Passione Gourmet di Giovanni Gagliardi Archivi - Passione Gourmet

Sud

Marianna Vitale incarna al meglio, insieme a Lino Scarallo di Palazzo Petrucci (di cui non a caso è stata per qualche tempo stretta collaboratrice), quella che si potrebbe definire la nouvelle vague della cucina napoletana.
Nel panorama gastronomico piuttosto desolante di Napoli e dintorni, dove da trent’anni continuano a proporsi gli stessi piatti preparati nello stesso modo (qualche volta bene, più spesso male), oggi Sud alla pari di Palazzo Petrucci (e non contando la Taverna Estia per noi su una categoria ancora superiore) costituisce un sicuro punto di riferimento per chiunque voglia andare oltre la stanca (e il più delle volte sciatta) riproposizione dei piatti della nonna così diffusa in città.
Il ristorante, fortemente voluto con coraggio e passione da Marianna e da Pino Esposito, che con grande perizia e professionalità si occupa della sala, sorge a Quarto, appena fuori Napoli, in direzione nord. Il contesto non è proprio il massimo, soprattutto per chi, ci viene da pensare, intende fare ristorazione fuori dagli schemi. Tutt’intorno è un pullulare di battesimifici, matrimonifici, enormi casermoni, improvvisate pizzerie in cui regna la “Quantità”. E di Qualità neanche l’ombra.
Eppure, è un lunedì sera e il ristorante è quasi al completo. Miracoli che solo la professionalità, il duro lavoro, il talento riescono a fare. Anche in un momento in cui la crisi sembra non voler dare scampo a nessuno. Chapeau.
Gli interni, in cui domina il bianco, sono moderni e curati. Spicca la piccola cucina a vista in cui è possibile ammirare Marianna e la sua piccola brigata muoversi alla velocità della luce con la precisione di un orologio svizzero.
In sala Pino gestisce con grande gentilezza e disponibilità un servizio impeccabile anche se, causa pienone, forse un po’ dilatato nei tempi.
La cucina, di impronta essenzialmente marinara, trae spunto dalla tradizione per rielaborarla con intelligente (ma moderata) creatività. Le materie prime utilizzate (anche le più povere) sono il meglio che quell’immenso giacimento di eccellenze che è la Campania riesce ad offrire. Provare per credere il Rosmarino al pomodoro, dedicato a tutti quelli che … “i pomodori non sanno più di niente”.
Interessante la possibilità offerta ai clienti di costruirsi un proprio percorso di degustazione di cinque portate tra tutte quelle presenti in Carta (a 42 Euro, ma per tutto il tavolo …). In alternativa si può scegliere da una carta ricca in cui a farla da padrone è il pesce. Ma non il solito. Qui troverete anemoni di mare, polpessa, quinto quarto di calamaro, pesce azzurro, il meglio che il Mar Tirreno riesce ad offrire.
Grandi, poi, sono i primi piatti, realizzati in maniera perfetta come qui tradizione impone. In particolare Anemoni è candidato per noi a vincere il premio di spaghetto dell’anno. Ma è la cucina in generale a convincere, anche se, in qualche piatto, a nostro parere la componente grassa potrebbe essere alleggerita.
Meritano, infine, una menzione le selezioni di salumi e formaggi -del territorio e non solo– ed una intelligente carta dei vini.
L’obiettivo di restaurare, senza rinnegare, la grande tradizione della cucina partenopea di mare, ci pare centrato.
Ad Majora

L’esordio è nel senso della freschezza: maionese di ricci di mare con peperoni verdi.

Rosmarino al pomodoro con gelato al basilico e provolone del monaco: siamo a Napoli, ecco Sua Maestà il Pomodoro.

Spaghettoni ricci di mare e mozzarella. Lo spaghetto con i ricci è ottimo, l’aggiunta della mozzarella che aumenta la grassezza del piatto ci sembra discutibile.

Anemoni. Un brava convinto a Marianna per aver recuperato alla cucina gli anemoni di mare. Un grande piatto di pasta!

Un po’ ridondanti le Linguine crema d’uovo, zucchine, bottarga di muggine e fave di cacao. Molto condite, impegnativo per il palato il terzetto uovo, bottarga, fave di cacao.

Polpo e polpessa fritti su insalatine. Impeccabile.

Cheese-cake di baccalà profumata al finocchietto con ceci, pomodori confit e buccia di limone. Delicato.

Crema inglese al cacao amaro, crumble alla frutta secca e gelato allo zenzero. Dessert molto goloso, ma anche molto caratterizzato. In parole povere: per amanti dello zenzero.

Recensione Ristorante

Fabrizio Tesse, come i gourmet più informati certamente sapranno ha legato il suo nome, tra l’altro, a due realtà assai diverse ma entrambe di primissimo piano nel panorama recente della ristorazione italiana. E’ stato, infatti, al fianco di Fabio Barbaglini in quell’indimenticabile oasi di buon gusto e ricerca che fu il Caffè Groppi e, più di recente, da numero due di Antonino Cannavacciuolo ha contribuito a rendere Villa Crespi il grande ristorante che oggi è.

Insomma, avrete capito, il ragazzo ha stoffa da vendere e dagli inizi di quest’anno ha deciso di partire con una nuova iniziativa in cui assume in proprio la responsabilità della cucina. Per farlo, non si è allontanato molto da Villa Crespi. La Locanda All’Agnello infatti, che nasce dalla ristrutturazione di uno degli edifici più antichi del paese, è proprio al centro dell’incantevole paesino di Orta San Giulio sulle sponde del suggestivo e romanticissimo Lago di Orta.

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Questa valutazione, di archivio, è stata aggiornata da una più recente pubblicazione che trovate qui

Recensione Ristorante
Con il suo Vicolo a Corsico era stato una delle rivelazioni della ristorazione lombarda tra il 2004 e il 2005. Lui è Cristian Magri, curriculum di tutto rispetto con esperienze da Marco Pierre White, Cracco e, soprattutto Aimo Moroni. Cuoco giovane e bravo, insomma, per cui, quando nel 2008 ci fu la notizia che per il rilancio dello storico Savini in Galleria a Milano, la proprietà aveva pensato proprio a lui, non ci si stupì più di tanto. Anzi, la scelta pur sembrando coraggiosa vista la giovane età di Cristian, sembrò assolutamente azzeccata visto il talento già dimostrato dal nostro. Purtroppo proprio quando si iniziava a favoleggiare sul nuovo corso del Savini, arrivò la notizia che, dopo meno di un anno dall’inizio dell’avventura, a causa di incomprensioni con la proprietà Cristian Magri lasciava.
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