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Lux Lucis

Valentino Cassanelli è senza ombra di dubbio un talento. Dichiariamo l’assassino all’inizio, perché siamo stati davvero molto colpiti dalla sua eleganza in cucina, dalla sua mano tenue nel dominare e gestire gli equilibri millimetrici tra i vari -e molto originali- ingredienti presenti nei suoi piatti. Ma ciò che più ci ha colpito è stato sicuramente il suo capolavoro di gestione delle texture, molto originali, sempre piuttosto turgide ed intrinsecamente espressive della materia e dei suoi sapori.

Una cucina molto tecnica quanto difficile, e in molti passaggi ci siamo accorti di quanti rischi il cuoco emiliano, poco più che trentenne, si prenda in questa direzione. L’unica perplessità quindi è proprio legata alla costanza; a come farà a gestire, a sala piena, questo tripudio di sapori che facilmente sfuggono se non dosati e gestiti con la sensibilità di un grande. Come appunto Cassanelli è e sarà certamente.

Dicevamo una cucina tecnica, ma al contempo molto emozionante. La sua esperienza alla corte di Cracco-Baronetto è evidente. Mai nulla di più che sussurrato, con piatti sempre poco contrastati, tendenzialmente armonici ma che trovano una compiutezza palatale decisamente unica e distintiva.

Una cucina riflessiva ma al contempo molto diretta, e buona. Divertente, accattivante ma molto profonda e concreta. Prendiamo ad esempio la triglia, la cui consistenza è da annoverare tra le nuove forme espressive di una originale textura. Turgida ma morbida, sapido-iodata ma dolce, fantastica! E poi l’ostrica, figlia di abbinamenti arditi ma dosati con mano superiore e profondamente prorompente.

Non troppe tecniche à la page oggigiorno. Ma tanta originalità e tanti spunti davvero molto personali. A Valentino l’ulteriore sfida: stabilizzare e riuscire a rendere costantemente intriganti le sue preparazioni. I fuori giri, per il rischio corso, ci stanno, ma devono essere calcolati.

Un plauso doveroso all’ottimo servizio capitanato da Sokol Ndreko, restaurant manager ma anche sommelier di rara eleganza e personalità, che ha accompagnato i piatti dello chef con abbinamenti intriganti, originali e molto personali.

Insomma, una visita a questo ottimo luogo gourmet non può mancare.

Polvere di gamberi, olive, aglio. Una interessante partenza, forse solo da rivedere nelle proporzioni e negli arnesi di degustazione. Ma già si intravede una tecnica al servizio del gusto e un piglio avanguardista interessante.

Lux Lucis, Forte dei Marmi, chef Valentino Cassanelli

Aperilux, il primo virtuosismo di Sokol Ndreko.

Lux Lucis, Forte dei Marmi, chef Valentino Cassanelli

Lux Lucis, Forte dei Marmi, chef Valentino Cassanelli

Pomodoro, virgin mary, shiso e liquirizia… boom!

Lux Lucis, Forte dei Marmi, chef Valentino Cassanelli

Un vero colpo da maestro. Triglia al pino marittimo con alghe e mare. La cottura della triglia, più shockata che cotta, la rende di consistenza e sapore unici. Abbinamenti coerenti e centrati.

Triglia, Lux Lucis, Forte dei Marmi, chef Valentino Cassanelli

Un’ostrica al vapore con agro di scalogno e zafferano. Senso del gusto e proporzioni millimetriche rispettate, per un risultato davvero interessante.

ostrica, Lux Lucis, Forte dei Marmi, chef Valentino Cassanelli

Pane di farina di farro e grano saraceno e all’olio di oliva e mais.

pane, Lux Lucis, Forte dei Marmi, chef Valentino Cassanelli

Un intruso per il dopopranzo.

sigaro, Lux Lucis, Forte dei Marmi, chef Valentino Cassanelli

Fenomenale negli equilibri e nei tenui ma fermi sapori lo sgombro al profumo di caffè con crema di lumache e mela cotogna. Idee e originalità… con al centro il gusto.

sgombro, Lux Lucis, Forte dei Marmi, chef Valentino Cassanelli

sgombro, Lux Lucis, Forte dei Marmi, chef Valentino Cassanelli

Gnocchi di patate e alici con infuso di capperi e puntarelle.

gnocchi, Lux Lucis, Forte dei Marmi, chef Valentino Cassanelli

alici, Lux Lucis, Forte dei Marmi, chef Valentino Cassanelli

puntarelle, Lux Lucis, Forte dei Marmi, chef Valentino Cassanelli

Ombrina al mandarino affumicato, bietola e tartufo bianco.

ombrina, Lux Lucis, Forte dei Marmi, chef Valentino Cassanelli

Di elegante e pertinente sapidità i Fasolari con olio di nocciola e moka di ceci.

casolari, Lux Lucis, Forte dei Marmi, chef Valentino Cassanelli

fasolari, Lux Lucis, Forte dei Marmi, chef Valentino Cassanelli

Un passaggio forse leggermente fuori contesto il cotechino con gambero al frutto della passione e polenta.

cotechino, Lux Lucis, Forte dei Marmi, chef Valentino Cassanelli

Un piatto che forse è stato penalizzato da un lieve errore di esecuzione, ma che nasconde spunti interessanti. Qui però ancora una volta si dimostra come Cassanelli si prenda dei rischi notevoli in cucina, che possono generare risultati interessanti ma anche alcuni passaggi che lasciano perplessi. Linguine allo zenzero, cacao e testina di vitello.

linguine, Lux Lucis, Forte dei Marmi, chef Valentino Cassanelli

Stupefacente anatra glassata, carciofi e carbone. Da eliminare il tentacolo troppo marmorizzato, che richiama l’intenso brodo-fondo.

anatra, Lux Lucis, Forte dei Marmi, chef Valentino Cassanelli

Refresh.

refresh,Lux Lucis, Forte dei Marmi, chef Valentino Cassanelli

Ottima millefoglie di panettone, sorbetto ai cachi e schiuma di latte.

millefoglie, Lux Lucis, Forte dei Marmi, chef Valentino Cassanelli

millefoglie, Lux Lucis, Forte dei Marmi, chef Valentino Cassanelli

La piccola pasticceria.

piccola pasticceria, Lux Lucis, Forte dei Marmi, chef Valentino Cassanelli

piccola pasticceria, Lux Lucis, Forte dei Marmi, chef Valentino Cassanelli

Gli esaltanti abbinamenti ai piatti, in rigoroso ordine di apparizione.

vino, Lux Lucis, Forte dei Marmi, chef Valentino Cassanelli

vino, Lux Lucis, Forte dei Marmi, chef Valentino Cassanelli

vino, Lux Lucis, Forte dei Marmi, chef Valentino Cassanelli

vino, Lux Lucis, Forte dei Marmi, chef Valentino Cassanelli

vino, Lux Lucis, Forte dei Marmi, chef Valentino Cassanelli

vino, Lux Lucis, Forte dei Marmi, chef Valentino Cassanelli

vino, Lux Lucis, Forte dei Marmi, chef Valentino Cassanelli

vino, Lux Lucis, Forte dei Marmi, chef Valentino Cassanelli

vino, Lux Lucis, Forte dei Marmi, chef Valentino Cassanelli

vino, Lux Lucis, Forte dei Marmi, chef Valentino Cassanelli

Al Louis XV a Montecarlo bisogna sfoderare il meglio del meglio per potersi presentare al cospetto di tanto lustro borghese. Una Berluti ai piedi ? Un Patek Philippe al polso ? Una Aston Martin db4 sotto … ehm ?
Ma no … non serve tutto questo per sognare, per vivere un’atmosfera magica, eternamente elegante, irriverentemente borghese. Il Ristorante simbolo di Montecarlo è un sogno, accessibile e possibile, anche una sola volta nella vita.
Qui il tempo sembra rarefatto, rallentato. Tutto si muove attorno a te, in quella place du Casinò, i minuti trascorrono quasi fossero ore. Ecco! Una signora che scorre via con la sua utilitaria … una Mercedes … AMG 63. E lì! Caspita! Una Lamborghini Diablo, da cui scendono un paio di gambe che anche James Bond in Octopussy si sarebbe sognato. In un altro angolo una signora d’altri tempi, fasciata nel suo Chanel d’ordinanza, attende il suo Chauffeur per tornare verso casa, dopo la rigorosa pausa tè con le amiche. Anche il tempo uggioso e triste di Milano lascia lo spazio ad un inconfondibile e terso cielo azzurro, che rimane tale anche all’imbrunire. Con una temperatura calda, ma non troppo, anche il meteo qui è raffinato, al pari della sciarpa di chiffon di seta della signorina che ci sfila accanto.
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