Passione Gourmet Il Don Giovanni, Ferrara . di Alberto Cauzzi - Passione Gourmet

Il Don Giovanni, Ferrara . di Alberto Cauzzi

Ristorante
Recensito da

Valutazione

15/20 Cucina prevalentemente classica

Pregi

Difetti

Visitato il 04-2024

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Recensione ristorante.

Pat Garrett & Billy The kid. Continuo ad immaginarmi Marco e Piero impegnati costantemente nelle proprie sfide quotidiane, con difficoltà elevate di questi tempi, con lo spirito sornione, scanzonato, canagliesco di quelle due romantiche canaglie di James Coburn e Kris Kristofferson. La mia mente continua ad essere piacevolmente cullata dalle note di “Knockin’ on Heaven’s Door” di Bob Dylan, un classico della musica Rock, colonna sonora di un cult movie del genere Western. Perchè Marco e Piero sono due romantiche canaglie, perché hanno scelto la strada della qualità in un luogo difficile e in un periodo altrettanto difficile per la ristorazione. Perché mi piace pensarli sempre uniti, fianco a fianco, ognuno con la propria personalità ed individualità. Non ho dubbi : Marco e Pietro, in un’altra vita, erano certamente Pat Garrett & Billy the Kid.

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Tanto complementari, caratterialmente diversi, ma tanto uniti nel perseguire il loro obiettivo. E, non dimentichiamolo, con una buona, anzi ottima, dose di talento. Ognuno nei rispettivi ambiti. Marco è il re della sala, attento, premuroso, non vi farà mancare nulla. Attenzione si ma anche professionalità, che potrete misurare in merito alla sua sconfinata ed appropriata competenza enologica, oggi molto orientata verso proposte tutt’altro che banali, molto Antroposofiche. Rifugge i vini semplici, i vini costruiti, è molto vicino al pensiero naturale Steineriano che ha definito indivisibile il mondo della Natura e il Mondo dello Spirito da cui non si può più prescindere ormai. Ecco perché i grandi vini naturali si portano dietro prima di tutto una parte dell’anima di chi li ha prodotti, pensati e voluti. Poi vengono il vitigno, i sentori, i profumi. E così è stato per quel fantastico Aramaico di Sacrafamilia, un vino di grandissima personalità ed unicità, che poi è un Riesling … ma pare tutto fuorché un Riesling. E poi Pacalet, il rosso fanino serragghia vinificato in Anfora di giotto Bini e così di seguito. Un inno alla naturalità, per niente banale, con grande personalità … come Marco del resto. E poi la cucina di Piero, egregiamente elevata dagli abbinamenti di Marco, molto concreta ma molto buona. Un fuori carta sempreverde, quella polentina e schie che forse avremmo amato con meno grasso aggiunto ma che così vuole la tradizione, mica pugnette. Ed una buona Insalata di piccione di cortile con lenticchie e tartufo marzuolo, delicata e forse con poco mordente. Buone le caramelle con anitra in salsa al pepe nero. E poi quella Lombatina di agnello al forno con cime di rapa, riduzione al Carignano e ostriche che è perfetta in abbinamento con il vino di Bini. Ostrica iodata che richiama lo iodato del prè salè, salsa tirata e ben concentrata. Un inno alle acidità. Ottimo anche il Petto di germano reale arrosto, con bietoline e salsa alle nespole selvatiche, perfetto con il Pommard 2002 di Pacalet. Sottotono i dolci, ma che importa … ecchevelodicoafare … Pat Garret & Billy The Kid, due romantici guasconi !

Insalata di piccione di cortile con lenticchie e tartufo marzuolo.

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Schie e polenta.

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insalata di Anguilla e funghi

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Uovo in camicia fritto con asparagi e vellutata all’extravergine di oliva

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Caramelle con anitra in salsa al pepe nero

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Ombrina con asparagi

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Lombatina di agnello al forno con cime di rapa, riduzione al Carignano e ostriche del Belon

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Petto di germano reale arrosto, con bietoline e salsa alle nespole selvatiche

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Crespella di carruba pralinata, farcita con crema di nespole selvatiche, salsa al cioccolato bianco e rosmarino

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il pregio : La sinergia tra sala e cucina, dal pensiero dei piatti all’abbinamento enologico.

il difetto : Lo spreco di carta per aver stampato la carta dei vini, al Don Giovanni non serve 😉

Il Don Giovanni – La Borsa Wine Bar
Marco Meringhi e Pier Luigi di Diego
Corso Ercole I D’Este, 1
44121 Ferrara FE
0532 243363
Chiuso il Lunedì
Alla carta 80 euro

http://www.ildongiovanni.com/

Visitato nel mese Maggio 2010

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Alberto Cauzzi

9 Commenti.

  • q.b.4 Giugno 2010

    Complimenti per la recensione.... Ma l'agnello è da urlo....lo so che la cottura e perfetta ma il colore della riduzione del vino e le ostriche sembrano sangue e interiora crude...cook it raw!!!! La cervella di capretto del grande Flavio Costa in confronto è un piatto per vegetariani...mitici entrambi!!! W la ciccia alla famolo strano

  • sararlo4 Giugno 2010

    Albuz, attenzione con le citazioni. Vi sono due "Pat Garret". Il tuo citato è del mitico Sam Peckimpah, il "Dante" dell' epopea western (basti pensare a L' Ultimo Buscadero - che ha eternato, se c'e n'era bisogno, lo Steve McQueen de la 24 Ore di Le Mans - o a Il Mucchio Selvaggio). Millesimato '73. In raltà 'knoking aveva fatto da soundtrack anche a "the original", firmato, nell' altrettanto significativo '69, da un meno leggendario George Roy Hill (lo stesso de La Stangata), in cui, accanto agli "scontati" Newman e Redford, aveva acceso gli ormoni agli adolescenti di allora una straordinaria Katharine Ross, una mora che poteva traviare anche i talebani blonde.oriented. Ergo, spingo per la terza versione, quella di Marco e Piero che, pur senza la Katharine di turno, sanno emozionare come pochi. L' uno con la sua cantina dalle mille scoperte (noto il Mersault), l' altro con una cucina "un po' matta" (come lui) ... e "mi ritorna in mente" un leggendario Risotto al Beccaccino. Prosit. W Candice Bergen (Soldato Blu, by Ralph Nelson, 1970). Chiedo scusa per l' autoreferente sclerata cinefila ... ma l' era per farla un poì strana, fuori dal piatto, come si dice.

  • Alberto Cauzzi4 Giugno 2010

    Ah, la 24 ore di Le Mans. Un film più realistico sul mondo delle corse non è mai stato fatto. Tanti silenzi, dialoghi ridotti al lumicino, ma una potenza espressiva unica. Un grande documentario. E poi quelle Gulf-Porsche :wink:

  • orson4 Giugno 2010

    Non voglio fare il pedante, ma quello che citi è Butch Cassidy (Butch Cassidy and the Sundance Kid), la musica era d Burt Bacharach ed è un'altra storia. Condivido, invece, l'entusiasmo per Katharine Ross (rivista l'ultima volta ormai imbiancata in Donnie Darko) e Candice Bergen (dell'epoca di Soldato Blu);) chiudo l'ot prima che il Presidente mi espella

  • Presidente4 Giugno 2010

    No, Presidente è di buon umore oggi. Pranzato benissimo e leggerissimo. Un piacere celestiale. Continuate pure a parlare di Cinema, una botta di cultura non ci farà mai male.

  • sararlo4 Giugno 2010

    Orson, ho capito, tra le righe (e con molto tatto) mi suggerisci che la mia, più che una citazione cinefila rischia di essere una citazione ... cinofallica. (mi scuso con il presidente e i gastrolettori).

  • Antonio Scuteri4 Giugno 2010

    Cinofallica è bellissima :-D

  • alvigneto4 Giugno 2010

    Di bell'aspetto anche l'uovo in camicia .Un po' meno bello, da vedere, il piatto con l'ombrina

  • Keiichiro Kiso8 Giugno 2010

    Il ristorante non lo conosco, ma ci andrò presto con mia moglie. Conosco sempre più locali che stanno cercando nella spiritualità il senso della qualità, a voi italiani può sembrare strano ma quando so che qualche ristorante mette in carta i vini Biotici-Spirituali di Sacrafamilia mi sembra di essere a casa, prchè in Giappone lo trovo in locali tradizionali di alta qualità dove si respira l'arte culinaria. fantastico, e ... complimenti alla sensibilità del ristoratore!

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