Passione Gourmet Recensione Archivi - Pagina 201 di 220 - Passione Gourmet

Matsalen, Chef Mathias Dahlgren, Stoccolma(S), Norbert

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Recensione ristorante.
Matsalen.
La sala da pranzo.
Nomen omen.
Nella scelta del nome la stessa spartana essenzialità della cucina.
Dritta al cuore del gusto.
In souplesse, senza apparente sforzo alcuno, con personalità pura, Dahlgren arriva al centro del sapore.
Senza fronzoli, come l’edificio, un ramo del Grand Hotel di Stoccolma, e la sala che ospitano il ristorante. Di eleganza lineare, rigorosa, senz’altro scandinava: parquet a terra, pareti bianche, sofà Chesterfield da un lato della seduta e sedie di design dall’altro et volià.
Il resto?
Dai fornelli.
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Recensione ristorante.
Gattò a Milano. Parafrasando l’incipit dei proprietari che trovate sul loro sito dentro questo locale c’è un tantino di Napoli, un pezzettino di Francia, molta informale allegria. Ci tengono a sottolineare che qui si fa cucina “casalinga”, nel più nobile ed alto senso del termine. “Questo Gattò non è un ristorante, ma è un pochino come se fosse casa vostra”, ribadiscono. Ed in effetti qui al Gattò troverete una cucina molto casalinga ed alla mano. Una ventata innovativa, che speriamo perduri ed anzi si rinforzi, l’hanno portata due giovani ragazzi milanesi, freschi di diploma all’Alma. Hanno preso le redini della cucina in mano da poco, ancora qualche piccola ingenuità, vuoi per gli abbinamenti, vuoi per le proporzioni tra condimento ed elemento principale, vuoi per qualche piccolo peccato veniale di cottura, ma la strada, seppur in salita, appare confortante. Quando metteranno la loro impronta anche sui piatti che sono in carta e sono inamovibili, perché legati alla storia ed alla tradizione della proprietà, e quanto sistemeranno alcuni dettagli di preparazione sono certo che ci riserveranno piacevoli e gradite sorprese. Intanto vedere due giovanissimi ai fornelli, servire il pasto per 20/30 alle volte 50 coperti con entusiasmo, passione, voglia di fare e tanta umiltà è decisamente piacevole ed invogliante. Non fate mancare i vostri consigli e suggerimenti, voi avventori che varcherete la soglia del Gattò, i ragazzi vi ascoltano, e così potranno crescere. Bella l’aria che si respira nel locale, un neo bistrot che è anche un po’ negozio, peccato per quel cattivo odore che ogni tanto, complice forse una cattiva aerazione, vi arriverà al tavolo, di fronte alla piacevole cucina a vista.
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Recensione ristorante.

Tornare sulla terrazza de L’Accanto del Grand Hotel Angiolieri, in una calda e soleggiata giornata di primavera, riconcilia con il mondo, davvero. Tutto sembra più bello da quassù, ad un centinaio di metri di altezza, a picco sulla piana di Marina di Seiano. Scorgiamo dinanzi a noi, come un puntino, la Torre di Gennaro Esposito, più in là il Golfo di Napoli ed il Vesuvio. Straordinario. (altro…)

Recensione ristorante.
Un altro pezzo di storia d’Italia. Da tagliare a fette.
Un modo arguto per far corrispondere alle grandi maison d’oltralpe un valido equivalente nazionale è senz’altro quello di trasformare le nostrane grandi maison, di cui il nostro paese abbonda copiosamente, legate a questo o quel presidio, costruendoci intorno un’offerta gastronomica, e non solo, di adeguato livello.
La ricetta sembra semplice, non so se micro e macro economicamente fondata, fatto sta che qualcosa si muove.
La famiglia Spigaroli, che praticamente è sinonimo di culatello, ha percepito da tempo che l’air du temps è matura per diversificare l’offerta ed ha aggiunto, da un anno e mezzo circa, all’onesta trattoria da anni presente nel paese ed alla cinquantennale attività dell’azienda agricola, le camere ed una splendida e luminosa sala, ricavata ex novo da sapienti e pazienti lavori di ristrutturazione, con tanto di cucina in ghisa al centro, dove gustare una cucina più rifinita.
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Quanti sono i ristoranti che possono vantare una grande tradizione familiare e che da mezzo secolo sono in grado di lasciare ricordi indelebili nei cuori delle persone? Beh, pochi. Molto pochi. Ma in Italia ce n’è uno. Forse il più storico e longevo di tutti. E’ il luogo di Aimo e Nadia Moroni che l’anno prossimo compie cinquant’anni tondi tondi; cinquant’anni che non si fanno affatto sentire, dato che il livello di questa cucina nel corso di mezzo secolo di onoratissima attività è stato un crescendo. Non occorrono tante parole per descrivere l’intensa esperienza gastronomica che si prova a questa tavola in cui si percepiscono sapori cristallini ed incisivi, frutto di uno studio totale del territorio e dei suoi prodotti, che ripercorrono l’essenza di tutte le regioni italiche rielaborate con tecnica ed estro, per un risultato apparentemente nuovo al palato, ma che stimola i più cari ricordi.

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