Passione Gourmet Recensione Archivi - Pagina 206 di 220 - Passione Gourmet

Rust en Vrede, Chef David Higgs, Stellenbosch, South africa, Alberto Cauzzi

Recensione Ristorante

Il Sudafrica è terra ricca di contrasti, ma non in cucina. Un Paese che ha alle spalle un tremendo periodo di conflitti razziali ma che ora sembra essere indirizzato verso una buona e sana evoluzione della società. Se però vi levate il velo del turista superficiale e tentate di approfondire, con piglio arguto, il reale stato dell’integrazione Sudafricana beh, forse non tutto è oro quel che luccica. Ancora tanta strada c’è da fare, e soprattutto sarebbe importante contribuire in maniera fattiva, da parte della componente bianca della popolazione, nella piena emancipazione del popolo africano originario, non lasciandolo in balia delle sue contraddizioni e del suo retaggio atavico ormai consolidato. (altro…)

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Alle volte ci sono locali che vengono discriminati per i più svariati motivi. Diciamoci la verità, tra noi gastro-girovaghi ci sono dei razzisti del palato mica da ridere. Una delle discriminazioni più frequenti (e mi metto anche io in pole position) è legata al fatto che il tal ristorante (ma può valere anche per il cinema o la musica) piaccia a tutti. La cosa ci mette indiscutibilmente sul chi va là: vedere nel parcheggio sfilate di Ferrari o Porsche dei cummenda o degli imprenditori di turno ci mette i brividi, non dite di no. E’, non sempre, ma spesso, un errore madornale.
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L’insegna cita “Sulle tracce del gusto”, una dichiarazione di intenti che lascia ben sperare e che connota in modo chiaro le vere priorità di questo progetto gastronomico. (altro…)

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Nomen Omen : Yau(at)cha è un acronimo in cui è contenuto il nome di Allan Yau, il fondatore di questo locale come del suo gemello, il famosissimo Hakkasan. Oggi Mister Yau ha ceduto la sua attività, anche se si dice che da queste parti, come dal gemello, si possa degustare la migliore cucina cinese della città. Sarà, ma io sono rimasto non poco perplesso. Mi è sembrata tanto una mangiatoia di lusso, una seppur blasonata e raffinata catena di montaggio, in cui senza ombra di dubbio stagliano i Dumpling (come si dice da quelle parti) o dim sum (nome più correttamente originale) come preferite. Preparati in decine e decine di varianti, con cotture differenti, alla piastra, al vapore, alla griglia. (altro…)

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Limpido. Netto. Equilibrato.
Per tutto il pasto questi aggettivi mi sono venuti in mente in modo ricorrente.
Lo chef è uno che ha le idee chiare ed ha forma e tecnica per farle trasparire appieno.
Non poteva che essere così avendo collaborato a lungo con Geert Van Hecke al De Karmeliet e con Sergio Herman all’Oud Slouis, due modi di intendere la grande gastronomia molto diversi tra loro, o forse no.
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