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Dopolavoro Dining Room

Non si è badato davvero a spese per l’apertura del primo JW Marriott italiano.
E non solo per la ristrutturazione, affidando i lavori alla felice mano dell’architetto Matteo Thun.
Tutto, dal personale ai servizi offerti al cliente, denota la grande ambizione di questa nuova realtà nel panorama dell’hotellerie veneziana.
Il settore ristorativo è senza dubbio uno dei aspetti più curati di questo resort nato nell’Isola delle Rose: sono 4 i ristoranti della struttura e alla guida di quello di punta, il Dopolavoro dining room, è stato chiamato Giancarlo Perbellini.
Lo chef veronese ha selezionato la brigata di cucina ponendo in cabina di regia Federico Belluco, già al suo fianco a Casa Perbellini.
Il risultato è già di tutto rispetto nonostante il mese di luglio sia stato “l’anno zero” per questa brigata e questo ristorante: è infatti questo il primo menù pensato completamente dalla brigata. Non quindi una riproposizione fedele dei grandi classici dello chef Perbellini, ma un menù ideato completamente ex novo per il nuovo pubblico da Belluco e il suo team, ovviamente con la supervisione dello chef veronese.
Una scelta coraggiosa ma coerente, non volendo importare un format di cucina pre-definito, ma desiderando adattare l’idea di cucina di Perbellini al nuovo contesto lagunare.
Quindi ingredienti locali (per le verdure sono a disposizione gli orti di questa isola particolarmente fertile) e reinterpretazione di ricette della tradizione veneziana, nel tentativo di contestualizzare il più possibile la cucina del Dopolavoro.
Non una fotocopia di altri locali della galassia Perbellini, ma un locale completamente nuovo, con l’ambizione di allargare la clientela (ad oggi prevalentemente alberghiera) e di potersi porre come riferimento nel panorama ristorativo veneziano.
Non sarà una facile missione, perché qui il cliente dovrà venire esclusivamente per il cibo, non essendoci al Dopolavoro una vista su Venezia come quella del ristorante più informale al 4° piano della struttura.
Quindi dovranno essere cibo e servizio a fare la differenza.
Sul secondo sono state giocate carte altrettanto importanti: il sommelier, Ottavio Venditto, miglior sommelier d’Italia AIS 2014, ha un entusiasmo contagioso e sa comunicare il vino in maniera convincente e coinvolgente. Non da meno il restaurant manager Nicola Abbattista, professionista di grande esperienza internazionale.
Allora il tasto su cui spingere ancora è proprio il mantra di Giancarlo Perbellini: gusto, gusto, e ancora gusto.
Piatti come il polpo alla plancia, il carpaccio di manzo o la crostatina inversa vanno in questa direzione: puliti, semplici, gustosi. Il resto della carta deve seguire questa logica, arrivando a concentrare in maniera più convincente i sapori e lasciando la scena agli ingredienti selezionati.
Così il ristorante potrà diventare non solo una bandiera del made in Italy per la numerosa e variegata clientela straniera, ma anche un riferimento per il cliente italiano alla ricerca di una cucina di qualità in una scena difficile come quella veneziana.
La visita è già più che consigliabile: fatevi portare da San Marco all’isola con la navetta dedicata, assicurandovi di arrivare con buon anticipo per potervi gustare un aperitivo all’ultimo piano dell’albergo, con una vista che spazia a 180° sulla splendida laguna veneziana.

Data la recentissima apertura, abbiamo preferito non assegnare il voto ma mantenere sospesa la valutazione, in attesa di ulteriori visite con tutti gli elementi al dovuto regime.

La ristrutturazione dell’edificio originale, datato 1936, è stata molto rispettosa dell’impianto originale.
Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
E’ presente anche uno scoperto per le serate più fresche.
Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
Uno degli orti a disposizione della cucina.
orto, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
L’interno del locale, bello ma un po’ freddo. Andrà sicuramente personalizzato col tempo.
Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
C’è anche una sala privata.
Sala privata, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
interno, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
Burro buonissimo…
burro, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
…e olio siciliano in degustazione.
olio siciliano, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
Appetizer:
Polenta, baccalà e peperone.
Pane al latte fritto, vitello e salsa tonnata.
Rapa e ricotta.
Pane e acciuga.
Appetizer, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
In abbinamento: Ruinart Blanc de blancs.
Champagne, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
Ricciola marinata con emulsione di cozze al “gratin”.
Ottima l’idea, che richiama la textura di una cotoletta, ma l’eccesso di pane penalizza il gusto del pesce.
ricciola marinata, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
In abbinamento: Soave Classico “Monte Carbonare” 2013 Suavia.
vino, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
Carpaccio di manzo, emulsione di funghi estivi, rucola e senape.
Un grande piatto: partendo da un simbolo della tradizione veneziana (il mitico Carpaccio di Cipriani) si arriva a un piatto assolutamente moderno, dove è la concentrazione dei sapori ad essere protagonista (funghi di 5 diverse varietà ed emulsione della loro acqua).
Carpaccio di manzo, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
In abbinamento: Carjcanti 2011 Gulfi.
Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
Zucchine in saor, fiore in tempura e burrata.
Base di cipolla di Tropea, zucchina cruda, cotta e fritta, burrata, fiore di zucchina fritto
Da rivedere le proporzioni tra le varie componenti.
zucchine in saor, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
In abbinamento: Sauvignon “Pière” 2013 Vie di Romans.
vino, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
Scampi alla “busara”.
Altra rivisitazione di un classico veneziano.
scampi alla busara, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
In abbinamento: Pinot bianco Vorberg 2013 Cantina di Terlano.
vino, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
Mezze lune di crème brulèe al mais tostato, storione marinato e caviale.
L’unico piatto di Casa Perbellini proposto anche a Venezia: sempre ottimo.
mezze lune, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
In abbinamento: Terre alte 2012 Livio Felluga.
vino, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
Trancio di branzino, insalata di fagioli cannellini e salsa al Verdisio.
Semplicità e gusto.
Trancio di branzino, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
In abbinamento: Ribolla gialla 2010 Damijan Podversic.
vino, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
Polpo alla plancha, lardo e maionese al rafano.
Il piatto più convincente della serata: pochi ingredienti per un risultato esplosivo. Un cicchetto vestito a festa.
In abbinamento: Pinot nero “Vigna S.Urbano” 2011 Hofstatter.
polpo alla plancha, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
Petto d’anatra in agrodolce di camomilla, pane speziato e naoni.
Tecnicamente corretto ma un po’ confusionario.
Petto d'anatra, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
In abbinamento: Solare 2007 Capannelle.
vino, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
Sorbetto, gelatina di pesca, noce Pecan.
Bellini.
sorbetto, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
Crostatina inversa.
Il dessert migliore: Gelato di rabarbaro, pistacchio e fragola, pistacchi, frolla. Bello e buono.
Crostatina inversa, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
Crema di riso al latte, albicocche, mandorle e rosmarino.
Crema di riso al latte, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
Ananas, formaggio caprino e pan di spezie.
ananas formaggio caprino, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
Tiramisù di oggi.
Tiramisù, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
In abbinamento ai dessert: Malvasia delle Lipari Capofaro 2013 Tasca d’Almerita.
vino, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
Piccola pasticceria (ottima la frutta osmotizzata).
Piccola Pasticceria, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
Piccola Pasticceria, Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
Da non perdere, prima di cena, la vista dal 4° piano dell’Hotel, che spazia su tutta la laguna.
Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia
Dopolavoro Dining Room, Chef Federico Belluco, Giancarlo Perbellini, Isola delle Rose, Venezia

JW Marriott, il settore lusso di Marriott International, ha scelto Venezia per aprire il suo primo Resort italiano. Non è un brand molto conosciuto al pubblico italiano: facile associarlo agli hotel business 4 stelle della costellazione Marriott.
Ma quello del JW è tutto un altro mondo: alberghi e resort di altissimo profilo, in grado di competere con i grandi marchi dell’hotellerie di lusso internazionale come Four Seasons o Park Hyatt.
La scelta della proprietà è ricaduta su un’isola a 20 minuti di barca da Piazza San Marco, Sacca Sessola, meglio conosciuta come Isola delle Rose.
Isola artificiale, costruita nel 1870 con il materiale degli scavi per il porto commerciale di Santa Marta, nei primi anni del 900 divenne sede di un sanatorio e nel 1936 (fino al 1980) dell’ospedale pneumologico Achille De Giovanni: pare che quest’isola, per la sua particolare collocazione tra laguna e mare, goda di un clima e un’aria particolarmente favorevole, fatto che permette la crescita di piante altrove difficili da trovare in laguna (ad esempio ulivi).
L’opera di recupero, affidata allo studio di Architettura di Matteo Thun, è stata maestosa, dato che l’isola versava in uno stato di completo abbandono.
Il recupero è stato molto rispettoso dell’impianto originario: il parco di 12 ettari è un piccolo gioiello nella laguna veneziana, tra ulivi, palme, tigli, pini e ippocastani. Caratteristica unica in laguna è la totale mancanza di mura di cinta intorno all’isola: c’è quindi la possibilità di vedere la laguna o Venezia da ogni punto della proprietà.
Le strutture ricettive sono diverse, sparse per la tenuta: grazie a questa caratteristica, il resort non ci è sembrato mai affollato, anche se ad occupazione quasi completa.
In quello che era il corpo centrale dell’ospedale è stato realizzato l’hotel: un palazzo figlio del razionalismo anni ’30 che accoglie 4 tipologie di camere, dalla deluxe alla premium suite.

La hall.
hall, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
Hall, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
L’albergo ospita anche una galleria d’arte.
Galleria D'arte, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
La Junior Suite è molto spaziosa, con terrazzo vista parco/laguna e bagno con vasca e doccia.
Junior Suite, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
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JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
bagno, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
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vasca da bagno, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
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JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
Macchina del caffè Illy e salatini Eataly.
JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
salatini eataly, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
La terrazza vista parco.
terrazza, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
Vista, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
Al 4° piano dell’hotel è presente la terrazza più bella del resort, con una piscina (in verità molto piccola) con vista a 360° sulla laguna, un ristorante e un bar.
quarto piano, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
Terrazza, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
La cucina del ristorante Sagra.
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Vista.
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Molto interessante la tecnica di ristrutturazione usata per “La residenza”, 11 camere, alcune con piscina privata vista Venezia: “box in the box”, costruendo cioè i nuovi volumi all’interno delle antiche mura (che da sole non avrebbero potuto reggere il peso della nuova struttura). A nostro avviso, una delle camere più belle che aci sia capitato di vedere.
residenze, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
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Piscina privata vista Venezia.
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Completano l’offerta “La maisonette”, “L’uliveto” e una grande villa privata con piscina “Le Rose”.
Una camera della struttura “La Maisonette”: su due livelli, la parete della camera al primo piano è completamente vetrata per consentire la vista sulla laguna e Venezia.
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La piscina privata.
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Oltre a quella sul tetto dell’hotel, è presente anche una seconda piscina nel parco (anche questa costruita di dimensioni contenute per vincoli ambientali) e una terza all’interno della GOCO Spa.
Il parco è davvero tutto da scoprire.
JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
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JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
C’è anche la Chiesa.
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Splendidi lampadari.
lampadari, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
Una struttura davvero di alto livello, ma molto informale nell’approccio.
Tra i ristoranti figura anche la “Dispensa”, in cui vengono organizzati corsi di cucina e vengono venduti alcuni prodotti, rigorosamente made in Italy.
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Il ristorante Dopolavoro, guidato da Giancarlo Perbellini.
Dopolavoro Perbellini JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
Nel ristorante al piano terra dell’Hotel vengono serviti colazione e pranzo.
Molto buona la colazione (sempre compresa nella tariffa della camera), anche se è migliorabile la distribuzione dei prodotti che risulta un po’ confusionaria.
JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
sala, JW Marriott Venezia, Isola delle Rose, Venezia
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Ci sono alcuni dettagli da sistemare (qualche vetro o scala non perfettamente pulita), ma, essendo una struttura aperta da soli due mesi, sono peccati veniali.
Le camere base si collocano in una fascia di prezzo molto competitiva tra i 5 stelle veneziani (si parte da 370 euro) e il fascino dell’isola è incontestabile.
Il vantaggio è quello di poter godere della tranquillità e della pace dell’isola privata rimanendo a soli 15 minuti da piazza San Marco (la navetta è gratis ed attiva per tutta la giornata).
Punti di forza: il verde, gli ampi spazi, la SPA e la ristorazione (con servizio in camera 24h/24h).
Punti di debolezza: le piscine di piccole dimensioni.
Indiscutibilmente un altro grande indirizzo nel panorama alberghiero veneziano.