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Prime Uve Invitational Barbecue Championship 2018 – Quarta Edizione

“Bbq is not a verb, Bbq is not grill, Bbq is meat… special meat” cantano Rhett&Link nella canzone The BBQ song. Sì, perché se la griglia è un modo per cuocere rapidamente la carne, il barbecue è differente, il barbecue è un vero e proprio stile di vita, tanto che lo scorso anno ci eravamo già preoccupati di spiegarvi nel dettaglio quali fossero le principali differenze tra barbecue e grigliata.

E anche quest’anno come l’anno scorso abbiamo avuto l’onore di partecipare alla quarta edizione del Prime uve Invitational Barbecue Championship, prestigiosa gara di barbecue organizzata nella sede della distilleria Bonaventura Maschio con il supporto di Weber, sponsor tecnico fin dalla sua prima edizione. Una delle gare più celebri del circuito europeo sanzionato da KCBS, la Kansas City Barbecue Society, l’ente più autorevole a livello mondiale, una società no profit che si dedica alla promozione di gare di barbecue nel mondo con oltre 19000 membri appassionati.

Sabato 30 giugno e domenica 1° luglio, 18 squadre provenienti da tutta Europa si sono sfidate per contendersi l’ambìto titolo di Grand Champion ma non solo. Durante la prima giornata infatti, undici team hanno gareggiato per contendersi il primo posto di una categoria special, ovvero la “BBQ & Cocktail Pairing”. Le squadre avevano il compito di proporre un abbinamento tra preparazioni bbq e un cocktail realizzato utilizzando Prime Uve Bianche, Nere e Oro. Food pairing valutati da una giuria di esperti giornalisti enogastronomici capitanati dall’illustre bartender capitolino Massimo D’addezio, esperto di mixology e Food pairing. Noi lo abbiamo intervistato qui, e abbiamo cercato di scoprire le potenzialità della mixology e tutti i segreti di questa splendida arte abbinata a ingredienti insoliti, fatta di proporzioni, bouquet aromatici e semplicità.

I Vincitori? Pure BBQ con il loro Juicy Lucy

Un contest prestigioso, ma in realtà “il Prime Uve” è anche una vera e propria festa, che trasforma la distilleria in un  luna park del gusto. Tante chicche da poter gustare, dopo aver partecipato agli interessanti workshop sui metodi di cottura organizzati dal Chapter Veneto di BBQ4All e Weber. Dal gelato di altri tempi di Simone De Feo della Cremeria Capolinea, che ha presentato alcuni gusti il cui ingrediente era il distillato Prime Uve, al salmone Upstream di Claudio Cerati, passando per le prelibatezze del pirotecnico Giovanni Mandara di Pizzaiolo on the road, birra Menabrea spillata giorno e notte, caffè Nespresso e open bar con Michele di Carlo, con una carta dei cocktail da lui realizzata ad hoc, dedicata all’evento.

Tornando alle scoppiettanti braci, il cuore della manifestazione è la gara ufficiale che si è svolta durante la giornata di domenica. Alle consuete categorie Chicken, Ribs, Pork e Brisket si affiancano le specialità volte ad esaltare il connubio tra pietanze cotte al barbecue e distillati, tra cui quelle della categoria Sauce (nella quale i team si sono sfidati nella preparazione di una salsa con il distillato Prime Uve) e quelle della categoria Barrel Smoke, con preparazioni  realizzate utilizzando i chunks ottenuti dalle botti impiegate per l’invecchiamento di un distillato Prime Uve.
Nella sala dei giudici ufficiali la competizione ha finalmente inizio: è qui dove i team devono consegnare tutte le preparazioni, a scaglioni di mezz’ora e in cronometrate finestre di dieci minuti, e dove l’impeccabile giuria, con metodo e rigore davvero degni di nota, pronuncia il suo giudizio (ricordiamolo totalmente alla cieca, il collaudatissimo metodo di consegna non ammette eccezioni).

E mentre i Pit Masters attendono con pazienza i risultati, il team dei giornalisti si diletta in una gara insolita: Pasta fresca e BBQ, sotto il severo sguardo del “Tortellini Dream Team” composto da Stefano Caffarri e dall’associazione Zdora, Save the caplet. Un’occasione divertente per imparare a realizzare i cappelletti, i ravioli e i plin, un po’ come li facevano le nostre nonne, insieme, intorno a un tavolo, seguendo la tradizione… con la sola (tollerata) variante del ripieno, la cui ricetta è stata adattata all’occasione, era a base di pulled pork e brisket.

Rullo di tamburi… è giunta l’ora di proclamare i vincitori, ed ecco i padroni di casa Anna e Andrea Maschio salire sul palco (sul nostro canale Facebook troverete la diretta). Il premio della categoria Sauce va agli italiani Bros Hog, quello della categoria Barrel Smoke  I Pure BBq, per la categoria Pork vincono invece i BBQ+, mentre per il Brisket il primo posto va ai Bohemian Backyard Barbecue. Il premio di Reserve Grand Champion va ancora a i BBQ+, ma è Bunch of Swines, team europeo dell’anno del ranking KCBS, ad aggiudicarsi il titolo di Grand Champion, oltre ai premi delle categorie Chicken e Ribs. Un fortissimo team (formato da sole due persone, marito e moglie) che nel corso degli anni ha vinto alcuni dei più grandi concorsi europei, che ha ricevuto premi anche in occasione di importanti eventi barbecue invitational negli Stati Uniti.

Ora non ci resta che accendere i nostri barbecue e provare nel nostro piccolo a replicare le sublimi preparazioni dei team, tipiche del bbq americano. E con impazienza attendiamo il prossimo anno, per tornare a trovare Anna e Andrea e tutta la loro squadra, per vivere appieno le emozioni dei team in gara, per respirare il profumo della brace, quella vera, e apprendere tutti i segreti dei guru del barbecue… ma anche della mixology!
All’anno prossimo, Prime Uve!

Una rubrica su BBQ & Cocktail, in collaborazione con Bonaventura Maschio

Dopo Michelangelo Mammoliti e Giuseppe Iannotti, siamo giunti al terzo episodio di “Cuochi alla brace”, brevi monografie su grandi Chef italiani che hanno deciso di cucinare (anche) con l’ausilio delle braci, e di un loro piatto attuale preparato utilizzando il bbq.

Lo chef di cui vi parliamo oggi è uno dei più talentuosi della scena gastronomica italiana recente: Luigi Taglienti, Chef di Lume, angolo di eleganza e discrezione aperto da poco più di un anno in via Watt, a due passi dal Naviglio. Ristorante che proprio quest’estate ha inaugurato uno splendido spazio esterno, l’Orto di Lume.
Dopo la formazione classica in Francia, Taglienti lavora a lungo accanto a Ezio Santin nella tristellata Cassinetta di Lugagnano. Poi Chef nella cucina Delle Antiche Contrade prima di trasferirsi, nel 2011, in pianta stabile a Milano: Trussardi alla Scala prima, Palazzo Parigi poi e, dopo una breve pausa per preparare tutto al meglio, l’apertura di Lume.

Luigi Taglienti, Lume, Milano
La sua cucina è un unicum spiazzante: all’interno di uno stesso menù è possibile trovare dei piatti profondamente classici, quasi atavici, contrapposti ad altri estremamente più moderni, nel pensiero e nell’esecuzione, sempre estremamente elegante e minimalista. Pochi ingredienti, controllati e gestiti sapientemente, con un importante utilizzo delle acidità a fare da collante.
In breve, la sua è una delle prime tavole che dovete tenere a mente quando lo scopo principale è divertirsi.

“Ho iniziato ad utilizzare il forno a carbone” ci racconta lo Chef “poiché è l’unica fiamma che possiedo in cucina. Innanzitutto vi è l’aspetto storico, perché mi ricorda le cotture primordiali; ma soprattutto lo utilizzo perché attraverso il carbone e la sua nota fumé aggiunge un tocco di personalità alle vivande che vi cuociono all’interno.”

Il dispositivo scelto da Taglienti è un forno charcoal di tipo josper. “Utilizzo un forno a carbone Kopa, versatile e dinamico allo stesso tempo, perché prestandosi a svariati tipi di cottura mi permette un utilizzo trasversale su numerosi piatti. Inoltre, dato che quella di Lume è una cucina totalmente a vista, cercavo un dispositivo elegante che ben si integrasse nel contesto.”

Parlando del piatto, “ho pensato il “Raviolo di limone alla brace” per dare ulteriore enfasi al picco massimo di acidità all’interno del mio menù degustazione, mantenendo il concetto filologico con l’impostazione dei grandi banchetti di una volta, e quindi inserendo un intermezzo acido a ripulire il palato tra due portate. Una sorta di moderno sorbetto, se vogliamo fare un paragone.”
Raviolo, Lume, Milano
Il cocktail pensato in abbinamento dallo Chef è “West Liguria”, proposto con l’idea di “unire i migliori profumi della riviera ligure di ponente, creando un filo conduttore con la mia tradizione culinaria. Questo insieme di straordinari elementi esprime freschezza, personalità e sentori marini, e ogni ingrediente rappresenta l’unione con il territorio e il profumo della memoria.
Quanto all’aspetto tecnico invece, “il drink viene preparato al tavolo, con l’ausilio di un carrello di servizio, coinvolgendo il cliente raccontando lui le fasi salienti della preparazione. Importantissima la shakerata: l’azione meccanica del ghiaccio sulle foglie di basilico permette l’estrazione degli olii essenziali da queste ultime, olii che vanno a caratterizzare fortemente il cocktail.
Abbiamo scelto Prime Uve Bianche per la sua delicatezza: per questo drink è necessario un distillato non troppo invasivo, perché diversamente rischierebbe di predominare su tutto il resto”

Raviolo di limone alla brace, acqua fredda di chinotto al basilico
Ingredienti per 4 persone

Per la pasta fresca:
150g di farina tipo “00”
6 tuorli d’uovo
1 uovo intero
2g di olio extra vergine monocultivar di oliva taggiasca

Con l’ausilio di un apparecchio cutter lavorare gli elementi sino ad ottenere un impasto asciutto e omogeneo. Lasciar riposare l’impasto per almeno 4 ore ad una temperatura di +6°. Stendere la pasta allo spessore desiderato e, con l’ausilio di un tagliapasta, formare dei dischi del diametro di 7 cm che verranno poi farciti con l’apposito ripieno.

Per il ripieno di limone:
4 Limoni liguri non trattati

Avvolgere i limoni nelle proprie foglie e cucinarli per un’intera notte nel forno a carbone, mano a mano che il calore va spegnendosi. Eliminare quindi eventuali semi che potrebbero esservi all’interno, e frullare il tutto sino ad ottenere una crema liscia.

Per l’acqua fredda di chinotto:
200ml di estrazione di chinotto (ricavata dall’estrazione a freddo dell’infuso di chinotti freschi)

Finitura e presentazione:
Cuocere delicatamente i ravioli in abbondante acqua bollente, salata in ragione di 4g/litro. Scolare e adagiare i ravioli alla base del piatto, aggiungere l’acqua fredda di chinotto e terminare con una foglia di basilico.

Cocktail in abbinamento powered by Bonaventura Maschio: West Liguria
4cl di Prime Uve Bianche
4cl di Base chinotto
1cl di Succo fresco di limone
6 foglie di Basilico

Riempire lo shaker per 3/4 di ghiaccio, quindi inserire tutte le componenti liquide e infine il basilico. Shekerare a fondo, filtrare e servire in un tumbler basso, finendo con una scorza di limone.

Una rubrica su BBQ & Cocktail, in collaborazione con Bonaventura Maschio

Seconda puntata di “Cuochi alla brace”, la nostra serie di monografie in cui vi raccontiamo di alcuni dei grandi Chef italiani che utilizzano le braci nella loro cucina, e di un loro piatto (presente attualmente in carta) preparato con l’ausilio del carbone.
E’ il turno di uno dei giovani più promettenti del Sud Italia, già attualmente una solida certezza: Giuseppe Iannotti, Chef e proprietario del Kresios a Telese Terme, un piccolo luogo raffinato ed elegante, un vecchio casolare trasformato in ristorante, con annessi un piccolo bistrot, uno shop e quattro camere per pernottare.
Giuseppe, completati gli studi di ingegneria informatica, scopre che la passione per la cucina è più forte di quella dei numeri e vi si dedica, da completo autodidatta, totalmente. Da un lato la bruciante passione, dall’altro lato il rigore e la disciplina della formazione tecnica, la risultante è un mix virtuoso e preciso, di grandissima personalità, tanto sorprendente quanto solido.

Giuseppe Iannotti,Kresios,Benevento

Iannotti utilizza un grill per Yakitori, e lo usa addirittura per tre dei piatti inseriti nei suoi due menù degustazione attuali: “Agnello e funghi”, “Ricciola ed insalata ghiacciata” e “Pescatrice e prugna fermentata”.
In dettaglio, “Agnello e funghi” è il piatto che lo Chef tiene a raccontarci. Anche per Iannotti, come per Mammoliti, il BBQ è innanzitutto un rimando all’infanzia: “Tutti gli inverni il camino di casa diventava -e diventa ancora- un perfetto BBQ: crescendo ho rubato il posto a papà che di solito era il “responsabile” del camino quando si trasformava in uno strumento di cottura. Al Kresios però attualmente in cucina utilizzo un grill giapponese per Yakitori, che utilizzo con i carboni Binchōtan.

Parlando più in dettaglio del piatto, “nel caso di Agnello e funghi utilizziamo ampiamente il BBQ: innanzitutto per la cottura del filetto d’agnello, per creare una crosta importante tanto per la texture quanto per mantenere l’umidità all’interno della carne. Inoltre, grazie ai carboni Binchōtan, l’aroma di fumo è presente ma estremamente delicato. Infine, anche il fungo Shiitake viene grigliato e acquisisce la stessa texture dell’agnello, croccante all’esterno e succoso internamente.

Agnello e funghi, Giuseppe Iannotti,Kresios, Benevento

Per quanto riguarda invece il cocktail in abbinamento, il Sommelier Alfredo Buonanno, Maître di Krèsios, racconta che “con Agnello e funghi serviamo un Mizuwari, una ricetta originaria del Giappone. Il termine deriva da “mizu” cioè acqua, e “wari”, che significa spezzare, tagliare: generalmente in Giappone questo cocktail si ottiene spezzando con 4 parti di acqua il sochu, un distillato di patate dolci, orzo o riso. Noi abbiamo preparato invece 1 cl di Whiskey Kinahan’s Small Batch con un lieve ricordo erbaceo e 3 cl di Tau, un’acqua che nasce dai Monti Cambrici in Galles. Completiamo il tutto con un pezzo di ghiaccio, generalmente una sfera che produciamo noi.
La gradazione alcolica bassa del miscelato ci permette di non avere alti e bassi con la gradazione alcolica degli altri vini presenti in abbinamento al menù degustazione, e le note calde e tendenzialmente dolci di questo Whiskey bilanciano la sapidità e l’aromaticità del piatto, oltre ad “allungare” la persistenza della sensazione che il BBQ rilascia all’agnello.

Giuseppe Iannotti, Kresios, Benevento

Agnello e Funghi
Ingredienti per 2 persone

200g di Controfiletto d’agnello
4 funghi Shiitake
40g di fondo di cipolla
Miscela di zucchero e sale
Olio
Salsa di soia

Procedimento:
Salare il controfiletto d’agnello con la miscela di zucchero e sale ed incidere lo stesso dalla parte del grasso. Adagiarlo sul grill, dalla parte del grasso, e cuocere fino ad ottenere una crosticina dorata.
Ultimare la cottura del controfiletto sui carboni Binchōtan.
Saltare i funghi shiitake con la salsa di soia, e ultimarne la cottura sui carboni Binchōtan.
Comporre il piatto con metà controfiletto d’agnello, due funghi shiitake e aggiungere il fondo di cipolla caldo, precedentemente realizzato con una macchina a controcorrente di vapore.

Cocktail in abbinamento powered by Bonaventura Maschio: Mizuwari
1cl di Whiskey Kinahan’s Small Batch
3cl di acqua Tau
Una sfera di ghiaccio, realizzata con acqua Tau

Versare in un tumbler basso il Whiskey, quindi allungare con l’acqua. Mescolare rapidamente, inserire delicatamente la sfera di ghiaccio e servire.

Una rubrica su BBQ & Cocktail, in collaborazione con Bonaventura Maschio

Se attraverso il Prime Uve Invitational vi abbiamo raccontato di un mondo relativamente nuovo e assolutamente di nicchia per la scena europea, ovvero il BBQ competitivo, con questa nuova rubrica andiamo a scovare il barbecue in luoghi a noi ben più familiari: i ristoranti.
Perché se se è vero che non è così ordinario sentir parlare di ribs, brisket o pulled pork, entrando nel campo dell’alta cucina in realtà la cottura alla brace è molto più diffusa di quanto si possa pensare, in svariate forme che vanno dal Kettle al Kamado, dal grill per Yakitori al forno Josper, e per un utilizzo pratico che va dalla rapida scottata alla materia principale, fino all’affumicatura di alcuni ingredienti più marginali, ma con un preciso scopo nel risultato finale del piatto.

Attraverso queste piccole monografie vi racconteremo di grandi Chef italiani che attualmente utilizzano il bbq nella loro cucina, e di un piatto (presente in carta) preparato con l’ausilio del carbone.

Iniziamo con il giovane Michelangelo Mammoliti, chef de La Madernassa a Guarene, Cuneo, all’interno di un resort di recente ristrutturazione, elegante ed accogliente. Il ristorante, neo stella Michelin nell’edizione 2017, propone una cucina attenta e ambiziosa, dalle solide basi classiche: lo Chef si è formato per alcuni anni dai più grandi interpreti della cucina transalpina (Gagnaire, Ducasse e Alleno, i tre principali…), ampliando le suggestioni e di fatto “contaminando” il suo stile con viaggi in Libano e in Giappone.

Brace, Michelangelo Mammoliti, La Madernassa, Cuneo, BBQ, Bonaventura

Il suo piatto è stato come apripista di questa rubrica in quanto è una vera e propria dichiarazione d’intenti già nel nome, “BBQ”. Si tratta di uno spaghetto cotto in un’estrazione di prosciutto di Cuneo al barbecue.

L’idea del piatto è prettamente personale” ci racconta lo Chef “e l’utilizzo del BBQ praticamente automatico, in quanto volevo riprodurre il gusto della braciola di maiale di mio padre, quella della domenica. Volevo riprodurre quel senso di convivialità della grigliata a casa con la propria famiglia.
Ho quindi fatto i primi test di questo piatto, semplicemente cercando di ricreare lo stesso ambiente e le stesse condizioni della grigliata all’interno di un kettle Weber. Le prime prove sono state soddisfacenti ma non particolarmente precise, in quanto vi era una predominanza della nota affumicata, e mancava un supporto proteico: ho quindi integrato alla mia ricetta un’estrazione di prosciutto di Cuneo. A questo punto mancava il supporto che assorbisse tutte le parti aromatiche date dalla combustione del legno: inizialmente ho utilizzato un olio di prosciutto affumicato, poi sono passato a fare un burro partendo da una panna con materia grassa al 35% e poi facendolo impregnare, attraverso il barbecue, di tutti gli aromi di cui aveva bisogno una braciola di maiale.
Così è nata la versione attuale di BBQ, e “il primo boccone è stato sorprendente, una conferma del gusto della braciola fatta da mio padre in passato, con tanto di “effetto Ratatouille” perchè ero riuscito a ricreare il preciso ricordo di quando ero bambino. Volevo un piatto che potesse mettere d’accordo tutti quanti a tavola, e che per ogni volta in cui lo avrei eseguito al ristorante, il primo ricordo fosse rivolto alla mia famiglia.

Brace,Michelangelo Mammoliti, La Madernassa, Cuneo, BBQ, Bonaventura

Ricetta per 4 persone

Ingredienti per il brodo di prosciutto di Cuneo:
1 l di acqua in bottiglia Lurisia Naturale
300 g prosciutto di Cuneo Dop
Bouquet garni (salvia, alloro, timo, aglio e rosmarino)
Progressione Ricetta:
Tagliare delle fette dello spessore di 1 cm di prosciutto con l’affettatrice. Su un tagliere, tagliare le fette a bastoncini della larghezza di 1cm circa, quindi ricavare dai bastoncini una cubettata regolare.
Mettere in una pentola da 2l il prosciutto, farlo leggermente rinvenire fino a quando il prosciutto inizia a sudare, a questo punto aggiungere il bouquet garni. Continuare a cuocere per circa 2 min a fuoco medio, quindi aggiungere l’acqua in bottiglia e cuocere per 2 ore a fuoco basso. Trascorse le due ore, filtrare il vostro brodo e ridurre della metà, per concentrare il gusto del prosciutto di Cuneo.

Ingredienti per il croccante di prosciutto:
50 g di prosciutto di Cuneo
Progressione Ricetta:
Tagliare il prosciutto di Cuneo a julienne e metterlo in una padella a freddo, quindi farlo tostare a fuoco vivo fino a quando non otterrete una colorazione uniforme e una consistenza croccante. Conservare a parte il grasso ricavato dalla cottura per mantecare gli spaghetti.

Ingredienti per il burro al BBQ:
250 g di burro
1 rametto di rosmarino
1 foglia di salvia
1 spicchio d’aglio
Olio EVO
Progressione Ricetta:
Accendere il barbecue con legna, preferibilmente di castagno o ciliegio. Attendere che il bbq faccia la brace e non vi sia più la fiamma. A questo punto mettere all’interno, a contatto con le braci, rosmarino, salvia e aglio, chiudere il coperchio e farli bruciare in modo tale da creare del fumo all’interno del kettle. Aggiungere dell’olio in maniera tale da aumentare il fumo, quindi lasciare in infusione il panetto di burro a coperchio chiuso. Trascorsi 5 minuti ritirare il burro, metterlo in un contenitore ermetico e conservare in frigorifero.

Ingredienti per gli spaghetti:
500 g di spaghetti
5 l di acqua
50 g sale
Parmigiano Reggiano
Progressione Ricetta:
Portare ad ebollizione l’acqua salata, cuocere gli spaghetti per 5 minuti, quindi scolarli e metterli in una padella con il grasso di cottura del prosciutto, una noce di burro al bbq e una parte di brodo di prosciutto, quindi terminare la cottura degli spaghetti per altri 3 minuti.
Mantecare quindi gli spaghetti con Parmigiano e burro al bbq.

Definizione del piatto:
Con l’aiuto di un pennello, fare una striscia di burro al bbq su un piatto piano, posare sulla striscia parte del croccante di prosciutto e quindi adagiarvi sopra gli spaghetti. Terminare con croccante di prosciutto sopra gli spaghetti.

Cocktail in abbinamento powered by Bonaventura Maschio: Gin&Tonic

3cl di Gin Barmaster
20cl di tonica Fever Tree Mediterranean
5 gocce di succo di yuzu
Gin Puro+ Japanese Dream
Ghiaccio in abbondanza

Riempire un ampio calice per 3/4 di ghiaccio, preferibilmente di grossa pezzatura, quindi versare il gin, l’acqua tonica e lo yuzu. Mescolare velocemente con lo stirrer e teminare con tre spruzzate di Gin Puro+ Japanese Dream in superficie e sul bordo del bicchiere.

Il nostro racconto della gara di BBQ più esclusiva in Europa

Vi avevamo lasciati accennandovi di un manipolo di fissati che hanno fatto del bbq uno stile di vita, in Italia e in Europa come negli USA.
Ci riferivamo ovviamente, senza mezzi termini, ai partecipanti delle competizioni di bbq europee, gare che negli ultimi anni hanno registrato un’impennata di partecipanti ma soprattutto un’innalzamento della qualità impressionanti, principalmente per quanto riguarda i team provenienti dal nostro paese.
E se la definizione di “competizione di BBQ” vi ha fatto sorridere, suonandovi nuova tanto quanto curiosa, sappiate che è questo un mondo sì estremamente di nicchia, ma che vale sicuramente un approfondimento, fosse anche solo per l’aspetto gastronomico, davvero degno di nota.

La sublimazione di questa definizione in Italia ha un preciso nome: “Prime Uve Invitational”, una delle gare -per non dire la gara- più prestigiose del circuito europeo sanzionato da KCBS (Kansas City Barbecue Society, l’ente più autorevole a livello mondiale). E tutto ciò non lo raccontiamo di certo noi, ma è altresì ritrovabile nella fierezza dello sguardo dei pitmaster delle 18 squadre presenti alla terza edizione di questo Invitational, così come nella volontà degli amici/supporter di essere presenti per sostenere i team, anche a costo di trasferte importanti, anche solo per dire io c’ero.

Partiamo con il dire che l’esclusività di questa gara è poliforme: innanzitutto, il livello dei partecipanti è davvero alto, in quanto vengono invitati i primi 15 team della classifica TOY europea ufficiale KCBS più tre selezionatissime wild card.
Ma ciò che la rende davvero un unicum europeo, e che la porta ad essere nel concetto molto simile alla gara più famosa e ambita nel mondo BBQ, il Jack Daniel’s Invitational, è che il tutto viene organizzato da un’azienda, all’interno del proprio stabilimento di produzione. Sempre una distilleria ma non nel Tennessee, bensì a Gaiarine, paesello tra Treviso e Pordenone, dove ha sede la distilleria Bonaventura Maschio.

Una gara di bbq che contemporaneamente è una festa e un grande evento. Dove tutto gira intorno alla competizione, ma la stessa ha un ruolo marginale durante il weekend, che diventa più un’occasione di divertimento per tutti. In primis per i team che, normalmente relegati a location molto più modeste e con un pubblico estremamente più di nicchia, si sentono coccolati e proiettati al centro di numerose attenzioni di pubblico, giornalisti e obiettivi in generale.

Ciò è altresì vero per il pubblico -anch’esso contingentato nel numero concesso per legge- che può godersi, senza affanni, calca o resse, tutti gli aspetti dell’evento, per tutta la durata dei due giorni di manifestazione: piccoli workshop sui metodi di cottura organizzati dal Chapter Veneto di BBQ4All e Weber, open bar con Michele di Carlo e carta dei cocktail da lui realizzata ad hoc con prodotti Prime Uve, gelato con Simone de Feo della Cremeria Capolinea, anch’essi con alcuni gusti comprendenti Prime Uve. E poi ancora pizze (e molto altro) del Pizzaiuolo on the road, birra Menabrea spillata giorno e notte, alcune varietà di caffè Nespresso in degustazione e molto altro, tutto a disposizione di tutti dal venerdì sera alla domenica pomeriggio, senza sosta.

Infine, questo Invitational è una vera epifania anche per i giornalisti, non relegati a meri reporter bensì coinvolti (iper)attivamente per tutto il weekend. A partire dal sabato nel primo pomeriggio, con un rapido e interessante tour della distilleria con Andrea Maschio, per scoprire come nasce Prime Uve in tutte le sue fasi di vita. Poi subito addosso guanti e grembiuli, e diventiamo tutti Griller per un giorno con l’omonima Masterclass di Gianfranco Lo Cascio di BBQ4All e Weber: dopo una breve introduzione teorica veniamo accompagnati ai Kettle per provare cosa vuol dire, sporcandosi le mani, fare bbq.
A seguire la Masterclass, un’interessante sessione di degustazione dei gelati di Simone de Feo, abbinati ad alcune preparazioni al bbq (Pork Ribs con gelato alla robiola, amarene, senape e olio extra vergine e Beef Ribs con gelato alla panna acida, aglio fermentato e maggiorana).

La domenica invece si entra in clima gara, e i registri cambiano di netto. I team hanno iniziato, già dalla sera precedente e per tutto il corso della notte, le operazioni di affumicatura e cottura delle preparazioni da presentare ai giudici. Fin dalla primissima mattina, i toni rilassati del sabato hanno lasciato spazio a sguardi seri e operazioni precisamente tabellate, ogni movimento nei gazebo avrà un fine preciso ai termini della competizione. I tempi sono strettissimi e rigorosi, e non ci sarà alcuno spazio per errori o improvvisazione.

Per una selezione di giornalisti è prevista una grande opportunità, ovvero prendere parte alla giuria di una categoria di gara creata ad hoc: la Barrel Smoke, categoria in cui i team potranno cimentarsi in una preparazione libera, a patto che essa sia affumicata con il legno di una botte di affinamento di Prime Uve, aperta appositamente durante la cerimonia di apertura.

Grande opportunità per noi perché ci permette, grazie ad un briefing mattutino con Gianfranco Lo Cascio e Haymo Gutweniger, di conoscere in dettaglio il regolamento KCBS e applicarlo nella valutazione. Un macchinoso e complesso sistema di consegna in doppio cieco fa sì che i team non sappiano quali giudici valutino la propria preparazione, e viceversa i giudici non sappiano (ed effettivamente sarà così, nella maniera più categorica) di quale team sia ciò che a loro viene servito. Se volete approfondire in dettaglio i metodi di valutazione KCBS, vi rimandiamo al sito ufficiale.

Ma è nella sala dei giudici ufficiali di competizione che va in scena il clou della gara: a scaglioni di mezz’ora, in cronometrate finestre di dieci minuti, i team devono consegnare tutte preparazioni (che ricordiamo sono Chicken, Ribs, Pork, Brisket come da regolamento internazionale, più Sauce, Dessert e Barrel Smoke quelle aggiuntive per Prime Uve) al banco filtro, che le dividerà e le farà pervenire a 24 giudici, dalle nazionalità più disparate, divisi in quattro banchi di degustazione, che lavorano con un rigore marziale e un silenzio stordente, con una professionalità e una serietà davvero rari. Tanto che (cosa purtroppo strana per noi italiani) la valutazione dei giudici è sempre accettata ed incontestata dai team, proprio perché grazie al rigore del metodo non può esserci alcun tipo di malizia né sotterfugio.

In chiusura, la sentita cerimonia di premiazione, caratterizzata da un montepremi davvero considerevole per gli standard medi di gara. Gli unici due team italiani in gara portano a casa due ottimi primi posti (i Barktenders nel Chicken e i BrigBoys nel Pork) e delle ottime posizioni generali; i vincitori della categoria Ribs sono gli austriaci del Bbq Longhorn Ranch Hands, mentre il primo posto nel Brisket va ai fortissimi inglesi del Bunch of Swines. Grand Champion il team austriaco Bbq Longhorn, Reserve Grand Champion agli inglesi di Miss Piggy’s.
Per quanto riguarda le categorie aggiuntive, i vincitori sono: Dessert Southern Dutch Bbq; Sauce De Rokende Regahs; Barrel Smoke BBQ+; Barrel Smoke Jury VIP Flaming Pig Bbq.

Se siate appassionati di bbq, di distillati, di cocktail ma anche di food in generale, ascoltate un consiglio: fate il possibile per essere presenti alla prossima edizione del Prime Uve Invitational, ad ogni costo.
Noi, che appassionati lo siamo di tutto quanto sopra, abbiamo già fatto partire il conto alla rovescia. Ci si vede il prossimo anno!