. L’ingresso sul palato è piacevole, polposo e finemente tannico, arricchito da un’ottima vena fresco-sapida. 88/100

Valpolicella Classico Superiore Campomasua 2019 Venturini

L’olfatto si focalizza sui frutti rossi del bosco, violette, legno di liquirizia, foglie di tabacco, refoli di mentolo. Bocca sapida, in evidenza tannini ben schierati e perdurante freschezza. 88/100     

Valpolicella Superiore 2020 Corte Adami                                   

Concede aromi di ciliegia, more, prugna, cannella, pepe, cacao, finale balsamico. Equilibrato e cremoso all’assaggio, denota freschezza accompagnata da un tannino ben integrato. 88/100

Valpolicella Classico Superiore 2019 Benedetti

Impatto olfattivo delicato ma profondo, netta la frutta rossa matura lampone, mora, fragola, ribes nero, timo, tabacco. Scorre sul palato fresco e seducente, tannini compatti e acidità in bella evidenza. 88/100

Valpolicella Classico Superiore 2019 Pietro Clementi                                        

Impatto olfattivo delicato e profondo, succo di more, ribes, prugne, pepe nero, menta, rosa rossa. Beva vellutata, calda ed equilibrata, buona sapidità e allungo. 88/100                           

Valpolicella Classico Superiore le Sassine 2019 Le Ragose                               

L’olfatto ricorda la succosità delle prugna mature, succo di ciliegie, eucalipto, spezie scure, sbuffo fumè. Sorso di piacevole impatto, in primo piano la piacevole acidità sorretta da tannini altrettanto vivaci ma eleganti. 88/100                                            

Valpolicella Superiore Case Vecie 2021 Brigaldara                              

Olfatto di buona qualità, rimanda a note di frutti di bosco surmaturi, sciroppo di ciliegie, caramelle alla menta. Tramatura gustativa fitta e nitida, disegnata da tannini sottili e da una vena fresco-sapida di lunga durata. 88/100                           

Valpolicella Classico Superiore San Giorgio 2019 Corte Rugolin

Dispensa intense note di amarena, mora, confettura di rosa, ginepro, pepe. Minerale e speziato all’ingresso, nettamente sapido, nonostante l’intensa materia. 88/100

Valpolicella Classico Superiore 2020 Zanoni                                             

Profuma di ciliegie, prugne, cannella, pepe nero, tocco floreale. Morbido e gentile il sorso, piacevole nella sua vivacità acido-sapida, dalla buona persistenza. 88/100

Valpolicella Classico Superiore Cà del Nin 2018 Villabella                                         

Il naso apre balsamico, poi si arricchisce di viole, composta di more, mirtilli sciroppati, spezie piccanti, terriccio, radice di liquirizia. Sul palato, slanciato ed energico, sfoggia ottimi tannini, buona complessità e una lunga persistenza. 88/100

Valpolicella Superiore 2017 Tenuta Chiccheri

Olfatto intenso e complesso, frutti rossi e neri, arancio candito, tocco floreale. Morbido, rotondo e piacevole al palato, persistente. 88/100      

Valpolicella Classico Superiore Squarano 2017 Fumanelli                                   

Sentori di frutti di bosco in confettura, floreale, sitgaro, note mentolate e di moka. In bocca tutto è all’insegna dell’equilibrio, buono il corpo, il tannino ben integrato e la piacevole scia fresco-sapida. 88/100

Tre, il numero perfetto

Tre territori, tre identità, tre racconti. Ca’ Rugate è la cantina che prende il nome dalla collina omonima nel veronese, vicina al centro di Brognoligo, e che produce vini capaci di rendersi vessillo di tre distinte zone d’eccellenza: quella del Soave Classico, della Valpolicella e dei Monti Lessini.

Con più di 100 anni di attività, Ca’ Rugate è un’azienda agricola dalla lunga storia che vede di padre in figlio portare avanti una tradizione, che coincide con la storia della famiglia Tessari. Ai primi terreni di proprietà, nei primi del ‘900, si aggiungono – negli anni – i vigneti in località Monte Fiorentine e la prima cantina attorno al 1950 in località Brognolino; ma è con Michele Tessari, alla quarta generazione, che l’azienda si espande nella vicina Valpolicella, nei primi anni 2000, e nella zona del Lessini Durello, dal 2008, completandosi nei 90 ettari totali di vigneti.

L’impegno nei confronti della sostenibilità ambientale e alla salvaguardia della natura è uno dei cardini della produzione di Ca’ Rugate che, dal 2004, fertilizza le vigne di proprietà con componenti organiche e organo-minerali, oltre a prediligere sempre la raccolta manuale. Questo impegno nasce dalla volontà di voler restituire la tipica identità di ogni territorio, attraverso frutti sani che non necessitino di interventi di correzione sul mosto, portando a vini di carattere e di massima qualità. Dal 2020 i vini di Ca’ Rugate riportano in etichetta la certificazione biologica come ulteriore riconoscimento di un percorso volto alla valorizzazione del territorio veneto e dei suoi prodotti.

La degustazione

Identitari e di specifica peculiarità sono i vini prodotti in ciascuna delle tre zone. Dell’areale del Soave e dei Monti Lessini con suoli vulcanici e un’altitudine di 300 metri, le uve autoctone Durello e Garganega la fanno da padrona, mentre nella Valpolicella, dai terreni calcarei e i 500 m.s.l.m., sono le uve Corvina, Rondinella e Corvinone le protagoniste. La gamma di etichette di Ca’ Rugate rispecchia dunque tre caratteri, declinati tra vini bianchi come il Bucciato, Soave Classico Superiore, e spumanti, come l’Amedeo, Lessini Durello Riserva, fino ai rossi come l’Amarone della Valpolicella Punta 470.

Amedeo Metodo Classico Lessini Durello Riserva DOC 2018

Questo Pas Dosè 100% Durella viene prodotto da uve provenienti da suoli di origine basaltica in località Brenton, nel comune di Roncà. A una fermentazione in acciaio segue l’affinamento in bottiglia per 60 mesi con l’aggiunta di lieviti selezionati. Nelle sue note giallo dorate e brillanti risplende nei sentori agrumati di cedro candito e lime che si alternano a tipici profumi di pasticceria e spezie al naso. Al sorso si esprime teso e vibrante, ritorna la nota agrumata che si corredata di un’acidità tutt’altro che timida rendendo ghiotta la beva.

Bucciato Soave Superiore Classico DOCG 2021

Da uve Garganega questo identitario Soave Classico gode di una macerazione sulle proprie bucce per 24/30 ore per poi affinare per 8 mesi in botti di ceramica. Il color oro antico che risplende nel bicchiere è quello di un vino dalla forte personalità in cui si alternano note di frutta gialla, albicocca e nespola, di fiori d’acacia e di arancio amaro, e una nota di erbe mediterranee. Alla bocca il fiore si rende frutto in sentori agrumati che caratterizzano un vino di buona persistenza, piacevole, intenso e fresco.

Punta 470 Amarone della Valpolicella DOCG 2019

Dall’unione di uve Corvina, Corvinone e Rondinella, coltivate in terreni ricchi di scheletro e calcare situati nella zona collinare di Montecchia di Crosara, fatte appassire in fruttaio per 4/5 mesi e rese mosto che dopo la fermentazione affina in tonneau di rovere da 500 litri per 25/30 mesi, nasce Punta 470. Rosso granato nel bicchiere e espressivo nelle note di ciliegia sotto spirito, rosa appassita e eleganti note speziate, presenta un sorso inconfondibile e tipico dell’Amarone: di corpo e di buona persistenza, lascia la sua firma nella nota di liquirizia e uva appassita.

* I vini della cantina Ca’ Rugate sono distribuiti da Partesa.

Il top wine generato da un errore

Una storia affascinante quella dell’Amarone, top wine leggendario, capace di conquistare il cuore di wine lovers, collezionisti e Premi Nobel, le cui origini riportano al 1936 quando in una cantina di Negrar venne ritrovata una botte di Recioto dimenticata. Il trascorrere del tempo aveva fatto evolvere il vino da dolce ad amaro, creando qualcosa di altrettanto prezioso, generando un vino secco, tannico, di straordinaria profondità e potenza.

I brand vitivinicoli veronesi seppero cogliere l’attimo, dedicandosi con attenzione a questa scoperta, portando l’Amarone nei primi anni ’50 a conoscenza degli appassionati, contribuendo all’affermazione di un grande vino italiano oggi famoso del mondo. La zona di produzione dell’Amarone della Valpolicella DOP comprende, in parte o del tutto, il territorio di 19 comuni in provincia di Verona, dove si possono coltivare le uve Corvina, Rondinella, Corvinone e un 25% di vitigni veronesi a bacca nera, una volta raccolte a mano le uve, seguirà l’appassimento nei fruttai per 120 giorni, la vinificazione e una lenta maturazione, capace di conferire l’elevato grado alcolico e quel sapore secco cosi unico. Il lungo invecchiamento, che può protrarsi per anni o anche decenni, produce un vino da meditazione di elevato pregio, che crea un’aspettativa altissima nel consumatore, mentre il food pairing vira decisamente verso piatti di selvaggina, stufati, stracotti e formaggi a lunga stagionatura.

Estimatori? Tra tutti Gabriele D’Annunzio che al 12 Apostoli di Verona, prediligeva le cantine di Amarone (allora chiamato Acinatico), consigliate dal ristoratore Antonio Gioco e al termine di ogni cena se ne portava a casa qualcuna da porre al sicuro nella cantina del Vittoriale. Anche Ernest Hemingway conoscerà il Valpolicella e l’Amarone al 12 Apostoli, alla Bottega del vino di Verona e successivamente alla Locanda Cipriani di Venezia, durante la stesura di “Addio alle armi”, diventandone un assiduo estimatore. “L’Amarone era la sua medicina preferita”, confermerà in un’intervista Antonio Gioco. Un’indagine su un campione di 1000 consumatori, commissionata dal Consorzio tutela vini Valpolicella a Nomisma Wine Monitor, pubblicata lo scorso febbraio, attesta la buona salute del celebrato vino veronese. Il 2021 è stato un anno eccezionale per le vendite, mentre il 2022 è servito a consolidare, sono calati i volumi e cresciuti i valori delle vendite di Amarone in Italia e nel mondo, confermandone l’autorevolezza nello scenario enologico internazionale. Oltre la metà del fatturato totale (circa 350 milioni di euro) arriva dalla ristorazione, il 43% degli italiani consuma vini Valpolicella al ristorante, mentre l’annata ’22 è stata la seconda più proficua del decennio, con oltre 17 milioni di bottiglie vendute. I mercati esteri apprezzano il top wine veronese, in particolare gli Stati Uniti che nel 2022 hanno avuto un incremento del 24%, a cui seguono Canada (+16%) e Svizzera (+2%). Un rapporto ritenuto ‘privilegiato’ nel 51% dei casi, quello tra clienti e Amarone, che si stappa in occasioni speciali o formali (28%).

Una bottiglia con cui celebrare un evento da ricordare anche per me. Quando devo festeggiare scelgo uno dei miei preferiti, l’Amarone Docg Riserva Sergio Zenato, espressivo di un lavoro importante fatto in oltre sessant’anni di duro lavoro, da questa famiglia di appassionati produttori. Sergio Zenato ha indicato la strada, iniziando a produrre vino nel 1960, a San Benedetto di Lugana, insieme alla moglie Carla, a cui trent’anni dopo è seguita l’acquisizione dei terreni in Valpolicella e l’ingresso in azienda dei figli Alberto e Nadia, che oggi amministrano 95 ettari totali. Verdi filari rigogliosi distribuiti nel cuore della Valpolicella classica, dove i popoli che hanno dominato questi luoghi, gli ordini monastici e le dinastie nobili che si sono succedute, hanno sempre coltivato uva e prodotto vino. Terreni vocati di cui Sergio Zenato aveva pensato anche l’architettura dei vigneti, indicando la direzione dei filari, perché ricevessero tutta l’aria, l’acqua e il sole necessari. L’Amarone Docg Riserva Sergio Zenato è un grande vino, destinato a palati raffinati, realizzato solamente nelle migliori annate, selezionando le uve delle vigne più antiche della zona classica della Valpolicella nel comune di Sant’Ambrogio. Il lungo affinamento di almeno 4 anni in botti di rovere di Slavonia, che può arrivare fino a vent’anni, caratterizza un Amarone fortemente identitario ma moderno, che racconta senza incertezze l’unicità di questi luoghi.

La degustazione

Quello che ci apprestiamo ad assaggiare non senza una certa emozione, è un sorso di storia. Un vino monumentale, da gustare con compagni di tavola capaci di capirne la grandezza, che si ottiene grazie  all’appassimento delle uve sui graticci dopo la vendemmia, una pratica di cui scriveranno Cassiodoro ministro di Teodorico, re dei Visigoti (490-593 d.C.) e successivamente Leonardo Da Vinci, mutata pochissimo in tutti questi secoli. Un procedimento candidato ad ottenere la certificazione di Patrimonio dell’Umanità Unesco, talmente antico da essere precedente alla cultura enologica greca. Al naso sensazioni olfattive di grande suggestione, ci portano alla mente ricordi di amarena sotto spirito, lampone maturo, spezie appena accennate, vaniglia, ma anche cuoio, tabacco e cacao. Al palato evoluto, intenso, ampio, pastoso, morbido, piacevolmente tannico, con entusiasmanti e raffinati ritorni vinosi, ma anche un’inaspettata acidità e freschezza e tanta eleganza, che lo rendono estremamente contemporaneo. Da servire a una temperatura consigliata di 16°.

Vitigni: 85% Corvina, 10% Rondinella, 5% Oseleta e Croatina

Suoli: prevalentemente cretaceo, calcareo

Allevamento: Guyot

Zona: S. Ambrogio, nel cuore della Valpolicella Classica

Abbinamento: la lasagnetta al ragù di faraona, con fondente di taleggio; e il coniglio avvolto nella pancetta con purea di patate al timo, del Ristorante Quercus – Tenuta dell’Annunziata a Uggiate Trevano (Como).

Prezzo: 90€

E se vi è piaciuto, ecco tre etichette affini, che ho trovato curiose e interessanti:

Sforzato Valtellina Carlo NegriNino Negri

Sudtiroler LagreinUnterganzner Lamarein

Graticciaia Rosso I.G.P. SalentoAz. Agricola Vallone