Passione Gourmet Ristorante Al Cjasal recensione Friuli Veneto- Passione Gourmet

Al Cjasal

Ristorante
via Nazionale 30, San Michele al Tagliamento (VE)
Chef Mattia Manias, Stefano Manias, Elena Folliero
Recensito da Giacomo Bullo

Valutazione

15/20 Cucina prevalentemente di avanguardia

Pregi

  • L’ampio dehors e lo splendido patio affacciato sul giardino.
  • La carta dei vini molto semplice, ma ben studiata sull’offerta del territorio friulano.

Difetti

  • Il servizio di sala migliorabile.
Visitato il 04-2018

Tre giovani e un casale. Tra tecnica e ambizione

Al confine tra Veneto e Friuli, floridi vivai regionali per giovani promesse gastronomiche, si trova Al Cjasal. Di tradizione dialettale più friulana che veneta, nella cucina di questo splendido casale troviamo i fratelli Stefano e Mattia Manias e la giovane pasticcera Elena Folliero. Nonostante la giovane età, le esperienze che questi tre ambiziosi ragazzi hanno accumulato, con tanto di palmarès italiani, sono di tutto rispetto: dallo spregiudicato e ambizioso Enrico Bartolini delle Robinie fino al fluido e puro pensiero gastronomico di Massimiliano Alajmo dove i ragazzi si sono avvicendati tra Calandre, Calandrino e il new one Gran Caffè Quadri. I tre chef ereditano la guida del Cjasal aperto nel 1999 dai genitori di Stefano e Mattia dopo aver maturato le loro Esperienze, (concedeteci la maiuscola considerato il calibro dei personaggi), rientrando a quello che viene definito come il campo base dove mettere a frutto tutto ciò che è stato appreso.

Quella J in Cjasal: semplice dialetto o tratto distintivo dello stile?

È proprio da Alajmo, chef ma anche grande maestro, che sembrano scaturire le coordinate sulle quali è focalizzata la carta di questo locale. La limpidezza nel gusto coniugata a un’interpretazione della materia volta a preservarne l’essenza più pura, fanno del Cjasal una sintesi azzeccata nell’apprendimento tra maestro e allievo.
La proposta si presenta subito innovativa quanto classica, poiché legata alla tradizione veneta del tipico “cicchetto” (l’equivalente della tapas spagnola), ma con piglio strutturalmente creativo in tutto il menu. È infatti, possibile scegliere quasi tutte le portate in carta: intere, in mezza porzione o in cicchetto. La tentazione così prende il sopravvento nel voler scoprire e avventurarsi nella personale creazione del proprio percorso degustativo.

La carta delle vivande nella sua ampiezza spazia tra Friuli e Veneto, dagli impasti lievitati, abbinati ai grandi salumi D’Osvaldo, autentico baluardo nella norcineria del Nord Est, fino a classici regionali come il Cannolo di baccalà mantecato, rape, cipolla e olive oppure la Tartare di manzo con salsa di tuorlo d’uovo marinato, asparagi crudi e fritti accompagnati dallo loro maionese. Quest’ultimo piatto nella sua apparente semplicità si è presentato come una tra le migliori espressioni a base di carne cruda mai assaggiate. Il Calamaro alla piastra con salsa di pistacchio e carciofo fritto o in alternativa il Raviolo fritto di polpo, aglio nero, salsa di more e citronette alla mela sono piatti che svelano una maturità tecnica ben consolidata accostata vivacemente a una dimensione gustativa. Idee chiare, concretizzate in piatti che lo sono ancora di più.

La dinamica del Cjasal è quella di un locale con un potenziale di espressione gastronomico veramente alto grazie al know-how abilmente affinato di questi ragazzi. Ora più che mai è il momento di dimostrarlo, consolidando uno stile identitario maggiormente scevro dal passato vissuto. Ciò non significa assolutamente rinnegarlo, sia chiaro! Uno stile che permetterà di spiccare un volo personale che, a nostro parere, potrebbe toccare vette molto alte.

La galleria fotografica:

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